"Uccidiamoli" lo vidi ghignare di nuovo, i miei occhi diventarono rossi e mi avvicinai a quelli che sembravano paralizzati.
"Sai? Quello lì pensa che sei un idiota perché sei qui da mesi ad aspettare qualcosa che non arriverà mai" indicai Stiles, lui seguì la mia mano per po alzarsi e avvicinarsi pericolosamente a Stiles che gli diede un pugno in faccia
"Alzati" guardai negli occhi una ragazza e lo fece, Stiles mi guardò sorpreso, lo ero anche io.
"Bene" ghignai
"Allora, razza di imbecilli"tutti loro mi guardarono
"Siete qui da mesi, forse persino anni, e non ve ne accorgete, avete paura, vi si legge negli occhi" annuirono roboticamente, avevano persino paura di me
"Non è sbagliato avere paura" scossi la testa
"La paura si può trasformare in potere" tutti mi guardavano perplessi
"Ma siete un branco di imbecilli quindi non sprecerò fiato a dirvi come fare, ora" guardai Stiles che stava davanti a me
"Alzatevi e prendetevi a pugni" lo fecero
"Ah, e fate casino" per un momento non si mossero, i miei occhi diventarono rossi di nuovo, sentivo il loro terrore, fecero ciò che dissi di fare
"Ti diverti?" Mi chiese e ghignai
"Da morire" risposi e roteò gli occhi
"E ora?" Chiese
"Bisogna sperare che non si uccidono" lo guardai negli occhi che diventarono marroni di nuovo
"Loro capiranno che c'è un problema, verranno qui e li farò esplodere" alzai la mano e si vedevano sulle punte delle dita delle scariche elettriche
"Ok ok, e poi?" Chiese
"Il portale è fatto di elettricità" lui annuì
"Non puoi far andare in corto circuito quel coso, morirai" scossi la testa
"Non si può uccidere un Nogitzune" lo guardai negli occhi, sentimmo i nitriti dei cavalli.
"Sono qui" annuii e gli dissi di sedersi.
Entrarono con i loro cavalli e colpirono molti di loro con le fruste, i miei occhi tornarono rossi, mi avvinai a lui, lo feci cadere dal cavallo, conficcai gli artigli dietro il collo ed esplose, mi girai verso di Stiles per un secondo, lui sorrise e feci lo stesso.
Conficcai parecchi di loro ma poi il potere cominciò ad abbandonare il mio corpo.
Stiles si avvicinò a me quando caddi a terra in ginocchia, sentivo la sua paura, mi dava potere ma non abbastanza per potere fare esplodere il Cavaliere che c'era davanti a me.
"Ho bisogno di potere, mi dispiace, Stiles" lui corrugò la fronte, lo colpii in faccia con il gomito e poi assorbii il suo dolore, mi alzai in piedi per poi infilzare gli artigli sul collo del ultimo Cavaliere che era rimasto, lui esplose .
"Ma dovevi proprio farlo?" Mi chiese toccandosi il naso sanguinante
"Hey! Sta zitto e non lamentarti, sto facendo tutto questo per te, se volessi potrei abbandonare questo corpo e andare in un altro" lo guardai negli occhi e lui annuì
"Tu vuoi bene a Lydia" dedusse e scossi la testa per poi guardare da un'altra parte
"Non devi negarlo" sbuffai
"Sbrighiamoci" andai verso un gruppetto di persone, a due a due presi il loro dolore, feci così con tutti loro.
Camminai insieme a Stiles verso il portale, i miei occhi diventarono rossi per l'ennesima volta nel corso della giornata, toccai la barriera e piano piano cominciai a sfilarla, le tolsi un po' di elettricità per poi riempirla, delle scintille uscivano da tutte la parti, vidi Stiles indietreggiare e poi il portale scoppiò.
Eravamo liberi.
Girai la testa e lo vidi sollevato per aria da uno dei Cavalieri, non sapevo da dove era comparso, ma sapevo che eravamo nei guai fino al collo.
Il posto cominciò a tremare e a cadere a pezzi.
"Lascialo" lo guardai e lui lo strinse di più
"HO DETTO LASCIALO!" urlai i miei occhi diventarono rossi ancora, usai quella poca forza che mi rimaneva, gli saltai addosso, Stiles cadde a terra, lo infilzai ma ero debole, non avevo il potere per farlo sparire.
Tutti correvano via, io mi alzai e andai da Stiles, sanguinava dalla fronte, lo caricai sulla spalla e cominciai a correre proprio come gli altri.
Sentii qualcosa tirarmi la gamba e mi fece cadere insieme a Stiles, un gemito di dolore uscì dalle sue labbra, presi un po' del suo dolore e mi assicurai che fosse vivo, quel tipo si avvicinò a me e lo infilzai, ed esplose.
Sospirai, caricai Stiles sulla spalla e corsi tra le macerie.
"Lasciami qui" disse piano
"Sta zitto" continuai a correre ma sembrava non finire mai
"Non sei nato per proteggere le persone" per il momento non dissi niente e sospirai
"Sai? Lydia mi ha sempre ignorato, lo ha fatto finché Scott è diventato un lupo, dubito che mi ami" roteai gli occhi
"Hai solo preso una botta in testa, non pensavo che fosse sufficiente per farti venire un trauma cranico" dissi mentre correvo
"Sono esile" disse respirando lentamente
"Woah! Non morire, non con me" uscimmo da quel immenso tunnel lo feci sdraiare a terra
"AIUTO! QUALCUNO CHIAMI L'AMBULANZA" urlai e una tizia lo fece.
Toccai la mano cercando di prendere del dolore ma non ci riuscivo, non sentiva dolore.
"Hey! Hai sentito? Non morire" lui cominciò a chiudere gli occhi
"Pensa a tuo padre, a Scott, a Lydia" li aprì di nuovo lentamente
"Smettila di farla soffrire, Stilinski" l'ambulanza arrivò e lo caricarono ma non volevano farmi salire.
"Sono suo fratello, non ve ne accorgete che siamo uguali?" Gli chiesi indicando la macchina, lui annuì e finalmente mi fece salire.
Ero nella stanza insieme a Stiles e stavamo aspettando suo padre e gli altri, tutti ricordavano ma ormai era tutto inutile, me ne stavo lì accanto a lui mentre prendevo il suo dolore anche se ormai non faceva la differenza.
La porta della stanza di aprì, Lydia entrò per prima, corse verso di Stiles per poi baciarlo, erano adorabili.
Entrò anche lo sceriffo che andò dal figlio appena Lydia si spostò, si abbracciarono e la scena si ripeté con tutti loro, lui guardò confuso Allison.
"Void mi ha riportata in vita" indicò
"Penso che sia diventato il suo lavoro salvare le persone" parlò lentamente, mi alzai in piedi.
Non ce la facevo più, sentivo che li avrei uccisi tutti loro.
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VOID
FanfictionErano davanti a me che mi guardavano confusi terrorizzati, mi diede potere ma non era ciò che volevo, non volevo potere, volevo vivere. Vidi varie facce nuove ma quella che mi colpì fu quella di Lydia che mi guardava con gli occhi lucidi, non sapevo...