Dopo essere stati dentro la grotta e aver ammirato tutto ciò che si trovava all'interno di essa, i due ragazzi e Lia iniziarono a prendere più armi possibili da portare al resto del villaggio.
«Pensi che dovremmo tenerla nascosta? La grotta?» chiese Ryco.
«E' giusto che sappiano anche loro che la loro Regina, infondo, sapeva che un giorno sarebbero tornati ad usare queste..» rispose, indicando ciò che stavano tenendo in mano.
Appena furono sotto gli occhi di tutti, lasciarono cadere a terra tutto ciò che avevano portato.
«Che significa?» chiese un podakru. Erano tutti molto confusi, poco prima la ragazza stava chiedendo loro di iniziare a costruire delle armi e adesso le avevano lì, proprio sotto i loro nasi.
«Ryco ha da dirvi qualcosa.» disse Danae, guardando il ragazzo al suo fianco e facendogli cenno di iniziare a parlare.
«Molto, molto tempo fa scoprii un posto nascosto qui nei dintorni.. era una grotta e al suo interno c'erano queste» disse indicando le armi in terra.
«Queste armi sono sempre appartenute a noi» continuò «Naiadi aveva deciso di nascondere tutto ciò che rimaneva delle loro armi quando ancora il Popolo del Lago e gli ouskejon kru erano uniti, poco prima della decisione di Natsh di andarsene..» sospirò, aveva gli occhi di tutti i podakru puntati addosso.
«Ed è giusto che voi tutti sappiate questa verità: la Regina Naiadi le ha semplicemente nascoste, per tutti questi anni nonostante la decisione di essere un popolo pacifista, un popolo con i valori lontani da tutto ciò che riguarda la guerra, lei ha deciso di non bruciarle, di non liberarsene e semplicemente di tenerle nascoste.. Come se avesse sempre saputo che ci sarebbero servite un giorno.. E quando io scoprii questo segreto mi fece giurare di non farne parola con nessuno e così è stato, fino ad oggi..»
Nessuno fiatò, allora Lia si fece avanti.
«Mio caro popolo, la nostra Regina Naiadi sta continuando ad aiutarci nonostante in questo momento lei sia sotto le grinfie della sua crudele sorella. Questo è il suo volere, come ha detto Ryco, lei ha sempre saputo che un giorno avremmo ripreso in mano queste armi che tanto ci hanno fatto soffrire in passato, ma al tempo stesso sapeva che questa volta le avremmo usate con coscienza, e soprattutto con il cuore» disse poggiandosi una mano sul petto «perché lo faremo per lei.» disse infine, prendendo per mano Danae e Ryco che le stavano affianco.
La ragazza del cielo la guardò e accennò un sorriso.«Cosa stiamo aspettando?» quasi urlò il ragazzo sorridendo.
Da quel momento iniziarono a sollevarsi urla cariche di adrenalina, di voglia di fare e anche Danae urlò, lo sentì liberatorio.
I ragazzi e Lia iniziarono a distribuire le armi che avevano portato con loro ad alcuni podakru, quelli più grandi che portavano sulle spalle il peso di tanti anni, e che dopotutto erano coloro che avrebbero potuto aiutare gli altri insegnando loro varie tecniche, e in quel momento furono di grande aiuto anche i tantissimi podakru che provenivano da altri clan, come Azgeda, difatti Ryco venne subito circondato da moltissime persone pronte ad apprendere da lui tutto ciò che il suo vecchio clan gli aveva lasciato.«E tu Ragazza del Cielo cosa puoi insegnarci?» disse un ragazzino avvicinandosi a Danae la quale in un primo momento esitò.
«Questa volta posso fare poco.. anzi, dovrò imparare anche io come tutti voi.» sorrise.
«E con cosa avete affrontato i trikru tu e il tuo Popolo? Mi ricordo che quando arrivasti molto tempo fa raccontasti che stavi scappando da una guerra..»
La ragazza non rispose. Era da molto tempo che non pensava al passato e in un solo giorno si era ritrovata a farlo per ben due volte.
Il ragazzino se ne andò e la lasciò sola mentre lei continuò a pensare.
Le uniche armi che quei ragazzini provenienti dal cielo sapevano usare erano armi da fuoco, trovate allora in una vecchia base di Mount Weather da Clarke e Bellamy."La pistola" pensò tra sé e sé.
Si ricordò che Naiadi l'aveva presa con sé dopo che la ragazza l'aveva puntata verso Natsh nei suoi primi giorni al villaggio, così si precipitò nella stanza della Regina sperando di trovare qualcosa.
Guardò sotto il letto, nelle crepe del muro e dove teneva gli abiti, ma nulla portò al risultato sperato.«Che fai Danae?» chiese Lia entrando timidamente nella stanza.
«Sto.. sto cercando una cosa..»
«Beh deve essere molto importante dato che ti ho vista correre qui dentro con molta fretta..»
La ragazza non rispose.
«Mia cara, ormai dovresti sapere che puoi fidarti di me..» disse con un tono quasi triste.
«Hai ragione Lia, perdonami. Sto cercando la mia vecchia pistola.. L'aveva presa Naiadi poco dopo il mio arrivo e..»
«Noi abbiamo sempre rifiutato questo tipo di armi» la interruppe Lia «Insomma, abbiamo sempre rifiutato qualsiasi tipo di arma in questi ultimi anni, è vero, ma le armi da fuoco erano come proibite. Quando qualcuno di noi si imbatteva in qualche reperto di questo tipo durante le sedute di caccia o i giri di ricognizione, Naiadi si occupava lei stessa di farle sparire..»
«Ma da qualche parte dovranno pur essere, non credi? Non possono sparire dal nulla, insomma..»
«Venivano buttate nel lago, Danae.»
«Oh..» fu l'unica cosa che uscì dalle sue labbra.
Lia accennò un sorriso.«Le armi da fuoco sono tra il male più grande che l'uomo potesse mai creare con le sue stesse mani, e questo tipo di male porta solo ad un male più grande, mia cara. Questo è ciò che ci hanno sempre raccontato i nostri antenati ed è stato tramandato di generazione in generazione.. chissà, forse perché pensavano che se avessimo iniziato ad utilizzare queste armi, poi più facilmente saremmo potuti arrivare a costruire ciò che distrusse il mondo molti, molti anni fa: le bombe, i razzi. Per questo ci siamo sempre limitati ad utilizzare armi fatte con gli elementi che la natura stessa ci da: il legno o le pietre. Così sembra tutto più normale, più naturale. Come se dovesse essere così il circolo delle cose. Riesci a capire?»
«Certo.. Capisco Lia.» rispose la ragazza del cielo ricambiando il sorriso, nonostante questo non fosse del tutto sincero. Danae ormai era una Ragazza del Lago adesso e su questo non c'erano dubbi, ma sapeva anche che una parte di lei sarebbe appartenuta per sempre al cielo e allo spazio, nonostante le tante sofferenze passate, quelle erano le sue origini e non avrebbe mai potuto cambiarle.. e forse riuscire a salvare la Regina Naiadi e a liberare il suo popolo dalle crudeltà degli ouskejon kru con quella stessa pistola che tanto le ricordava la sua vecchia famiglia, sarebbe stata come una piccola rivincita personale.. come se non fosse stata poi del tutto inutile come Ragazza del Cielo.
Questi pensieri però svanirono subito quando Lia interruppe il silenzio.«Ryco chiede di te.» disse, ed uscì dalla stanza.
Danae la seguì e appena varcò l'uscita vide davanti a sé vari gruppetti formati da sei/sette persone, erano tutti impegnati a studiare un'arma diversa, a imparare come tenerla tra le mani, come usarla. Tutti sembravano molti soddisfatti e incuriositi.
«Ragazza del Cielo qui c'è qualcosa anche per te!» urlò Ryco facendole cenno con il braccio di raggiungerlo.
Danae così fece.
Il ragazzo era circondato da molte persone, la maggior parte avevano i simboli di azgeda sul viso proprio come lui.«Questo è per te Danae.» disse porgendole tra le mani un arco.
«Non penso di saperlo usare, forse dovrei iniziare con un altro tipo di arma..»
«Hai davanti a te l'arciere più bravo di tutto il Popolo del Lago, qualcosa saprò insegnarti non trovi?» le sorrise.
«Quando finirai di stupirmi Ryco kom azgeda?»
«Spero mai, ragazza kom skaikru.»
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Be brave, princess | Bellamy Blake
FanfictionNON SERVE SEGUIRE LA SERIE PER LEGGERE QUESTA STORIA. «97 anni dopo che una guerra nucleare globale ha sconvolto il pianeta Terra, del genere umano rimane solo una stazione spaziale, l'Arca, un complesso di 12 stazioni spaziali minori che si trova...