Il tempo passa. I ricordi svaniscono.
I sentimenti cambiano. Le persone se ne vanno. Ma il cuore non dimentica.Sta volta la corvina aveva perso. Aveva perso per davvero. Decise di andarsene. Decise di andarsene con gli occhi gonfi e il cuore stanco.
Decise di andarsene, anche se le aveva promesso che sarebbe restata."Sono passata dall'essere persa, all'averti persa."
C'è scritto questo dietro alla foto che sto tenendo con molta cura in mano. L'ho trovata tra le cose di Laura tanto tempo fa, e per sentirla vicina ho deciso di tenerla. La scrittura è la sua, la potrei riconoscere tra mille.
Questa foto l'ha scattata Taylor: tenendo in maniera impacciata il suo telefono, decise di immortalare quel momento insieme alla sua Laura.
La bionda con i capelli raccolti in una meravigliosa acconciatura, un sorriso enorme tra le labbra coperte da un rossetto rosso e gli occhi pieni di felicità.
La corvina con i capelli mossi poggiati sulle spalle, un sorriso discreto e gli occhi illuminati da quella luce che li rendeva ancora più belli."Fotografavo tutto ciò che avevo paura di perdere. Fotografavo sempre lei. Fotografavo sempre noi, per archiviare tutti quei momenti che un giorno sarebbero diventati ricordi."-mi disse una volta Taylor.
Sono passati tanti anni ormai dal giorno che rimase incastrato in questa foto. Erano così giovani e felici ai tempi. Per occhi esterni, superficiali, potevano sembrare anche serene. Ma dietro ad ogni foto si cela una parte di storia, di vita.
"Stai ancora guardando quella foto?"-mi domanda Taylor.
"È cambiato praticamente tutto. Anche tu sei cambiata da questa foto."-rispondo, senza togliere lo sguardo da quest'immagine.
"Beh, sono passati più di trent'anni. Magari i miei capelli non sono più lucenti e di un biondo acceso, o la mia pelle non è più perfetta, ma sono sempre io."
"Gli occhi sono sempre gli stessi però. Blu come il mare e belli come delle stelle."I suoi occhi, nell'udire quelle mie parole, diventarono improvvisamente lucidi.
"Stai bene?"-le chiedo, avvicinandomi a lei.
Lei alza lo sguardo, puntando i suoi occhi pieni di lacrime sui miei. Mi sorride e pronuncia tali parole:
"Sai, lei era solita paragonare i miei occhi a delle stelle."-si alza dalla poltrona su cui era seduta, e si dirige verso la finestra. Si asciuga le lacrime con dei movimenti lenti, per poi continuare: "Vedo me riflessa nei tuoi occhi. La me di trent'anni fa. Giovane e ricca di speranza. Grazie a te, nella mia mente riaffiorano in continuazione dei ricordi che non ricordavo di avere. E anche se ho perso parte della mia memoria tanti anni fa, sopravvivo all'interno di essi perché spesso la realtà mi schiaccia."La donna con due stelle a posto degli occhi, ogni giorno mi racconta delle vicende del passato, i momenti felici della sua vita e anche quelli tristi.
Mi racconta tutto ciò che è all'interno della sua mente per non dimenticare un'altra volta. Per mantenerla viva nei suoi ricordi, poiché è solo lì che la può vedere."Spesso la cerco nei ricordi che non ricordo di avere, ma non mi scordo mai di lei."
"È impossibile dimenticarsi di lei."-la rassicuro.
"Si. Ma è solo che avrei preferito che fosse andata in un altro modo. Ogni essere umano in questa terra ha la possibilità di scegliere, quella possibilità che ci è stata privata. La tengo nel cuore perché non posso tenerla per mano. Cerco di tenerla viva nei miei ricordi, per non farla sparire del tutto."Purtroppo, niente è riuscito a colmare il vuoto nel suo cuore. E niente di quello che ha fatto finora è riuscito a riempire quel buco nel cuore, nemmeno la sua attuale moglie ha avuto la capacità di spazzare via l'amore che Taylor continua a provare per Laura. Una tessera del puzzle che sembra essere perduta per sempre.
"In realtà, non ho mai smesso di amare quella donna, ma non dirlo a nessuno. Continuo a piangere ogni giorno perché nessuno sa come ci si sente a pensarla ogni secondo e non poterla sentire."-ammette, stringendo forte i pugni,-"L'ho amata. Ho amato le sue debolezze, le sue imperfezioni, i segni sul suo viso. Ho amato il modo in cui mi guardava e come guardavo il mondo quando stavo con lei. Ho amato i sorrisi che regalava alla gente, senza magari conoscerne il valore. Ho amato i suoi silenzi, li ho trasformati in musica. Ho amato i suoi sogni, li ho condivisi e realizzati per lei. Ho amato i suoi bellissimi occhi cangianti, profondi, tristi. Ho amato le sue lacrime, le ho asciugate e poi trasformate in risate. L'ho amata, a volte in silenzio, a volte urlandoglielo. L'ho amata, ma non è bastato."
Sento due lacrime calde scivolare sul mio viso e accarezzare le mie guance rosse. Queste parole, se pur semplici all'ascolto, nascondono tanta sofferenza. Nascondono un'anima che non riesce a trovare pace. Eppure se osservata dall'esterno, la bionda sembra vivere la sua vita con serenità: si alza ogni mattina alle 6:00 per andare a lavoro, prepara la colazione per tutti, si fa una doccia, si veste, le dona un bacio casto sulle labbra ed esce. Tutto estremamente normale, statico.
"Non riesco a capire come può una persona amare qualcuno per tutto questo tempo. Come puoi, dopo che adesso la tua vita è diventata praticamente perfetta, continuare ad amare lei, che rendeva tutto più difficile?"-le domando.
La mia voglia di conoscere in ogni minimo dettaglio il loro amore cresceva ogni giorno di più. Ero già consapevole del fatto che porle quella domanda, in un certo senso 'stupida', era abbastanza inutile, ma io volevo sentirle raccontare ancora di Laura, del loro amore.
Erano davvero belle quelle due, poiché si amavano senza il bisogno di far conoscere il loro amore, si amavano nei piccoli sguardi, nei silenzi, si amavano in ogni loro battito cardiaco, in ogni respiro.
Qualsiasi cosa succedesse fra loro, qualsiasi cosa si intromettesse nella loro relazione, trovavano sempre la forza di lottare per proteggere il loro amore. Erano incasinate quelle due, eppure gli bastava tenersi la mano e tutti i problemi svanivano con quel contatto.
Quando erano insieme tutto il resto diventava solo un insignificante sfondo, Erano insieme e questo bastava.
Si bastavano."È questo il punto: lei non rendeva tutto più difficile, ma con tutte le imperfezioni che la circondavano, con tutte quelle negatività che le si presentavano davanti, riusciva sempre a rendermi felice. Io non ho mai voluto una vita perfetta. Io ho sempre voluto lei, in ogni circostanza."
"E se ti venisse concessa la possibilità di ritornare al 2013, nel giorno in cui i vostri sguardi si sono incontrati per la prima volta, torneresti indietro?"
"E ricominciare così la mia vita senza lei? No. Non potrei mai. Devo ammettere che ho sofferto molto per lei e con lei, ma il dolore è minimo rispetto a tutta la felicità e all'amore che mi ha donato. Si, perderla è stato un dolore immenso per me, però ti assicuro che rifarei tutto da capo, magari riuscendo a salvarla sta volta."
"Sai benissimo che non è stata colpa tua!"
"È stata solo colpa mia, avrei potuto liberarla da quelle catene che la stavano soffocando. Io non sono riuscita a fare niente."
"Hai fatto tutto il possibile. Più di quanto si possa immaginare. Devi smetterla di continuare ad incolparti, perché sai benissimo che lei non vorrebbe che tu ti senta così triste per colpa sua."
"Si, hai ragione."-dice, forzando un sorriso.
"Tu mi rendi davvero felice e conoscerti, per me, è stato un enorme regalo che lei ha voluto farmi."-ammetto, stringendo tra le mie mani le sue.
"Sei tu il regalo più bello."-risponde, racchiudendomi in uno di quei suoi abbracci che ti riempie l'anima e il cuore.
"Puoi raccontarmi ancora di lei adesso?"-le chiedo, dopo essere stata avvolta dal suo inebriante profumo.
"Certo, piccola mia."Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
Lasciate una stellina⭐️ e qualche commento se vi va!
Alla prossima🌹
~CaraVause
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Tu sei fatta per essere salvata [IN REVISIONE]
FanficSEQUEL DI "TU SEI FATTA PER ESSERE AMATA." S'innamorava sempre più di lei. Lo capivi ogni volta dal modo in cui la guardava. La guardava come per dirle: "Ti prego, salvami." Come se da un momento all'altro potesse improvvisamente precipitare.