Non ricordo

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Per qualche secondo la corvina aveva provato a chiudere gli occhi, per cercare di non vedere quell'immenso dolore; ma non poteva scappare da ciò che aveva dentro.

I ricordi che erano le uniche cose rimaste a loro, vennero cancellati dalla sua mente: tutto quello che avevano passato, le cazzate, i litigi, i sorrisi. Tutto.
Tutto era stato rimosso dalla mente di Taylor, e non rimase più niente.

***

•Laura•

"C-cosa? Taylor, ma cosa stai dicendo?"-le chiedo, accompagnando la frase con una piccola risata nata dal mio enorme nervosismo.
"Scusa ma...ma io non so chi sei."
"Sono Laura! Noi due ci a..."
"Noi due cosa?"

Serro le mie labbra, creando una linea severa su di esse e riporto il mio sguardo sulla strada che ho di fronte.

"Noi due ci conosciamo da tanti anni ormai."
"Quindi, io ti conosco?"
"Si.."-accosto la macchina,-"Noi due lavoriamo insieme. Tu sei mia amica.."
"Io non so chi sei. Io non ricordo! Per favore, desidero solo che mi lasci a casa mia."

Pensavo di aver provato ogni tipo di dolore, che la mia anima ormai fosse abituata a questa mia continua sofferenza. Pensavo di essere diventata ormai indifferente al dolore, che dopo aver passato una vita a reggerlo e a sopportarlo non avrei provato più niente.
Pensavo di aver provato ogni tipo di dolore, ma non era così.
Vederla accanto a me, vedere accanto a me l'unica donna, l'unica persona che mi ha amato più di se stessa ed essere consapevole che non ricorda più quel suo immenso amore, che mi ha sempre salvata, mi fa sentire male.

Siamo in viaggio di ritorno da ormai un giorno: non abbiamo più parlato, tranne per quando una delle due aveva necessità di andare in bagno, bere o mangiare. 
È tutto così strano perché gli occhi che ho davanti sono gli stessi di sempre, ma hanno smesso di guardarmi come se fossi la cosa più preziosa al mondo.

È già sera e, approfittando del fatto che Tay si trova nel bagno del ristorante dove abbiamo appena cenato, decido di chiamare Natasha per raccontarle in breve tutto: a causa delle sue urla, adesso mi ritrovo anche con un timpano rotto, oltre al cuore.
Uscite dal ristorante, decido di non dormire e di continuare il viaggio così che lei possa arrivare subito a casa, perché non credo che sia proprio il massimo passare due giorni interi in macchina con una persona che non si conosce.
Sono le 2:11, mi volto verso il lato passeggeri e la vedo dormire beatamente: ogni tanto le luci esterne illuminano il suo viso a tratti, permettendomi così di poter ammirare al meglio i suoi lineamenti perfetti. Ogni giorno mi rendo conto di quanto diventi sempre più bella; adesso mi rendo conto di come quella bellezza non mi appartiene più.

Sto cercando di trattenere in tutti i modi le lacrime da un sacco di ore, solo per non farle pesare questa situazione, anche se molto probabilmente ho dato a vedere la mia preoccupazione.
"Laura?"
"Hey, ti sei svegliata?"
"Continuo a fare dei sogni strani, ma non importa. Posso chiederti una cosa?"
"Dimmi."
"Non so perché, ma pur non sapendo chi sei, io mi trovo a mio agio con te. Tutto questo è strano e non riesco a capire come sia possibile."-si blocca, per prendere un gran respiro,-"Tu sostieni di conoscermi da tanto tempo ormai.."
"Si."
"Ti va di raccontarmi come ci siamo conosciute?"
"Come mai questa improvvisa voglia di sapere adesso?"
"Non so come spiegarlo: sento come un grande vuoto dentro al petto. Forse è tristezza, forse è una mancanza. Non so con esattezza cos'è, ma so che mi manca qualcosa. So che devo riempire questo vuoto e, forse, tu sei la chiave di tutto."

Stringo forte il manubrio tra le mani: la mia pelle brucia, a causa del forte sfregamento con quest'ultimo. Mi sento come con le spalle al muro, indecisa su quale sia la cosa giusta da dire.
Ho fatto molti sbagli nel corso della mia vita, ho fatto molti sbagli con lei, e credo sia arrivato il momento di rimediare.

"Ci siamo conosciute circa cinque anni fa, ad un provino."
"Orange is the new Black?"
"Si.."
"Allora tu conosci anche Yael e Natasha!"
"Tu sai chi sono Yael e Natasha? Cioè, ti ricordi di loro?"-le domando, incredula.
"Si, perché non dovrei?"
"Quindi, tu non ti ricordi solo di me.."
"Io sto provando a ricordare, ma..la testa! Che male!"-si afferra con entrambe le mani la testa, come se le stesse scoppiando.
"Hey hey, basta adesso. Non sforzarti."
"E' solo che riesco a notare un velo di tristezza nei tuoi occhi, forse causata da me. Tu eri qualcuno di importante per me?"
"Io..no. No, siamo solo delle semplici colleghe di lavoro. Ogni tanto usciamo insieme alle altre. Siamo semplici amiche."
"Ah."
"Sembri delusa. Forse ti aspettavi una grande storia dietro? Magari fatta di grandi abbracci, serate insieme, risate.."
"No, è solo che adesso tutto appare tutto più confuso."
"In che senso?"
"Perché sei venuta tu a prendermi? Poteva benissimo venire Yael o Natasha, considerando che noi siamo solo delle semplici colleghe di lavoro."
"Ma tu ricordi perché sei andata in California? E sai chi erano quei signori?"
"Non hai risposto alla mia domanda."
"Nemmeno tu."
"Ma l'ho fatta io per prima!"
"Questi sono solo dei piccoli dettagli."-rispondo, con un sorriso beffardo.
"Certo che sei davvero insopportabile! Adesso sono felice di sapere che siamo solo delle semplici colleghe."-risponde, incrociando le braccia al petto e voltandosi verso il finestrino.

Fermo la macchina, posteggiandola di lato: non c'è nessuno a quest'orario in giro, ma voglio comunque evitare di creare casino in strada.

"Dai, non fare l'arrabbiata adesso."
"Non sono arrabbiata."-continua a mantenere lo sguardo fuori dal finestrino.
"Ma se hai messo persino il tuo muso da bambina arrabbiata. Dai..."-la incito a rispondermi facendole il solletico ai fianchi.
"No, ahahahahahah! Smettila, dai!"-grida, dimenandosi e cercando di bloccare i miei movimenti.

Riesce ad afferrare entrambe le mie mani: rimango a fissarle per qualche secondo, assorbendo tutto il calore che trasmettono alla mia pelle. Alzo lo sguardo, incontrando i suoi occhi.

"Perché mi guardi in questo modo?"-mi chiede.
"Che intendi?"

Ritorna a fissare le nostre mani unite, per poi continuare:
"Con quegli occhi.."-riporta lo sguardo su di me.
"Continuerò a guardarti con questi occhi, come se fosse la prima volta che ti vedo, che ti scopro,.."

...che m'innamoro. Continuerò a guardarti con questi occhi, come fossi l'unica cosa bella a questo mondo, come se ogni tramonto nascesse dai tuoi bellissimi occhi. Continuerò a guardarti sempre in questo modo, perché è l'unico modo in cui una persona innamorata sa fare, in cui l'amore sa fare.

"Quindi, mi hai sempre guardata in questo modo?"-la sua voce si va facendo sempre più bassa, quasi simile ad un sussuro.

"Si."
"E' bello essere guardate in questo modo."-stacchiamo le nostre mani lentamente,-"E poi, hai degli occhi davvero belli."

Sorrido nell'udire quel suo apprezzamento. Un sorriso che viene subito dopo ricambiato.

Si è creata un'atmosfera fantastica all'interno di questo veicolo, che però viene subito interrotta dal rumore del motore rombante.
Manca poco tempo all'arrivo, perciò decido di non sprecare altro tempo.

Dopo quasi 48 ore di viaggio, finalmente siamo arrivate a New York: è sera, le stelle brillano in cielo e il caos della Grande Mela distrugge tutta la bellezza del silenzio. Superato il centro della città, arriviamo a casa di Taylor, dove la stavano aspettando Yael e Natasha: avevo già detto alle due ogni singolo dettaglio di ciò che era accaduto, precisando di non fare nessun riferimento a me o alla storia che c'era tra me e la bionda.
Ho preso una decisione molto difficile, che molto probabilmente si riverserà sulla mia persona, ma poco m'importa. Non sono sicura di voler ritornare in California per un altro scontro diretto con Scientology, perché forse il fatto che Taylor non si ricordi solo di me è una cosa positiva. Almeno non soffrirà più per la nostra situazione, vivendo al meglio la sua vita.
Ma adesso, è arrivato il momento di mettere in pratica questa mia scelta, che io stessa ho preso per lei.

Busso alla porta d'ingresso, vedo le luci accendersi e riesco a sentire un cane abbagliare seguito dal rumore dei passi.

"Laura? Cosa ci fai qui? E a quest'ora per giunta.."
"Sera anche a te, Carrie."

Tu sei fatta per essere salvata [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora