La pace dopo la guerra.
La quiete dopo la tempesta.
Da quella notte, gli animi furono più tranquilli, più pacati, più sereni.
Ma niente tornò alla normalità, perché dovevano sempre stare attente ad ogni loro piccolo gesto.
Con Taylor al suo fianco, la corvina riprese dei ritmi di vita più normali e anche più salutari: iniziò di nuovo a mangiare regolarmente, anche se a poco a poco, iniziò ad uscire più spesso, a fare attività fisica.
Ma purtroppo, la ragazza con il cielo negli occhi non poteva starle sempre accanto: questo a causa di Ben.
Dopo l'accaduto con Natasha, lui si mise un po' in disparte, anche se non smise di mettere i bastoni fra le ruote a Taylor e Laura.
Io non ho mai avuto occasione di avere una conversazione adeguata con lui, proprio per questo non so se definirla una persona cattiva, ma so solo una cosa: la maggior parte delle sue azioni erano guidate sicuramente dalla paura. Paura di essere punito, di morire.
Purtroppo, quando si entra dentro un vortice è difficile uscirne vivi. E Ben, invece di combattere per uscirne, decise di diventare un tutt'uno con lo stesso vortice.La paura ormai è diventata un componente fondamentale della vita di Laura. Lei aveva paura, inutile nasconderlo, inutile non ammetterlo. Quella donna alta 1,78 cm, con un atteggiamento sicuro ed elegante, con i capelli corvini, gli occhi di mille sfumature di verde e grigio diverse e labbra estremamente piene e carnose aveva paura. E non aveva paura della morte, come ogni singolo essere umano che vive in questo mondo di merda, ma aveva paura di vivere. E non c'è cosa più brutta di questa.
C'erano quei dieci minuti nelle sue infinite giornate, quegli attimi in cui non capiva più niente, e non importava se magari in quel momento ci fosse al suo fianco la bionda...lei in quei dieci minuti era sola. Non poteva assolutamente mostrarle tutta quella paura che ormai si era annidata nella sua mente. Lei cercava di convincersi che tutto questo non era niente, che era solo paura. Ma la paura era una delle più strazianti sensazioni che lei avesse mai provato.
•Laura•
"Ti ho preso un bel pranzetto dal cinese vicino a casa mia. Già dal profumo sembra assolutamente delizioso!"
"Sono ritornata all'età di dieci anni, quando non sapevo badare ancora a me stessa e pensava a tutto mia madre."-dico, lanciandole una frecciatina.
"Sai, a volte basterebbe un semplice 'grazie, Taylor!', ma come non detto."-risponde, prendendo l'acqua dal mio frigorifero.
"Grazie, Taylor."
"Prego."-risponde con un sorriso soddisfatto.
"Ma.."-vengo subito interrotta.
"Laura, zitta e mangia!"
"Sai benissimo che tutto questo, questa situazione mi preoccupa un sacco. Per quanto ci provi, non riesco a stare tranquilla."
"Tu non devi preoccuparti di niente. Non succederà niente di brutto, puoi starne certa."Mi avvicino a lei, mantenendo sempre il mio sguardo fisso sui suoi occhi. Prendo la bottiglia che ha tra le mani e la poggio sul tavolo posto alla mia destra. Poi afferro entrambe le sue mani, stringendole forte tra le mie. E' veramente bellissima, eppure mi mancano le parole per dirglielo. Lascio la presa da una delle sue mani, per poi accarezzare con delicatezza il suo viso: passo l'indice e il medio sulla sua guancia sinistra, poi col pollice sfioro le sue labbra. Le sue morbidissime labbra. Intorno a noi, il silenzio sovrastato dal dolce suono dei nostri respiri, così irregolari ma così coordinati tra loro. Ad un tratto, lei poggia la sua mano destra sul mio petto, senza esercitare nessuna pressione. La voglia di baciarla è così tanta, ma è da quella notte, da quella bruttissima notte, che non incastro più le sue labbra alle mie. Avvolta, per l'ennesima volta, da mille pensieri negativi faccio qualche passo indietro, allontanando così da lei e rompendo quell'atmosfera che si era creata.
"Cosa c'è che non va? E' tutto ok?"
Io non posso assolutamente continuare così: per quanto possa essere difficile, io amo questa donna più di ogni altra cosa, persona, essere vivente di questo mondo.
STAI LEGGENDO
Tu sei fatta per essere salvata [IN REVISIONE]
أدب الهواةSEQUEL DI "TU SEI FATTA PER ESSERE AMATA." S'innamorava sempre più di lei. Lo capivi ogni volta dal modo in cui la guardava. La guardava come per dirle: "Ti prego, salvami." Come se da un momento all'altro potesse improvvisamente precipitare.