3.1

186 19 1
                                    

Arrivammo davanti alla grande casa, lei ci aprì la porta ma fui sopreso quando la vidi dietro di lei, era impossibile.

"Lydia" mi chiamò allison quando si accorse che ero distratto.

"Sì, buon compleanno stronza" dissi a Kira che sospirò pesantemente, andammo nella grande sala che era piena di gente.

Gli altri si allontanarono per prendere qualche drink, non mi allontanai, rimasi vicino a quella troia aspettando il momento giusto per ucciderla.

"Perché?" Le chiesi.

"Volevo farmi perdonare" rispose e.la guardai male.

"Hai fatto uccidere Allison, e quella psicopatica di tua madre ha ucciso Void" dissi acidamente.

"Non c'entro niente con la morte di Void" la guardai negli occhi.

"Aveva una figlia" lei sgranó gli occhi.

"Cosa?" Chiese incredula

"E tua madre stava per ucciderla" aggiunsi e sospirò.

"Te l'ho detto, non c'entro niente con tutto questo" scossi la.

"Ma hai fatto uccidere allison" le ricordai.

"Se fosse morta non sarebbe qui" ghignai

"Ti piacerebbe"

Vidi di nuovo lei e corrugai la fronte.

"Chi è lei?" Chiesi indicando la donna con lo sguardo.

"Un'amica di mamma" rispose

"Voglio il nome" la guardai negli occhi.

"Non lo so, chiedo a mamma" annuii.

"Comunque Buon compleanno, non volevo essere stronza" sospirai

"È tutto ok, è un brutto periodo per te" feci diventare i miei occhi lucidi, cosa che Lydia farebbe.

"Potevate dirmelo, era mio amico" disse e sospirai.

"Eravamo arrabbiati con te" sospirò anche lei.

"Come si chiama la figlia?" Mi chiese

"Sasha" sorrisi proprio come lei.

"È immortale come lui?" Scossi la testa.

"È complicato" risposi e vidi venire verso di me allison, guardò Kira con odio.

"Mi dispiace tanto" disse con gli occhi lucidi e allison scosse la testa.

"SAREI MARCITA SOTTO TERRA SE NON FOSSE STATO PER VOID!" Urlò e vidi la donna girarsi verso di lei.

"Non ero in me, lo giuro, non lo avrei mai fatto" una lacrime le rigò il volto.

"Una persona mi ha detto di non fidarsi mai di una volpe" detto questo mi prese a braccetto e ci allontanammo da lei.

"Hai bisogno di un po' d'alcol" scossi la testa.

"Ho bisogno di andarmene da qui" cominciai ad allontanarmi.

Uscii nel cortile della casa, feci dei grossi respiri, adorando l'aria fresca.

Mi appoggiai al tronco di un albero, sentivo la voce di Lydia nella mia testa, più tempo passava e più si arrabbiava.

Vidi la mia donna uscire di casa per poi camminare verso di me, sorrise dolcemente, cosa che faceva spesso.

Quando fu davanti a me mi guardò negli occhi, i miei diventarono rossi senza che lo volessi.

VOIDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora