Mi sveglio sentendo dei forti colpi alla porta. Mi rigiro e rigiro sullo scomodo divano cercando di riprendere la sensibilità dei miei arti. Mi sento a pezzi. Notando che i colpi non smettono mi siedo ma ho un leggero capogiro. Faccio un profondo respiro e mi accingo ad aprire. Appena lo faccio incontro gli occhi di Richard "Ciao Elettra!.... Stai bene?" Chiede preoccupato "benissimo" rispondo scostandomi e raggiungendo di nuovo il divano.
"Mi sento a pezzi e per di più ho mal di testa" mi lamento appoggiandomi allo schienale e portando le mani alla fronte.
Lui si china su di me ed appoggia le labbra sulla mia fronte "credo tu abbia qualche linea di febbre" ammette sconsolato "sicuro?" Domando sperando che si sbagli, non ho proprio voglia di avere l'influenza.
"Aspetta..." lo guardo scomparire oltre il corridoio "il termometro?" Chiede "non urlare... é nell'amadietto a sinistra..." dico, sento ante sbattere poi lui riappare porgendomi il termometro "cinque minuti....e non barare!" Mi intima avvicinandosi ai fornelli "lo so se imbrogli... non sono stupido" Arriccio le labbra infastidita e metto il termometro sotto l'ascella.
Lui torna con una tazza di tea fumante "oh sì. Avevo proprio sete" ammetto facendo per muovermi, mi blocca "no! Manca ancora un minuto" sbuffo annoiata.
"Va bene, papà" rispondo facendolo ridere, il termometro emette il solito bip lui lo prende e ride "ti è andata male..." mi mostra il termometro sul quale spicca il numero 38.
"No...." dico lamentandomi " è colpa tua! Mi hai scombussolato ieri sera" dico picchiettando il piede contro il suo stinco "io? Non mi sembra che tu ti sia opposta..." lo guardo furibonda, si china e mi bacia "adoro farti arrabbiare" "sono malata, devi salvaguardare la mia salute" dico aggrappandomi a lui.
Si alza sollevandomi e risiedendosi sul divano, mi accarezza la schiena e mi bacia il collo "Vedrai. Starai bene" mormora "smettila di baciarmi che ti ammali anche tu" "allora vuol dire che ti prenderai tu cura di me" "sei così diretto ultimamente" ride "sdraiati... no anzi, bevi prima di farlo" "no! No! No! Non ho più sete. Sto benissimo" dico sorridendo.
"Sciocchina..." sussurra, mi sporgo e prendo la tazza, bevo ma mi scotto e lo colpisco col gomito "ouch! " si lamenta tastandosi la tempia "scusa!" Dico immediatamente baciandogli la parte lesa.
"Devo farmi male più spesso" Roteo gli occhi, scommetto che non si è fatto niente.
Mi sdraio appoggiando la gambe sulle sue "zapping" dico indicandogli il telecomando.
Lui esegue accarezzandomi le gambe con delicatezza "fermo! Che bello! La Bella e la Bestia! Adoro questo cartone" esclamo."Perché la vita è così triste... non può morire! La bestia non può morire" mi lamento soffiando il naso nel fazzoletto "non hai detto di aver già visto questo..." lo colpisco sulla spalla zittendolo "shh... guarda! Guarda! Risorge!" Esulto agitandomi "è vivo! Vivo!" Urlo stringendogli la mano "mi sembra di essere in sala parto... mi hai quasi rotto la mano manco avessi le doglie" lo guardo truce "smettila che ti è piaciuto" dico sorridendo.
Lo bacio "okay. Mi è piaciuto anche se la mia mano destra ha perso sensibilità" mi bacia "visto? Ho sempre ragione" mi bacia di nuovo. Ricambio "credo mi stia salendo la febbre. Mi gira un pò la testa..." mormoro appoggiandomi alla sua spalla, mi bacia "sì" afferma sicuro.
"Giù" dice adagiandomi sulle sue gambe mi bacia "riposati" dice, sorrido e mi stringo al suo braccio "Buona notte, allora" "Buon riposo" "canta" corruga la fronte alla mia richiesta "come?" "Canta" lui inizia a canticchiare ed io lentamente mi addormento.Mi muovo e cado a terra, gemo di dolore. Apro gli occhi e mi massaggio la schiena "tutto bene?" Chiede Richard scattando seduto, strizza un paio di volte gli occhi come per mettermi a fuoco poi mi sorride. "Sì, grazie" rispondo inginocchiandomi e risiedendomi sul divano, lui appoggia una mano sulla mia fronte "sembra che ti sia scesa la febbre..." mormora prendendo il termometro dal tavolino e porgendomelo.
"Grazie Richard. Ti sono grata per esserti preso cura di me" lui ride "scherzi? Era il minimo. A proposito sai dove sono quei pazzi dei nostri amici?" Nego "mi sono svegliata sola" spiego. Lui ghigna, oh Signore fa che non ne combini una delle sue...
Inizia ad avvicinarsi al mio volto, socchiudo gli occhi in attesa del bacio ma quando riesco persino a percepire il suo respiro caldo sulle labbra il termometro segna la temperatura.
Mi stacco infastidita e guardo il risultato: 36 gradi.
Sorrido "guarita. Le tue attenzioni fanno miracoli..." mormoro venendo fatta sdraiare supina "già" sussurra appoggiando le mani ai lati del mio capo e chinandosi a baciarmi.
Un'idea stupida mi passa per la testa.
"Flessioni?"lui corruga la fronte io mi alzo e mo sdraio sul pavimento "vieni?" Lui mi raggiunge, "voltati, avanti" dico sorridendo mentre lui obbedisce "ogni volta che ti abbassi mi dai un bacio" spiego felice di aver distolgo la sua mente dall'obiettivo finale.
Scuote il capo "va bene..." mormora iniziando a farle "uno" dico mentre si rialza "due" continuo "tre...""ora tocca a te. Ne ho fatte cinquanta" dice con il respiro leggermente affannato "Okay ma devi promettere si non ridere" mi guarda cercando di trattenere una risata, iniziamo bene.
"Prometti" intimo "Okay, va bene" annuisco e mi metto a carponi poi mi sposto raggiungendo il suo volto "va bene. Conta tu però perché altrimenti resto a corto di aria" passa la lingua sulle labbra, un gesto così sexy...
Inizio e immediatamente le braccia iniziano a dolermi "uno" dice, a fatica mi rialzo, ne faccio una seconda e poi una terza ma purtroppo essendo molto negata in questo esercizio alla quarta mi cedono le braccia e gli dó una testata "ouch" gridiamo emtrambi "le mie braccia" mi lamento voltandomi supina lo sento ridere "avevi promesso" "pensavo che tu fossi più... come dire brava? Insomma ne hai fatte tre" lo guardo male sentendomi offesa, incrocio le braccia sotto il petto e arriccio le labbra mettendo il broncio "ti sei offesa?" Chiede stupito "Sì" ringhio infastidita. Sospira e mi raggiunge "la prossima volta ne facciamo altri... così migliori" mi dice baciandomi la fronte "no" Ribatto scostandolo e sedendomi.
Mi si siede alle spalle e mi abbraccia stringendomi contro il suo petto "Sì. E smettila di fare l'offesa. Se ti alleni otterrai dei risultati migliori" "tu mi prendi in giro""Sì ma... é che...Elettra dovevi vederti, te lo giuro" mormora al mio orecchio "e poi mi piace allenarmi con te... ti va di fare qualche squot? Solo per me" mi mordo il labbro, impertinente! "neanche per sogno! Poi mi fissi il didietro" affermo cercando di liberarmi dalla sua presa ferrea "appunto" scuoto il capo "no, sono negata anche in quelli" bofonchio mentre sento il suo naso sfiorarmi il collo poi prende tra i denti il lobo del mio orecchio e lo mordicchia "sicura?" Chiede con voce sensuale "Richard!" Lo richiamo. Fa scivolare le mani sulle mie cosce leggermente aperte "apprezzerei molto" "per fantasticare" commento voltando il capo, in una frazione di secondo cattura le mie labbra proprio mentre la porta dell'appartamento viene aperta "abbiamo interrotto qualcosa?" Domanda Chris timidamente. Mi stacco "no. Nulla. Richard mi prende solo in giro perché sono negata a fare sport" dico alzandomi "non è tanto carino" fa notare Tom, ghigno malefica vedendo la sua espressione sbigottita "che ne dite di cenare insieme?" propone mia sorella entrando con le borse della spesa "stasera cucino io! Lasagne" annuncia allegra, Aidan la raggiunge
"mmm...prevedo un gran disastro" lei gli dà un pizzicotto e lui ride.
Guardo Richard a terra e gli porgo la mano aiutandolo ad alzarsi "sei ancora in pigiama?" Sposto lo sguardo su Tom e poi lo porto sul mio vestiario, calzoni larghi con ananas, maglietta enorme con motivi tropicali e una scritta in arancio fosforescente che riporta la parola Sleep.
Piedi nudi e ovviamente solo ora capisco la voglia di Richard di andare oltre. Stringo le braccia al petto "Sì..." rispondo imbarazzata arretrando "vado a cambiarmi" spiego.
Mi domando: perché ho l'abitudine di togliere il reggiseno quando devo coricarmi?Ringrazio I lettori!
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Quindici giorni per innamorarci
Romance"Ascoltami bene, Elettra Rossi perché non lo ripeteró due volte. Io ti amo e sia lodata la porta del tuo appartamento perché senza di essa non ci saremmo mai incontrati. Non riesco a stare senza di te né vivere con la consapevolezza che ti ho lascia...