Die young stay beautiful

ARIECCOLA

Okay, okay, lo so, sono una persona orribile ma se non ho aggiornato la storia fino a questo momento è perché non trovavo mai il tempo, la voglia o la giusta ispirazione per farlo.

È già finito il Natale, il che significa che il meraviglioso periodo costituito da dolci, film e dormite colossali per due settimane è giunto al termine e che il fatidico primo giorno di scuola è, ahimè, giunto.
Non riesco a farmene una ragione.
Sinceramente non vedevo davvero l'ora che arrivassero queste vacanze, la scuola mi stava tartassando con la stessa violenza che usa mia nonna per schiacciare le patate.

Il 22 sera c'è stata la festa della scuola (che poi non era solo della mia scuola ma era della mia scuola e di altre 10, lascio a voi immaginare il delirio) e in quel dannato locale era già tanto se riuscivi a girare la testa.
E poi i drink erano solo per i maggiorenni quindi metà del divertimento è andato a quel paese.
Io e due mie amiche eravamo così scocciate che a un certo punto siamo uscite a prenderci due birre dal mitico salsicciaro di fronte.
Però ho conosciuto un tipo.
Che non mi cagherà mai nella vita perciò direi di saltare direttamente ad un altro argomento prima che io mi deprima del tutto.

Come ogni anno anche questa volta la mia famiglia si è imbarcata nella fantastica impresa road to Dolomiti per passare il capodanno attendendo la mezzanotte con Gigi d'Alessio.
Top.
Perlomeno quest'anno il countdown l'hanno azzeccato

MA UDITE UDITE quest'anno sono riuscita a prendere abbastanza coraggio da dire ai miei genitori che sugli scii non ci salgo.
Tra l'altro non scia nemmeno mio padre questa volta (il gran genio si è sfasciato il piede correndo, non chiedetemi dettagli su come ha fatto perché non li ho voluti sapere nemmeno io).
La questione si è risolta che la neve era troppo bella e ho sciato comunque 3 giorni.
Il resto del tempo l'ho passato nella piscina riscaldata dell' hotel.

E niente, oltre a non fare niente per tutto il giorno un paio di volte sono andata a pattinare (riuscendo a non cascare più di testa, episodio che ahimè si è accaduto r che ho preferito rimuovere,perché altrimenti avrei considerato il mio rapporto con i pattini definitivamente chiuso).
Però devo ammettere che pattinare (nonostante io sia abbastanza impedita) mi è sempre piaciuto.
E nelle diverse volte in cui mi sono apprestata a compiere questa eroica impresa ho osservato i vari tipi di persone che si incontrano (o con cui ci si scontra, dipende) sul ghiaccio e ho deciso di presentarveli (con una tecnicità che Cattelan ad xfactor con i concorrenti levati).

1)oddio ma quindi questo è il ghiaccio.
Colui (o colei) che sale sui pattini per la prima volta.
Lo riconosci subito, è quello che per tutto il tempo fa coppia fissa con la ringhiera di lato.
Sconsigliato dargli la mano perché si rischiano voli colossali.

2) Carolina dove sei
Si okay sei bravo ma spostati.
Fondamentalmente sa fare un giro della pista senza cadere e per questo si vede già alle olimpiadi invernali.
Ti passa accanto con aria saccente mentre prova a fare dei passi complicati (così ridicoli che mia nonna che prova ad infilarsi i calzini in confronto è sexy)

3) il seduto
Colui che cade così tante volte che passa più tempo seduto che in piedi, per cui è fradicio già dai primi 30 secondi.
Offre decisamente uno spettacolo esilarante.
Meno divertente è quando ti cade addosso.

4) Bravoh
È quello/a che decisamente ci sa fare.
E tu sei lì, che barcolli manco avessi bevuto 5 shots di seguito che lo guardi con gli occhi a cuore domandandoti perché lui si e te no.
Piuttosto seccante quando la persona in questione se la tira. In quel caso l'unica domanda che ti poni è quanto male ti fai se provi a buttarlo a terra in stile lottatore di sumo.

5) il bambino.
E non è per modo di dire no, proprio il bambino, lo gnomo da giardino, l'elfo, come volete voi.
Quell'esserino che letteralmente si getta in pista pattinando tutto gasato e atterrando 3 o 4 persone alla volta.
E poi ci sono quei bambini che per tutti il tempo restano attaccati alla ringhiera cercando di compiere tre passi senza cadere e tu magari sei lì ferma e no, ti devi spostare perché se quello leva la mano fa un volo allucinante (e ovviamente i sensi di colpa ti rincorreranno per il resto della tua misera esistenza).
Più imbarazzante quando la ringhiera serve anche a te e inizia quell'intenso scambio di sguardi in cui cerchi di far capire ai suoi occhi confusi che la ringhiera serve anche a te perché altrimenti il volo madornale lo fate in due.

6) Cip e Ciop
Ebbene sì, è giunto il momento della coppia.
In genere uno dei due è in grado di stare in piedi, per cui li vedi teneramente abbracciati o mentre percorrono la pista stringendosi le mani.
Più divertente quando uno dei due, o entrambi, sono davvero tanto impacciati.
E allora giù cadute, insulti, abbracci finiti male.
Peggiori sono i gruppi formati da tante persone.
Questi esseri non fanno altro che urlare, cercare di farsi selfie bloccando il passaggio per tre ore, formare catene umane che se ci finisci dentro sei tipo nel labirinto di Cnosso e non ne esci più.

7) i bordo pista
Coloro che non pattinano ma che hanno comunque un ruolo importante.
C'è chi si limita a guardare incuriosito, chi ridacchia (in genere grazie alle emozionanti performances del seduto) o chi commenta in modo dispregiativo tutto e tutti (che poi se lo vedi pattinare altro che seduto, si rivela lo sdraiato).
Ci sono i padri annoiati che osservano mogli e figlie che si cimentano in complesse coreografie basate su strani equilibri molto precari che se spezzati causerebbero la morte istantanea di entrambe.
O ancora i gruppi di amici, che sghignazzando sfottono quei due o tre della banda che hanno avuto il coraggio di metterci la faccia e salire in pista.

E nulla, per questa volta è tutto, prometto che cercherò di aggiornare più spesso anche se non assicuro nulla.
Bye zucchins,
Me