Entrai nel locale e salutai con un cenno la ragazza al bancone, Jasmine. Era un locale in stile giapponese nel pieno del centro di una città trafficata.
Passai accanto al bancone ed entrai nella porta con scritto "Staff Only".
Era il mio secondo giorno di lavoro al bar-ristorante e, da come mi sorrideva la padrona, Teodora (detta Toto), le piaceva molto il mio approccio con i clienti.
C'era solo un piccolo problema...ieri me l'ero cavata dicendo che, facendo la prova per sole due ore, perché mi sarei dovuta cambiare?
Ma oggi dovevo mettere....L'UNIFORME!!!QUELLA GONNA ERA DANNATAMENTE CORTA!!!
Fortunata Jasmine (Jas), sempre dietro il bancone! Nessuno le vedeva le gambe...io no! Dovevo passare tra i tavoli con quella dannata gonna!Ancora rossa come un peperone, uscii dagli spogliatoi e mi misi a fianco del bancone.
<Giuro che se fiati ti arriva una sberla, biondina.> mormorai a Jas guardando avanti.
Lei riddacchiò. <Beh, stai benissimo.>
Sospirai. <Grazie, ma non potevano allungare la gonna di pochi centimetri?>
Fu lei a sospirare ora. <Ancora con questa storia.>
Non feci in tempo a ribattere che una celestiale visione mi passò davanti.
Capelli neri con due vassoi pieni che portava con eleganza, mentre si aggirava tra i tavoli con il suo sguardo freddo, ma professionale.
Ah...non vi ho detto che Levi lavorava con me? Ops!Posò le ordinazioni all'unico tavolo occupato e tornò verso la cucina. Posò i vassoi vicino alla fessuza da cui arrivavano i piatti dalla cucina e si avvicinò a noi sistemandosi i bottoni dei polsini.
<Hey! Levi!> lo salutò Jas sedendosi sullo sgabello.
Lui fece per rispondere al saluto, ma non appena mi vide rimase imbambolato a guardarmi.
Arrossii subito. <Non serve fissarmi così, forse è meglio se mi cambio.>
Lui, leggermente rosso in volto, alzò una mano verso di me. <N-no! Non serve... S-stai benissimo.>
A quelle parole arrossii ancora di più. Era la prima volta che lo vedevo impacciato, era così adorabile!Il campanello dentrata del locale tintinnò annunciando l'arrivo dei clienti.
Mi voltai e sorrisi, ancora rossa, ad una mamma e una bambina di circa otto anni.
<Ohayo!> le salutai con una mano avvicinandomi <Siete in due?> sorrisi.
La donna mi sorrise. <Si, possiamo avere un tavolo vicino alla finesta?>
Annuii prendendo due listini al tavolimo vicino. <Certo, venite pure.> mi voltai e le condussi ad uno dei tavoli vicino alla vetrata che dava sulla strada. Appoggiai i listini sul tavolo e loro si sedettero.
<Arriviamo subito per le ordinazioni.> sorrisi.
<Si, grazie mille.> rispose la signora.
Io mi voltai, per tornare al bancone e prendere il blocchetto delle ordinazioni, quando notai due occhi grigi che mi fissavano. Avrei giurato che non si fossero staccati per tutti gli ultimi minuti!
Se non ci fossi fidanzata lo avrei scambiato per uno stupratore seriale!
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Wolfspirit 3
WerewolfDopo varie vicende il Branco Luna è riuscito ad avere un territorio fisso. Tutto bene finché non si unisce al branco Sky, un lupo bianco che ha il potere di viaggiare nel tempo. Ma...se lui non riuscisse più a tornare nell'era di partenza? Krepta e...