Danae pensò che questo suo arrivo sulla Terra, fosse davvero una seconda chance, una rinascita.
Non sarebbe stata più rinchiusa in una cella, non sarebbe stata più sola.
Quella corsa che fece appena uscita dalla navicella, fu liberatoria, le fece perdere il fiato, ma non smetteva di sorridere.
Corse tanto, passò in mezzo ad alberi altissimi, saltò tronchi che le ostacolavano la corsa. Non si era mai sentita più libera.
Si fermò poco prima di un piccolo dirupo, e si sdraiò ad ammirare il cielo, poi sentì delle voci provenire dalla sua destra. Erano Finn e Clarke.
Si tirò in piedi, e si nascose in mezzo agli alberi, li sentì parlare, e dalla loro discussione, capì che erano appena atterrati dalla parte opposta della meta prevista, e quella montagna tanto lontana che aveva davanti agli occhi, era proprio Mount Weather.
Non fu felice di sentire quella notizia, ma era certa che avrebbero trovato una soluzione.
Tornò così alla navicella, raggiungendo gli altri.
Arrivata lì, Danae si rese conto che molte persone già si conoscevano, erano già tutti assieme a ridere e scherzare.
Lei non era mai stata brava a fare amicizia, odiava farsi avanti con le persone, per la semplice paura di dare nell'occhio o essere giudicata.
Si sarebbe comportata così anche qui sulla Terra? Avrebbe evitato anche quaggiù di conoscere gente, restando così da sola?
Queste domande le gironzolavano per la testa. La risposta fu semplice: le era stata data una seconda occasione, e non poteva sprecarla.
Uscì da dietro gli alberi, e si diresse verso un gruppo di ragazzi che stavano seduti su dei tronchi, tra loro aveva intravisto Jasper.
Quando la videro avvicinarsi, smisero di parlare e si girarono a guardarla."Oh, fantastico.." pensò.
«Ciao!» le disse Jasper.
Danae si sentì osservata, e decise di non sedersi con loro.
Rispose al saluto di Jasper con un semplice sorriso, poi se ne andò da un'altra parte. Voleva evitare di ripetere scene del genere, così si sedette su un masso, da sola.
Si tolse le mani dalle tasche, e si accorse che al polso aveva un bracciale, come tutti del resto, ma non ci fece troppo caso, così si tolse la lunga treccia, e sciolse i suoi lunghi capelli castani.«Non conosci nessuno di loro?» disse una voce femminile.
Danae si voltò di scatto, e vide che seduta affianco a lei c'era Octavia.
«No..» rispose.
«Già, neanche io..»
Danae la guardò in modo curioso.
«Come, non lo sai?»
«Scusami, cosa dovrei sapere?» chiese Danae.
«Non hai sentito la storia della ragazza che è stata nascosta sotto il pavimento per 16 anni?»
«No..»
«Beh, meglio così. Comunque, io sono Octavia Blake.» disse, porgendole la mano.
«Io sono Danae Carter.» rispose, stringendole la mano.
«Bene, Danae Carter, come mai non conosci nessuno di loro? Insomma, io sono stata nascosta per tutta la durata della mia vita, ma tu?»
«Io.. Io non sono mai stata brava a fare amicizia, e a causa della malattia di mia madre, all'età di 6 anni ho smesso di frequentare le poche lezioni che seguivo, per poter starle affianco..»
«Mi spiace.. E tuo padre?»
A quella domanda, Danae si bloccò un instante. Non aveva mai parlato con nessuno di suo padre, insomma, sapeva che divenne una storia quasi di gossip nell'Arca, ma lei non ne fece parola con nessuno.
«Mio padre è stato giustiziato per sbaglio.» disse, tutto d'un fiato e guardando un punto fisso davanti a lei.
«Per, per sbaglio?! Ma come è possibile?» chiese stupita Octavia.
«Ma come, non hai mai sentito la storia di quel "povero uomo", ucciso ingiustamente?» disse Danae, riprendendo quasi la domanda che le fece inizialmente Octavia, parlando della sua storia.
«No.. Mi spiace, ma, restando chiusa in casa per tutta la vita, non ho mai saputo nulla di quello che stava succedendo attorno a me.»
Le sembrava sincera.
Danae la guardò, quasi ringraziandola per la comprensione, e Octavia fece lo stesso.
Chissà, forse sarebbe stata la sua prima amica.Ma si sbagliava. Quella fu la sua unica conversazione con qualcuno.
Octavia le sembrava sempre più presa da altre cose, così evitò di riparlarci, e non provò neanche più di riparlare con qualcuno, non provò più a fare amicizia, si era rassegnata a restare sola, e all'oscuro di tutto.
Ogni tanto Clarke, o Jasper, la osservavano, per riuscire a capire cosa diamine le passasse per la testa, ma Danae restava sempre sulle sue, quando qualcuno provava ad avere qualche dialogo con lei, li mandava via, come se si fosse autoconvinta di non meritarsi ciò, non meritava quella seconda chance.
Eppure lei era lì.
Lei era lì, quando Clarke, Octavia, Jasper, Finn e Monty andarono a cercare Mount Weather.
Era lì, quando si scoprì che sul pianeta Terra, i cento non erano da soli, e Jasper venne rapito dai terrestri.
Era lì, quando Bellamy convinse tutti a togliersi quei dannati braccialetti che mandavano i segnali vitali all'Arca, tanto non ci sarebbe stato nessuno per Danae, o quando ci fu la prima nebbia acida, e tutti erano rinchiusi nella navicella, con Jasper che si lamentava per i suoi dolori, e John Murphy pronto ad ucciderlo.
Lei era lì con loro, quando Wells fu ucciso da Charlotte, quando Murphy venne impiccato per quello, inutilmente inoltre, perché Charlotte confessò la sua colpa, finendo per suicidarsi per il dolore che provava.
Era proprio fuori dalla navicella, quando si vide in cielo una capsula cadere dal cielo, e quando aiutò gli altri a cercare la radio di Raven, che Bellamy buttò in un fiume per evitare contatti con l'Arca.
Quando Octavia venne rapita, era lì con i cento, ed era anche lei preoccupata.
Quando portarono un terrestre nella navicella e lo torturarono, e si accorse che Octavia non voleva assolutamente che accadesse tutto ciò.
Danae era lì, quando riuscirono ad aggiustare la radio di Raven e finalmente ristabilire un contatto con l'Arca. Ognuno di loro riuscì a parlare con i propri cari o amici, ma Danae non fu convocata, perchè nessuno chiese di lei, ma non ci restò male.
Era lì con loro quando quel giorno iniziarono tutti a mangiare noccioline, e finirono per avere allucinazioni. Grazie a quelle, riuscì a parlare un po' con tutti, ma finito l'effetto tornò la stessa Danae di sempre.
Era lì a festeggiare il primo Giorno dell'Unità sulla Terra, assieme ai cento.
Era lì, quando Murphy tornò al campo dopo essere stato torturato dai terrestri, e che infettò la maggior parte di loro, uccidendone alcuni. Quando Raven rallentò l'arrivo dei Terrestri facendo esplodere il ponte.
Anche Danae era preoccupata e spaventata quando Murphy prese come ostaggio Jasper e, successivamente, Bellamy dentro la navicella. Era lì con i cento.
Era lì, quando Clarke decise che era meglio per tutti lasciare il campo, e invece furono costretti a restare e prepararsi alla battaglia contro i Terrestri. Era lì, pronta a combattere, nonostante la paura.
Danae Carter era lì, quando Clarke decise di chiudere il portellone per ripararsi dai razzi preparati, lasciandola fuori, insieme a Bellamy, Finn e altri.
Clarke guardò loro, quasi chiedendogli perdono, e poi, anche se per una frazione di secondo, guardò Danae, scusandosi dell'azione che avrebbe compiuto poco dopo.
Danae capì.
Si voltò verso Finn e Bellamy, e senza pensarci due volte, scappò assieme a loro, il più lontano possibile da quello che, fino a quel giorno, era stato il loro posto sicuro.
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Be brave, princess | Bellamy Blake
FanfictionNON SERVE SEGUIRE LA SERIE PER LEGGERE QUESTA STORIA. «97 anni dopo che una guerra nucleare globale ha sconvolto il pianeta Terra, del genere umano rimane solo una stazione spaziale, l'Arca, un complesso di 12 stazioni spaziali minori che si trova...