Salgo in macchina e sorrido imbarazzata come accade sempre quando incontro nuove persone "buonasera" dico timidamente "ciao! Tu devi essere Elettra!" dice una ragazza dai capelli color cenere e gli occhi grigi, il suo accento è forte e marcato, mi ricorda la lingua tedesca "sono Leonie e vengo dalla Germania" continua presentandosi "piacere Leonie" dico sorridendo "ed io sono Jean" dice una ragazza dai capelli color del rame. I suoi occhi azzurri mi fissano attenti mettendomi in soggezione eppure essendo così intensi non assomigliano affatto agli occhi di Richard. Di nuovo... Penso semprea lui!
"Allora come è andata oggi?" domanda Chris "oh beh... ecco ho...picchiato il naso, ma nulla di grave! E... ho lasciato Richard" lei strabuzza gli occhi "scusa ma stavate insieme?" domanda perplessa "oh no...non intendevo in quel senso. L'ho lasciato perchè abbiamo avuto una piccola discussione e ho constatato che mi odia, inoltre ho incontrato Tom Hiddleston e..." "cosa, cosa, cosa?" domandano tutte e tre contemporaneamente sentendomi nominare il famoso attore britannico che ha interpretato Loki nei film della Marvel "tu hai incontrato Tom Hiddleston?!" domandano scioccate "si beh... ero fuori con Richard Armitage e..." tento di spiegare ma loro mi interrompono iniziando a fantasticare sulla mia situazione. Ma hanno capito che ci siamo lasciati con ODIO? No, ovviamente no! Io sto con Richard Armitage. Ma fatemi un piacere... Quell'uomo mi odia, nel vero senso della parola...
Scendiamo dalla macchina mentre Leonie parcheggia la piccola auto, guardo l'insegna fucsia dellocale illuminare la strada deserta. Guardo il buttafuori. Mi sembra di conoscerlo e... "Bambolina!" sorrido entusiasta "Little John!" esclamo abbracciandolo "allora? Sei uscito?" domando "sì, poco dopo di te. I colpevoli si sono fatti vivi ed eccomi nuovamente libero" spiega "ne sono felice e..." "Elettra! Vuoi entrare sì o no?" domanda Chris interrompendo la mia allegra conversazione "sì arrivo, arrivo" borbotto salutando tristemente Little John "all'uscita bambolina" dice salutandomi "ma certo" rispondo prima di raggiungere le mie amiche. La musica alta mi perfora i timpani facendomi venire un leggero mal di testa. Detesto la musica da discoteca, mi irrita. Io e Chris ci avviciniamo al bancone mentre le sue due compagne di danza si gettano al centro della pista iniziando a ballare insieme ai ragazzi. "Allora? Vuoi stare seduta a questo bancone deprimendoti perché non vedrai più Richard Armitage o vieni a ballare con me?" chiede lei dopo essere tornata dal bagno. La guardo. La vista offuscata a causa dell'effetto dei vari drink "Dio Elettra sei completamente ubriaca... quanto hai bevuto?" chiede lei "sono stata via cinque minuti e..." indico la bottiglia di vino bianco e quella di birra più qualche bicchierino sparso qua e là sul ripiano. "Sei matta? Non sei nemmeno abituata a bere, domani starai malissimo" dice lei preoccupata. Mi alzo e barcollando mi volto scontrandomi con un uomo bellissimo che mi ricorda tanto Richard. Arriccio le labbra "credo di essere completamente ubriaca...Richard non può essere qui" dico a Chris che fissa incredula l'uomo che mi tiene in piedi. Strizzo gli occhi "da uno a dieci quanto hai bevuto?" domanda lui con voce sensuale "quanto lei voglia signore..." rispondo inebetita "non mi riconosci nemmeno. Questo è molto grave..." ammette sollevandomi "no..." mi lamento "volevo ballare" spiego " ma se non ti reggi nemmeno in piedi?" domanda lui ridendo "Senti Tom, la accompagno a casa.Chris ti lascio qui con Tom... spero vi divertiate" dice Richard "voglio divertirmi anche io" protesto con voce strascicata "ora ci divertiamo davvero tanto Elettra... ti metto a dormire" dice lui "oh Little John!" esclamo prendendo le grosse mani callose del mio amico "guarda che uomo...mi allontana dal divertimento" rido"che cosa ho detto? Non mi ricordo nemmeno di cosa stessi parlando..." ammetto iniziando a sudare freddo.
"Richard..." dico dopo un pòche ci muoviamo "dimmi Elettra" risponde "mettimi giù... non sto bene" spiego mentre mi mette in piedi. "Ecco..." commenta stanco "ora si che siamo nei guai" dice lui sorridendo affettuosamente "perché devo sempre fare cose stupide?" domando sentendo la testa particolarmente leggera e vuota. "Io sono libera!" grido iniziando a camminare in mezzo alla strada sentendomi invasa dall'euforia, scomoda tolgo i tacchi e tenendoli in mano continuo sino a casa "non ho le chiavi..." spiego guardando la porta e sperando che si apra magicamente "MELLON!" grido alzando le braccia al cielo "Elettra svegli i condomini...avanti vieni" dice sollevandomi "la mia porta non si apre se dico amici...perché?" chiedo delusa "perché non sei nell'universo Tolkeniano" spiega entrando nel suo giardino dall'erba verde e umida, tagliata da poco. Sale i tre scalini in pietra ed apre la porta in legno "su procedi" dice lasciandomi sola mentre va a chiudere il cancellino "ehy..." dico al ragazzo dal cappotto nero che sta ritto accanto alla porta "sei davvero alto per essere un ragazzo..." continuo prendendolo ed iniziando a camminare conlui nella mano destra e con le scarpe nella sinistra "Elettra...ti prego lascia giù l'appendi abiti ...non è una persona" mi fa notare Richard. Sorrido "ooops..." dico lasciandolo cadere a terra con un tonfo e correndo sul divano "la tua casa è davvero bella..." ammetto guardando le pareti bianche del salotto "va bene..."risponde "andiamo a dormire" annuncia porgendomi la mano "io? Con te? Ma se ti conosco da due giorni" ribatto mentre mi afferra prima che cada "non in quel senso... tu dormi io ti controllo perché sei completamente andata" afferma "dove sarei andata Richard?" domando senza capire "ubriaca Elettra, sei ubriaca "spiega pazientemente. "Richard" lo chiamo mentremi depone sul letto "cosa c'è?" domanda esasperato "pensi che io sia sciocca?" chiedo guardandolo negli occhi azzurri ed accarezzandogli i capelli "no...perché mi fai questa domanda?" chiede "perché mi odi e.." lui scuote il capo "non ti odio Elettra..." sorrido debolmente "allora ti piaccio un pochino.."mormoro sbadigliando "sì ma ora riposa...domani avrai un terribile mal di testa" spiega baciandomi la fronte poi lascia che io stringa la sua mano mentre mi addormento.
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Quindici giorni per innamorarci
Romance"Ascoltami bene, Elettra Rossi perché non lo ripeteró due volte. Io ti amo e sia lodata la porta del tuo appartamento perché senza di essa non ci saremmo mai incontrati. Non riesco a stare senza di te né vivere con la consapevolezza che ti ho lascia...