Holiday

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Guardo Richard uscire dal teatro alle ventidue in punto e lo raggiungo "ehy!" Dico, si volta e mi sorride anche se in compagnia dei suoi colleghi "Elettra!" Esclama sorpreso mentre mi avvicino.
"Buonasera" saluto i presenti "bene Richard. Ci vediamo tra quattro giorni" gli dicono allontanandosi.
"Come mai qui?" Chiede stupito "Aidan e Chiara hanno avuto un'idea per farsi perdonare il furto di prima" spiego "ah sì?" Ribatte imbarazzato rammentando l'accaduto.
Circa a metà cena hanno confessato di aver svaligiato il frigorifero e la dispensa di Richard "sì ecco hanno prenotato una vacanza a Riccione" spiego tortutandomi le mani "appena l'ho scoperto ho pensato di dirtelo insomma... ne hai tutto il diritto" farfuglio arrossendo lui sorride "una vacanza? Meglio del previsto" commenta attirandomi a sé "e quando partiamo?" Chiede mentre ci avviamo verso casa "tra due ore" mi fissa incredulo "te lo giuro. L'ho appena scoperto anche io" mi affretto a spiegare mentre saliamo in macchina e raggiungiamo casa mia.
Sono tutti lì che ci aspettano "finalmente! Arriveremo in ritardo per colpa vostra" borbotta Chiara salendo sul taxi, alzo le spalle e sorrido a Chris che assonnata inciampa sul marciapiede. Fortunatamente non troviamo traffico e quando arriviamo non vi è tanta gente quindi in poco tempo siamo sull'aereo che fortunatamente aveva un ritardo di mezz'ora.
Ammetto che viaggiare di notte é molto conveniente. Il percorso di sembra più corto. Ho dormito tutto il tempo sia in aereo che in macchina.
Per le nove raggiungiamo l'hotel. Fisso Richard stropicciare gli occhi. Mi sento un pò in colpa a non aver aiutato a guidare l'auto noleggiata.
"Meno male che ho dormito mentre non dovevo guidare altrimenti sarei a pezzi" mi dice "per fortuna" gli dico appoggiandogli una mano sulla spalla "Chiara!" Mi volto sentendo una voce famigliare, mia sorella infatti sta abbracciando la sua migliore amica Elisa Megan Dorici.
Una ragazza riservata ma determinata di media altezza dai capelli biondi come il grano ricci e lunghi e due stupendi occhi azzurro- verdi.
Oggi sfoggia una abito a mezze maniche lilla e delle scarpe nere con un piccolo tacco. Mi sorride e mi abbraccia "non ci vediamo da tantissimo tempo " ammette "già. Come stai?" Chiedo "bene. Bene. E tu? Ti trovo in perfetta forma" ammette "Elisa..." un giovane ragazzo la chiama. Ha capelli di colore biondo scuro corti e leggermente spettinati, il suo volto è perfetto anche se la mascella é leggermente squadrata. Ha occhi marroni e sopracciglia folte. Indossa abiti casual. Ci sorride "Lui è il mio ragazzo: Etienne" dice arrossendo leggermente "ah...carino lui" ci voltiamo increduli verso Chris che si stiracchia "cosa c'è? " "hai pensato ad alta voce" le fa notare Tom incrociando le braccia offeso "ma tu sei bello da far impazzire" spiega al suo ragazzo "bene! Ecco le stanze!" Fa che siano a quattro. Fa che siano a quattro.
Ti prego. "Chris, Elisa ed io stanza 120" dice porgendo le chiavi " Tom, Aidan e Etienne stanza 122 ed infine voi due stanza 121" annuncia felice porgendomi le chiavi.
Gliele stappo di mano e la fulmino con lo sguardo poi prendo il mio trolley e salgo in ascensore con Richard "poteva andarci peggio" lo guardo agitata "come?" Chiedo senza seguire il suo discorso "almeno mi conosci. Insomma hai già dormito con me" continua peggiorando solo la situazione. Le porte si aprono e mi fiondo nel corridoio raggiungendo in poco tempo la nostra stanza.

Infilo le chiavi nella toppa e faccio scattare la serratura aprendo la porticina e mostrando una stanza spaziosa con un letto matrimoniale ed un divano.
Io e Richard, una volta entrati ed aver chiuso la porta, ci scambiamo uno sguardo ed abbandonando le valigie all'ingresso ci fiondiamo verso il letto in un vano tentativo di appropiarcene.
Il materasso si abbassa sotto al nostro peso, le assi cigolano, la testata colpisce il muro e noi iniziamo a ringhiare e a urlare come se stessimo lottando e dovessimo ottenere il premio migliore.
Rotoliamo, stretti l'uno nella morsa feroce e forte dell'altro, finché qualcuno bussa alla porta "io non mi muovo" decreto fissando l'attore inglese "propongo una tregua momentanea. Non mi sembra corretto interrompere il duello proprio ora che stavo per avere la meglio" risponde fissandomi negli occhi "accetto" mormoro mentre lo guardo alzarsi ed avvicinarsi alla porta.
Mentre parla con l'intruso ne approfitto per sdraiarmi a stella ed occupare la maggior parte di spazio: la battaglia è terminata: il letto é mio.
Lo sento sbuffare e chiudere la porta quando si volta mi fissa incredulo "era una tregua!" Esclama avvicinandosi e gettandosi nel poco spazio rimanente, inizia a spingermi e ci riesce benissimo tanto che mi butta a terra.
Mi siedo infastidita e lo scavalco ma ben presto mi ritrovo schiacciata dal suo corpo.
"Propongo un accordo civile ed equo " dico risoluta "una sera a testa" lui ride "non mi freghi Elettra... perché invece non dormiamo insieme?" Propone "mi sembra la soluzione migliore dato che nessuno dei due ha la minima intenzione di rinunciare al morbido e comodo giaciglio" rispondo "e nemmeno alla compagnia dell'altro..." si china su di me e mi bacia, ricambio sentendo il cuore palpitare veloce, ecco l'unico motivo per cui non volevo dormire con lui. Non voglio perdere il controllo. Mi stacco "andiamo a fare colazione?" Chiedo sentendo il mio stomaco brontolare "sì" risponde alzandosi. Scendiamo e andiamo nel salone dove vi è un bellissimo buffet colmo di ogni pietanza. Mi servo prendendo brioches, burro, marmellata e cappuccino.
Ci sediamo e mangiamo in silenzio "guarda " dico indicando la cartina "potremmo anche andare a visitare San Marino" propongo indicandogli il posto sulla cartina "sì..." mormora finendo di bere il suo caffè.
Guardo la giovane donna ritirare le tazzine e sorridere a Richard con malizia.
"Bene. Potremmo andare la mattina ed il pomeriggio andiamo a vedere San Marino" Arriccio le labbra "e se facessimo il contrario?" Domando "abbiamo la cena inclusa quindi se un giorno chiediamo di metterci il pranzo al posto della cena, insomma non credo sia un problema. Almeno ci godiamo il mare la mattina" annuisce "okay" risponde "andiamo. La spiaggia ci aspetta" Esulto correndo in camera.
Una volta pronti usciamo e raggiungiamo la spiaggia prendiamo un ombrellone indicatoci dal bagnino e stendiamo i nostri salviettoni.
Mi sento così bene. Poi mi ricordo di una cosa: la crema solare. Me ne sono dimenticata. Guardo Richard sdraiarsi stanco "Richard... posso chiederti un favore?" Domando "dimmi" "mi metteresti la crema sulla schiena? Giusto per evitare di scottarmi..." si siede ed apre le gambe picchiettando poi la mano tra di esse ed invitandomi a sedermi. Obbedisco incrociando le gambe, gli porgo la crema.
Sento la crema fredda entrare in contatto con la mia pelle già calda poi le sue mani iniziano a spalmarla con delicatezza.
Arrossisco. Lo sento scostare i lacci del reggiseno e stendere il prodotto con precisione.
"Fatto" dice schiarendosi la voce e porgendomi il tubetto, resto immobile voltando solo leggermente il capo.
Lui mi si avvicina e depone un lieve bacio sulla mia spalla "sei stanca?" Mi chiede "no... io..." farfuglio prima di gridare ed irrigidirmi.
Fisso incredula mia sorella tenere in mano un secchio d'acqua oramai vuoto "ma cosa..." inizio mentre un secondo viene abbattuto sulla sottoscritta, con tanto di secchio.
Tolgo il contenitore arancione dalla mia testa e fisso Aidan scioccata "era destinato a lui.. Non ho visto quello" spiega indicando il piede di mia sorella. Un pò mi dispiace per lui. Solo un pò.
Mi alzo "farete meglio a correre!" Li avviso dirigendomi verso il bagnasciuga pronta a vendicarmi.

Ringrazio I lettori!

Quindici giorni per innamorarciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora