3.6

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Void's p.o.v.
Era tutto tranquillo, fin troppo tranquillo per uno che adorava il chaos e il dolore.

Mi alzai dal letto e presi il telefono quando lo sentii vibrare.

"Pronto" dissi rispondendo senza nemmeno guardare chi era.

"Hallelujah, ti abbiamo  chiamato mille volte in questi giorni" sentii la voce di Theo.

"Avevo da fare" mi giustificai e tornai a sdraiairmi sul comodo letto.

"Come vi va la vita?" Chiesi mentre guardavo il soffitto.

"Bene, come dicevi tu, Liam è un Alpha migliore di Scott" risi nel sentire quella frase.

"Penso che chiunque lo sarebbe" rise anche lui.

"Come state?" Chiesi sospirando.

"Meglio del solito, nessuno ha ancora tentato di ucciderci" rispose ironicamente.

"Lydia invece sta davvero male, sembra quasi pazza" sospirò e anche io.

"Cerca di trovare un modo per spezzare il tuo legame con sua madre" spiegò e rotai gli occhi.

"Dì a Lydia che se lo farà moriranno parecchie persone"  lo sentii sbuffare.

"Non cambierà idea, Void" sbuffai anche io.

"Ci sto già lavorando io, quando sarà pronta la lascerò andare"

"Cosa?" Chiese confuso.

"Non la terrò sempre legata a me, mi indebolisce" spiegai anche se sapevo che non capiva.

"È come avere un Beta che non sa fare niente" cercai di farlo capire.

"Inutile" dedusse e annui anche se non poteva vendermi.

"Ora io devo andare" chiusi la chiamata e andai in camera di Sasha, stava ancora dormendo, era così bella e dolce, sorrisi amaramente, le assomigliava così dannatamente tanto.

Sospirai e chiusi la porta della sua camera dopo essere uscito da essa, andai in cucina e presi la merendina che era solita mangiare per colazione.

Tornai di nuovo in camera sua e vidi che era già sveglia e stava guardando la tv, sospirai rotando gli occhi e mi sedetti accanto a lei.

Presi il telecomando e spensi la tv, lei si girò verso di me e mi guardò male.

"Te l'ho detto mille volte, non guardare la tv subito dopo esserti svegliata" roteò gli occhi e prese la merendina.

"Perché? Perché da il telegiornale?" Chiede curiosa e annui.

"Esattamente" risposi bevendo un po' di acqua.

" è stato un animale"  alzai lo sguardo e la guardai sorpreso.

"Una volpe" aggiunse guardandomi negli occhi e sbuffai.

"Non sono l'unica volpe degli Stati Uniti" roteai gli occhi.

"Ma sei l'unico ad essere cattivo" mi corresse, detestavo quando lo diceva, faceva male ma non potevo darle nessuna colpa, era una bambina.

"Non sono cattivo, Sasha, ho soltanto un simbolo che mi fa impazzire" la guardai negli occhi e mi alzai in piedi.

"Cambiati, ti porto da Lydia, io ho da fare" corrugò la fronte.

"Stai andando a casa" dedusse con gli occhi lucidi.

"Non sto andando a casa, è questa casa mia" le baciai la guancia e lei sorrise dolcemente.

Lydia's p.o.v.
Erano più o meno le dieci quando mi svegliai, mi ero addormentata molto tardi ed ero stanchissima.

Mi alzai dal letto, dopo essere stata al bagno tornai in camera e mi cambiai, indossai dei jeans e una maglietta nera con i fiorellini colorati, indossai le ciabatte che indossavo quando rimanevo a casa.

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