Void's p.o.v.
Erano passati parecchi mesi, la madre di Lydia era ancora in ospedale proprio come la madre di Kira, Theo invece era ancora incazzato con loro, aveva ragione, aveva dannatamente ragione e nessuno gli dava retta.Avevamo trovato un modo per far tornare in vita il corpo, avremmo fatto come avevamo fatto con Allison, ma lo avrebbe fatto Kira.
Lo fece tornare a respirare, i miei occhi diventarono rossi e loro sgranarono i loro occhi.
"Penso che dovevate dare retta a Theo" ghignai per poi lasciare il corpo di Lydia e poi entrare nell'altro.
Mi sentivo così bene, vedemmo cadere il corpo di Lydia e subito dopo Scott mi afferrò per il collo.
"Lasicalo" sentii la voce di mia figlia, lei sorrise quando Scott mi lasciò andare.
"Perché?" Mi chiese.
"Si chiama istinto di sopravvivenza" lo guardai negli occhi.
"Cosa che nessuno di voi ha" andai verso mia figlia e la presi in braccio.
"Impazzirai di nuovo?" Mi chiese e sospirai.
"Troveremo una soluzione" risposi e vidi Lydia svegliarsi.
Si alzò in piedi e misi giù Sasha quando la vidi avvicinarsi pericolosamente, mi guardava con odio, ma guardava gli amici nello stesso modo.
"Hai aggredito la madre di Kira" disse e feci spallucce.
"E anche mia madre!" Urlò e tutti noi ci portammo le mani alle orecchie.
"POTREBBE MORIRE!" Urlò e scossi la testa.
"Il morso di una volpe non uccide" corrugò la fronte.
"La trasforma" continuai e urlò molto di più del solito, fu una cosa strana, come se le onde sonore mi colpirono.
"Ti sei preso il mio corpo" disse quando fu davanti a me.
"Te l'ho detto mille volte, Lydia" la guardai negli occhi.
"Non fidarti mai di una volpe" i miei diventarono rossi ma non si spostò.
"E non devi mai, e dico mai, aggredire una volpe" cominciai ad avvicinarmi a lei mentre lei indietreggiava.
La porta si aprì e vedemmo entrare Theo che sospirò pesantemente, guardò gli altri con uno sguardo truce.
"Ve lo avevo detto" andò vicino a Malia.
Lydia's p.o.v.
Li guardai, i miei occhi diventarono lucidi, non ci potevo credere, aveva finto di essere me per quattro mesi, erano passati quattro mesi da quando si era preso il mio corpo e nessuno se ne era accorto.Nessuno tranne Theo, che non era realmente un amico , soltanto un conoscente ma a quanto pare lui mi conosceva molto più dei miei amici.
Guardai Allison che mi guardava dispiaciuta, mi morsi il labbro inferiore cercando di non piangere, non lo volevo fare, volevo essere forte.
"Siete supposti ad essere i miei amici, i miei migliori amici" presi un grosso respiro.
Loro non dissero niente.
"Dovreste conoscermi meglio di chiunque altro, non capisco" scossi la testa.
"Forse Void ha fatto un lavoro fantastico, oppure voi non mi conoscete per niente" Allison stava per dire qualcosa ma scossi la testa.
"Non... Non dite niente" guardai Theo negli occhi, mi guardava dispiaciuto, come se volesse farmi capire che lui ci aveva provato a farglielo capire.
"Lo so, Theo" sospirai.
"Lo so" sospirò anche lui.
"Andate a casa" loro scossero la testa
"Andate!" Urlai e se ne andarono dopo aver sospirando.
Mi girai verso di lui, lo guardai con odio, lo odiavo da morire, avrei voluto ucciderlo, lo avrei fatto se non avesse una figlia.
Disse alla figlia di andare in camera, lei lo fece subito dopo, anche lui mi guardava, aveva gli stessi occhi di Stiles.
Sentivo la rabbia ribollire dentro di me, mi avvicinai a lui velocemente e cominciai a spintonarlo finché non fu attaccato alla parete, lo colpii più volte.
"Mi fidavo di te!" Dissi con le lacrime agli occhi, non ero triste, ero arrabbiata, parecchio.
Lo colpii di nuovo, fui sorpresa dal fatto che non reagiva.
"Hai quasi ucciso la madre di Kira" lo colpii un'altra volta.
"È immortale" roteò gli occhi.
"Hai morso la mia" lo colpii più forte che mai.
"Ti ho detto che il morso non uccide. Sta bene" continuai a colpirlo finché non mi stancai, quando alzai lo sguardo fui sorpresa nel vederlo sanguinare.
"È come te" una lacrime mi rigò il volto e feci un passo indietro.
"Cosa?" Chiede spostandosi dalla parete mentre io indietreggiavo.
"Un mostro?" Chiese e i suoi occhi diventarono rossi ma poi di nuovo marroni.
Lo guardai negli occhi e annui debolmente.
"Esattamente" confermai e lui distolse lo sguardo per poi spostarsi.
La porta si aprì e vedemmo entrare mia madre, corsi verso di lei per abbracciarla ma mi fermai quando vidi i suoi occhi diventare arancioni e cercò di aggredirmi.
"Ferma" lo vidi davanti a me e corrugai la fronte quando mamma gli diede retta.
"Vai a fare qualcosa da mangiare, ho fame" lo fulminai con lo sguardo e mamma andò in cucina.
Si girò verso di me e mi guardò negli occhi.
"Quando una persona viene morsa da una Kitzune tutto questo non succede" prese un grosso respiro.
"Invece quando lo fa i Nogitzune la persona farà tutto ciò che gli dirò, è un legame che si spezza difficilmente" lo guardai con odio e gli diedi una sberla .
"HAI TRASFORMATO MIA MADRE NELLA TUA SCHIAVA!" Urlai e lo presi a sberle, mi sentivo stranamente forte.
"No, dimmi, hai finito di picchiarmi?" Roteó gli occhi e lo feci di nuovo.
"Ho detto che è difficile, non impossibile" lo guardai negli occhi e sbuffai.
"Ti odio" lui scosse la testa.
"Non è vero" si avvicinò a me.
"Invece sì, ti odio" lo guardai negli occhi.
"Ti odio perché hai preso il mio corpo, ti odio perché hai mentito ai miei amici, ti odio perché hai quasi ucciso la madre di Kira, ti odio perché hai morso mia madre, ti odio perché mi hai usata" i miei occhi diventarono lucidi.
Si avvicinò a me, era dannatamente vicino, sentivo il suo respiro regolare, mi guardava negli occhi poi guardò le mie labbra, portò la sua mano sulla mia guancia e poi spostò i capelli dalla mia faccia.
"Non mi odi realmente" sospirai roteando gli occhi.
"Sento il tuo battito cardiaco, so quando menti" sospirai di nuovo e lui sorrise debolmente.
"Void" misi le mani sul suo petto e lo spostai da me, gli passai accanto e andai in cucina da mia madre.
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VOID
FanfictionErano davanti a me che mi guardavano confusi terrorizzati, mi diede potere ma non era ciò che volevo, non volevo potere, volevo vivere. Vidi varie facce nuove ma quella che mi colpì fu quella di Lydia che mi guardava con gli occhi lucidi, non sapevo...