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"Certo che lo so"  rispose e tutti noi sorridemmo speranzosi.

"Qual'è? " chiese lo sceriffo avvicinandosi a suo padre.

"È ora della mia medicina?" Chiese guardandoci e tutti noi sospirammo mentre io mi colpii la fronte la mano.

Lo sceriffo sospirò allontanandosi da lui e poi si sedette sul divano, andai vicino a lui ma nemmeno si girò per guardarmi.

"Lo troveremo" lui annuì incerto e mi girai verso Void

"Andiamo,mia madre ci sta aspettando" lui venne verso di me e poi guardò lo sceriffo

"Cerca di farlo parlare" indicò Elias che se ne stava dove lo avevamo lasciato

"È pazzo" ci guardò

"Ora andate, é tardi" noi annuimmo e ce ne andammo.

Stranamente non camminava velocemente, anzi,camminava lentamente, non guardava cosa c'era davanti a sé ma guardava in basso.

Io ero accanto a lui e mentre camminavo lo guardavo, aveva i lineamenti duri, come una persona di un paese del Nord, poi mi ricordai che quelli non erano i suoi veri lineamenti ma quelli di Stiles.

Guardai davanti a me e cominciai a pensare qual'era il suo vero aspetto,girò il capo e mi guardò, stava per dire niente ma scosse la testa e non disse una parola.

"È polacco" dissi e lui corrugò la fronte

"Stiles, intendo" lui aveva ancora la fronte corrugata

"Il suo nome potrebbe essere un nome polacco" lo vidi sorridere

"Sei davvero intelligente" sorrisi anche io ed entrammo dentro casa dove si sentiva un buonissimo odore di crostata ai lamponi.

"Penso che amerò tua madre" risi e andammo in cucina ma quando entrai nella stanza vidi mio padre.

"Che ci fai qui? Chiesi e lui si alzò
"Sei mia figlia" si avvicinò a me ma feci un passo indietro

"Ora lo sono? Dov'eri quando avevo bisogno di te?" I miei occhi si inumidirono

"Lydia" mi sentii chiamare da Void

"E questo chi è?" Lo indicò e sbuffai proprio come mamma

"Non puoi fingere di essere un padre protettivo" disse mamma .

"Avevo in mente una riunione di famiglia" guardò male Void

"Signore, a casa mia la famiglia è unita" mio padre lo guardò con odio e lui ghignó, lo prese per il braccio e lo fece cadere a terra, lo guardai incredula mentre mamma si tratteneva dal ridere, lui si alzò e guardò mamma

"Ti fai stendere da un ragazzino?" Chiese mentre sorrideva

"Me la pagherete" indicò me e mamma

"Vuoi che ti spacchi la faccia?" Chiese guardando mio padre che non rispose

"Proprio come pensavo" ghignò, mio padre lo sorpassò e uscì di casa, sospirai pesantemente e poi guardai Void che stava lì a guardarci senza dire niente.

"Grazie" dicemmo contemporaneamente io e mamma

"Beh, io sento un buonissimo profumo, e ho fame" sorrisi e ci sedemmo a tavola

"Com'è andata dal sceriffo?" Chiese mentre tagliava la crostata

"Ha fatto esplodere Claudia" risposi mentre riempivo i bicchieri e mamma mi guardava incredula

"Non era veramente lei, era uno dei Cavalieri Fantasma" spiegò Void lei annuì per poi sedersi

"Poi è venuto Elias e ha detto di sapere il vero nome di Stiles" mi madre sorrise ampiamente

"Ma poi ci ha chiesto se era ora delle sue medicine" sospirò tristemente proprio come avevamo fatto  noi

"Dovete ancora spiegarmi il perché lui è uguale a questo Stiles" li indicò e gli diede il pezzo di crostata

"Oh, è complicato" disse lui per poi bere un sorso della sua bevanda mentre mamma dava il pezzo di crostata anche a me

"Mia figlia è una Banshee, i suoi amici lupimannari, sono abituata ormai" tagliò la sua fetta

"Sono uno spirito malvagio che ha come compito seminare dolore, caos e morte" mia madre quasi si soffocò con il boccone che aveva in bocca e lui rise, mi girai verso di lui e lo guardai male.

"Non sono pericoloso" si difese e mamma lo fulminò lo sguardo

"Oh ti credo" disse sarcasticamente

"Sei quello che ha ucciso Allison" lui roteò gli occhi

"Gli Oni l'hanno uccisa" la corresse

"Che erano comandati da te" lo guardai negli occhi e lui corrugò la fronte

"Sei seria, Lydia?" Mi chiese sbuffando

"Non li comandavo più io, avevo perso il controllo su di loro quando Allison ne ha ucciso uno" lo guardai incredula chiedendomi chi li controllasse.

"Qual'è il tuo vero aspetto?" Chiese mamma cambiando discorso, bevve un po' della bevanda, guardò prima lei e poi me e infine di nuovo lei.

"Capelli neri, carnagione molto chiara, ero alto, e i miei occhi erano a mandandorla e verdi" rispose e lo guardai incredula, non pensavo esistero giapponesi con gli occhi verdi.

"Da quando gli asiatici hanno gli occhi verdi?" Chiesi confusa

"In realtà a quei tempi ce n'erano molti" rispose e mamma corrugò la fronte

"Tempi? Quanti anni hai?" Chiese
"Mille" rispose e mamma sgranò gli occhi

"Questa cena sta diventando sempre più strana" annuimmo tutti tre dandole ragione.

Sentimmo uno strano rumore e ci alzammo tutti

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