Capitolo 6

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Antony era appena tornato a casa ed era comodamente seduto sulla sedia girevole davanti alla sua scrivania. Stava trasferendo le foto scattate prima sul suo computer. Matteo era sdraiato sul suo letto a braccia aperte mentre guardava il soffitto. Il suo amico aveva avuto un imprevisto familiare ma alla fine non aveva retto più ed era scappato a casa di Antony. Adesso era sul letto di quest'ultimo a disperarsi per essersi perso una giornata con Greta. Antony ascoltava le sue lamentele con una faccia impassibile e la sua mano appoggiata sotto al mento. Nel frattempo scorreva le foto fatte oggi e si fermò a guardare Greta dove si vedeva meglio, era la foto che le aveva scattato al tramonto. Sentì subito Matteo dietro di lui, si era appoggiato al retro della sua sedia e guardava la foto a bocca aperta. Antony gliela richiuse e lui gli lanciò un'occhiataccia.
-Scusa, non vorrei che mi sbavassi sulla tastiera.
Antony continuò a scorrere con le foto per far un piacere al suo amico.
-Perché hai detto che non ti piacciono? Sono fantastiche!
Lui apprezzò lo sforzo di Matteo e abbozzò un sorriso.
-Non è il mio stile, lo sai.
Lui si sedette sul bordo del letto.
-Sì ma te le ha chieste lei di fargliele, quindi sono come le foto che hai fatto allo zuccherificio, neanche quelle hanno il tuo stile ma le hai fatte perché te le hanno chieste. Antony se vuoi diventare un fotografo devi capire che ti daranno anche incarichi che non ti piaceranno, soggetti che non ti entusiasmano. Non puoi fotografare sempre quello che vuoi tu.
Antony tornò a guardare di nuovo lo schermo luminoso del computer e socchiuse gli occhi, avendo guardato Matteo parlare i suoi occhi si erano abituati al buio della sua stanza.
-Lo vedremo.
Disse deciso.

Greta rientrò in casa con il suo solito sbuffo stufo. Si chiuse la porta principale alle spalle e lanciò le chiavi su un mobile lì accanto. Si guardò in torno e riuscì subito a scorgere suo padre in cucina che stava già mettendo l'acqua per la pasta, alle 7 di sera. Alzò gli occhi al cielo, quell'uomo non riusciva proprio ad avere una vita fuori da quella casa.
-Ciao papà, sono tornata.
Disse abbastanza irritata mentre si buttava a peso morto sul grande divano bordò del salone. L'acqua del rubinetto si spense mentre lei accendeva la TV e faceva zapping tra i canali.
-Ciao tesoro! Come è andata la giornata?!
Lei tirò l'ennesimo sbuffo.
-Bene.
Rispose velocemente cercando di levarsi altre domande di torno. Suo padre però, raggiunse la sala per attraversarla e prendere qualcosa da dei cassetti.
-Hai chiamato tuo fratello?
-No, perché dovrei farlo? Non mi va di disturbarlo, sarà per affari suoi a casa sua, papà, lo vedrai per le vacanze se ti manca così tanto.
Greta si alzò prima che suo padre potesse risponderle e salì in camera sua. Sbloccò il suo cellulare e digitò il numero di Daniele che ormai aveva imparato inconsciamente a memoria.
Il ragazzo le rispose subito e la sua voce profonda riscosse subito Greta.
-Ehi amore, sono appena tornata a casa, ti va di passare?
-Ok.
-Ah e porta un po' d'erba, ho bisogno di fumare, ci mettiamo sul tetto.
-D'accordo, adesso vengo.
La ragazza aprì la finestra e uscì sul tetto del suo garage, che era lì di fronte. Si sedette sulle tegole fredde e si portò le ginocchia al petto. Da lì non vedeva la strada, ma soltanto altre case e i loro giardini. Quindi le rimase di aspettare Daniele in silenzio e con pazienza. Dopo un po' sentì la finestra aprirsi e finalmente il suo ragazzo la raggiunse. Mise prima i piedi fuori dalla finestra e Greta notò che aveva addosso le sue vecchie Vans nere e rovinate, per Natale doveva assolutamente comprargli un nuovo paio di scarpe, era da quando lo aveva conosciuto che aveva quelle.
-Ehi.
Disse lui sedendosi accanto a Greta.
-Ehi.
Il ragazzo le rivolse un sorriso svelto e, da un pacchetto di sigarette, tirò fuori una canna già preparata.
-L'ho girata mentre venivo qui, così risparmiamo tempo.
La mora scosse la testa sollevando gli occhi al cielo.
-Bravo idiota, pensa se fosse passata la volante della polizia.
Lui respinse le paranoie della propria ragazza con un verso strozzato.
-Non è successo, e anche se fosse non mi avrebbero detto niente, fidati.
Daniele se l'accese e vennero circondati da quell'odore d'erba forte che Greta adorava. Di solito lei non fumava canne, a differenza di Daniele, ma qualche volta le servivano per rilassarsi, per questo faceva solo qualche tiro.
-Cosa ti ha detto mio padre quando ti ha aperto?
Domandò la mora. Lui si era tirato indietro con la schiena e mentre ispirava il fumo il suo petto si riabbassava e rigonfiava.
-Niente di che, all'inizio non mi aveva nemmeno riconosciuto, pensa ancora a tua madre, vero?
Greta tirò un lungo sospiro e gli strappò la canna dalle dita per portarla alla sua bocca e inspirare. Guardò davanti a sé e non lui, che nel frattempo era rimasto sorpreso da quel suo gesto.
-Scusa? Non avevo ancora finito la mia parte!
Lei continuò a non guardarlo. Odiava quando parlavano di sua madre, nonostante lui fosse il suo ragazzo. I genitori di Greta erano divorziati da un po'. Lei aveva smesso di soffrire per questo, era stato un shook, sì, come per chiunque, ma lei era una ragazza forte. Ma comunque, odiava parlare di quello, perché suo padre continuava a stare male e lei cercava di ignorarlo il più possibile perché lui non si voleva far aiutare.
-Mi dispiace per aver messo in ballo i tuoi, ok? Adesso ridammi la miccia, sbrigati.
Le ordinò Daniele forzando delle scuse, si sentiva benissimo che la sua voce era indotta. Greta gliela riconsegnò con riluttanza.
-Vaffanculo, tu e la tua roba di merda.
Lui sbuffò una risata beffarda e la baciò con foga tirandosela sopra le ginocchia, non dando il tempo alla ragazza di protestare. Greta cercava di staccarsi ma lui continuava a baciarla, così lasciò perdere. Le mani di lui passarono dai suoi fianchi al suo sedere e lei gli mise le braccia dietro al collo, mentre muoveva il proprio corpo sopra al suo. Il telefono di Greta li interruppe, continuava a vibrare accanto a loro, si staccarono e Daniele sembrò al quanto irritato, infatti lo afferrò prima che potesse farlo Greta. Lei si mise comoda sulle sue gambe mentre lui aggrottava la fronte.
-Chi cazzo è Antony?
Greta si riprese il suo telefono e vide i messaggi che Antony le aveva mandato, sorrise, erano le foto che le aveva scattato oggi. Vide di sottecchi Daniele che inarcava un sopracciglio e aspettava impaziente la sua risposta.
-È un mio compagno di laboratorio.
Daniele rimase impassibile.
-Perché vi dovete incontrare?
Lei stava già per rispondergli male per tutte quelle domande, ma si trattenne.
-Perché mi deve fare delle foto per un progetto. Che cazzo hai, Daniele? Mi controlli?!
Lui si tirò indietro con la schiena appoggiando le mani sulle tegole, spense la canna ormai finita e la lanciò via.
-No, è solo che...
-È solo che ti fidi più delle voci che girano a scuola che di me!
Greta si interruppe per sbuffare una risata, poi continuò a parlare.
-Se ci fidassimo solo di quelle voci allora anch'io dovrei credere che tu mi tradisci.
Daniele sospirò.
-Bene, se vogliamo parlare di voci della scuola allora... perché hai litigato con Melissa?
Greta si sentì immediatamente presa in giro, ma non da lui, dalla sua "amica". Schioccò la lingua contro il palato e poi sorrise irritata e allo stesso tempo divertita.
-Queste non sono voci, te lo ha detto lei, vero? Quella stronza...
Daniele chinò la testa di lato, Greta guardò i suoi lineamenti illuminati e messi in risalto dalla luce del faro di fronte a loro.
-Non hai risposto alla mia domanda.
Disse lui, stavolta senza scomporsi. Greta serrò la mascella e tirò uno sbuffo.
-Le ho detto tutto quello che pensavo realmente di lei.
Daniele sospirò lasciando cadere le braccia che prima erano intorno a Greta.
-Perché? Ti ha fatto qualche torto?
-No, semplicemente mi ero stufata di fare la falsa... lei ti ha detto qualcosa?
Daniele socchiuse gli occhi.
-Solo che avete litigato, c'è altro?
Solo che lei si fa troppi film mentali. Pensò Greta per poi cambiare totalmente espressione per non far insospettire il proprio ragazzo. Lei si limitò a scuotere la testa con una faccia impassibile.
-Niente.
Lui sorrise nonostante lei lo vedesse ancora un po' turbato. Le baciò la guancia e subito dopo la mandibola, poi si avvicinò al suo orecchio sfiorando la pelle di Greta con la punta del suo naso.
-Adesso andiamo dentro.
Le sussurrò.

Quella mattina, Antony era stranamente pronto per andare a scuola. Infatti si era alzato dal letto quasi balzando e dopo essersi lavato e vestito era corso di sotto a fare colazione.
Ieri sera, dopo aver migliorato un po' le foto con alcuni programmi, si era messo a parlare con Matteo del più e del meno. Antony gli aveva detto anche la cosa che Greta le aveva quasi urlato prima di andarsene quando si erano incontrati a fare le foto. Matteo le aveva dato ragione e lo aveva preso anche come uno spunto personale. Si erano messi a parlare di ragazze ed Antony si era finalmente convinto a parlare con Melissa, quella mattina, o mai più.
I suoi genitori nel frattempo lo guardavano in modo strano per quel suo comportamento mattutino. Suo padre era seduto al tavolo con lui e si scambiava occhiate con sua madre che invece si stava riscaldando il latte. Antony si alzò di colpo e sorrise ai due.
-Ci vediamo dopo!
Esclamò il moro con ancora un biscotto tra i denti. Lasciò la sua casa e si avviò verso scuola, adesso doveva mantenere la sua euforia e prepararsi psicologicamente.
Cazzo Antony riprenditi, è soltanto una ragazza, che sarà mai?
Si disse per poi rendersi conto che lui a quella ragazza gli andava dietro da davvero troppo tempo.

Antony si fermò di colpo all'inizio del corridoio della sua scuola, aveva cercato Melissa da per tutto prima dell'inizio delle lezioni e finalmente l'aveva trovata. Era davanti alla macchinetta del caffè e parlava con Greta, quest'ultima era appoggiata al distributore con un gomito e beveva quella che era una cioccolata calda. Parlavano tranquillamente e serenamente come se non avessero mai litigato. Decise di non pensare ai problemi della loro amicizia e di andare verso di loro. Si sentiva goffo mentre camminava e sperò che fosse soltanto un'impressione della sua mente insicura. Finalmente le raggiunse e le salutò.
-Ciao.
Rispose Melissa con un tono che lui non riusciva a decifrare, si sentiva già nel panico. Notò immediatamente Greta che lo scrutava con il solito ghigno divertito e lui si sentì più imbarazzato di quanto non lo fosse già. In quel momento la stava odiando, avrebbe voluto che non ci fosse, lei sapeva benissimo quello che provava per Melissa, avrebbe potuto cacciare qualche battutina da un momento all'altro. Ma per ora si limitò a guardarlo, i suoi occhi erano di nuovo coperti da della plastica azzurra e il ragazzo non ci capiva più niente riguardo al loro colore. Greta indossava una camicetta bianca e dei jeans normali a vita alta. Antony decise di smettere di fissare lei e di concludere qualcosa con Melissa. La bionda era bella come al solito, aveva la riga dei capelli dal lato destro, indossava dei pantaloni e una felpa non troppo sciatta, a differenza della sua.
-Ciao... Melissa.
Improvvisamente si fece totalmente prendere dal panico. Che cosa doveva dirle? Come poteva fare? Vide Greta che nel frattempo aveva alzato gli occhi al cielo, non tanto sorpresa dal suo modo di fare.
-Come stai?
Chiese infine lui. La bionda accolse la domanda in modo strano, infondo era del tutto innocua, perché quella faccia?
-Bene, grazie, tu?
Greta appoggiò il mento sulla mano che a sua volta era appoggiata alla macchinetta del caffè. Sembrava stanca di quella situazione, infatti aveva alzato nuovamente gli occhi al cielo.
-Vuole invitarti ad uscire, Melissa, ancora non lo hai capito?
Disse in tono stufo. Antony sentì il suo cuore perdere uno, due, tre battiti. Aveva spalancato gli occhi e mentre Melissa mormorava un "oh" era diventato paonazzo. Ma non si smentì per lanciare un'occhiata di fuoco a Greta che nel frattempo si stava allontanando da loro con un'espressione soddisfatta e un sorriso smagliante. L'ultima cosa che vide fare dalla ragazza fu mimare un "ops" tra i denti, poi la vide sparire tra gli altri studenti.




#spazioautrice
Ciao belliii, vi giuro che questo è l'ultimo capitolo di passaggio per ora, il prossimo è la svolta!
Comunque in questo capitolo si scoprono un po' di cose da parte di Greta, nonostante non succeda nulla!
Lasciate tante stelline e commenti e ci rivediamo alla prossima
~Sara

Let me photograph you in this lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora