Immagini sbiadite

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Quando una persona se ne va, ti lascia il suo ricordo, e non solo.
Quello fa male, ma ciò che fa ancora più male è il fatto che quando una persona se ne va, ti lascia addosso la sua presenza, ti si tatua sulla pelle, come un marchio.
E ti lascia il suo profumo, quello che sentirai ovunque, ovunque sarai.
Sarà quel profumo che crederai di aver sentito, quel profumo per cui ti girerai nel mezzo di una strada, mentre starai andando a lavorare, o nel mezzo di una piazza affollata, sarà quel profumo per cui ti volterai, e per cui i tuoi occhi cercheranno tra la folla, incespicando su volti di sconosciuti, alla ricerca di quello che vorrai trovare, ma non avrai mai. Sarà quel profumo che crederai di aver dimenticato, che penserai di non ricordare più, ma che quando meno te lo aspetterai, ti colpirà di sorpresa, duro e terribile come uno schiaffo, dolce come una carezza da troppo tempo assente. E sentirai la sua presenza, eccome se la sentirai. E cercherai il suo volto, in mezzo a quello di molti, sui treni, nelle stazioni piene di gente, per le strade, per le vie e i giardini della tua città, e anche in quelli di città lontane. E la vedrai, intenta a ridere, in quel suo modo buffo e un po' infantile, mentre sarai in riva al mare, a guardare il tramonto, che sarà sempre meno bello senza lei al tuo fianco.
Vedrai il suo volto, che sarà sempre più sbiadito. E la paura di dimenticarla per sempre prenderà il sopravvento su di te, facendoti bagnare il volto da qualche lacrima calda, che non sarà più asciugata da un suo tocco leggero.

•Taylor•

[Gennaio]

Oggi è il primo di Gennaio, il primo giorno di un nuovo anno.
Ieri notte io, Carrie e le ragazze siamo andate a festeggiare insieme nell'enorme villa di Jackie. A questa festa non è mancato di certo l'alcool, la buona musica e il cibo delizioso.

Dopo la perdita di mio fratello qualche anno fa, colui che consideravo la mia vera ed unica famiglia, sono diventate loro la mia famiglia.
La mia grande famiglia.

Per quell'evento decisi di indossare un vestitino rosso che mi arrivava appena sopra il ginocchio, una pelliccia nera per proteggermi dal freddo e dei tacchi anch'essi neri.
Questa mia pelliccia aveva impresso un odore a me molto familiare, ma non apparteneva né a me né a Carrie. Eppure sapevo di conoscere quel profumo, così buono e così intenso.
Cercai di ricordare in tutti i modi il volto di chi potesse appartenere quel profumo. La mia mente venne riempita di flash improvvisi, immagini sbiadite, fatte di braccia che stringevano il mio corpo, mani che si intrecciavano, labbra che si sfioravano. Erano sicuramente dei momenti già vissuti da me, ne ero convinta, ma non riuscivo a vedere il suo volto. Sembrava impossibile per me ricordarlo. Tutto ciò per me era davvero frustante; dentro me avevo come la consapevolezza di essere attaccata a qualcuno, senza sapere chi fosse.
Ma era un giorno di festa quello, perciò provai in tutti i modi di pensare esclusivamente a divertirmi.
Carrie era davvero bella quella sera: indossava un vestito nero, con le maniche lunghe e la schiena ricoperta da bellissimi ornamenti in pizzo. Il suo trucco era molto leggero, come sempre.
Ricordo che rimasi a bocca aperta quando aprii la porta di casa mia e mi ritrovai lei davanti.
La festa era davvero stupenda e mi stavo divertendo da impazzire!
In preda al divertimento e all'alcol, io e la mia ragazza, in un momento di puro eccitamento, andammo in una stanza per sfogare tutta la voglia che avevamo di possederci. Ero in estasi.
Erano le 23:45 e mancavano solo quindici minuti all'inizio di un nuovo anno. Tutti noi eravamo intenti a ballare, quando improvvisamente Natasha, Yael, Jackie e Diane si lanciarono correndo verso qualcuno, gridando come delle pazze. Nel mentre, io cercavo in tutti i modi di vedere chi fosse quella persona che aveva inondato la casa di così tanta felicità.
Quando le ragazze si spostarono, lasciando così libera la mia visuale, rimasi bloccata. Il mio cuore iniziò a tremare, senza darmi la possibilità di oppormi a tale reazione a dir poco inadeguata. Dopo qualche secondo, i suoi occhi si accorsero dei miei che la stavano fissando.
Ad un tratto tutti gli ospiti presenti nella sala iniziarono a fare il conto alla rovescia, ma io rimasi zitta e immobile. Non riuscivo proprio a smettere di guardarla, e credo che anche lei avesse avuto la mia stessa difficoltà.
"Cinque!"
Le sue labbra chiuse in una linea dritta e severa.
"Quattro!"
Le sue mani intente a tenere stretta la borsetta nera.
"Tre!"
I suoi occhi verdi, illuminati dalle luci che riempivano la sala.
"Due!"
Le mie mani che tremano, ma non per il freddo.
"Uno!"
Lei che mi sorride ed io che ricambio, facendo lo stesso.
"Happy new year!"-gridarono tutti i presenti.
Lei venne presa per mano e baciata dal suo uomo, ed io avvolta da braccia che non sentivo più appartenermi.
Dopo di che, il caos più totale.
Vedevo lei che cercava di non perdermi di vista, ma poi venni circondata da molte persone che m'impedirono di seguirla con lo sguardo. Così la persi.


Tu sei fatta per essere salvata [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora