Capitolo 15

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-Hai intenzione di andarci?
Chiese Matteo mentre rientrava con Antony in camera. Erano reduci entrambi dalla lunga giornata. Ad Antony dolevano la schiena e le gambe, infatti appena scorse il letto si lanciò a peso morto. Aveva appena raccontato a Matteo del piano di Greta per andare in discoteca quella sera.
-Credo di sì, e tu?
Matteo incrociò le braccia, si appoggiò al bordo del suo letto e sospirò, non sembrava entusiasta di quell'invito. 
-Non credo, ma perché devi fare queste stronzate? Edoardo ha comprato degli alcolici, andiamo in camera sua se proprio ti vuoi sballare!
Antony lasciò cadere il suo braccio sulla fronte e mugugnò in un verso infastidito e stanco.
-Non voglio bere, lo sai che odio le discoteche, ma l'ho promesso a Greta.
-"L'ho promesso a Greta!"
Gli fece il verso lui. Antony si rimise a sedere di colpo e lo fulminò.
-Dai Matteo, ci voglio andare per lei, ok?
Matteo si raddrizzò gli occhiali sul naso.
-È per Melissa?
Antony avrebbe voluto alzare gli occhi al cielo e urlare frustrato che di Melissa non gliene importava più nulla.
-Sì, è per lei.
Disse invece cercando di nascondere qualsiasi cosa che avesse portato Matteo a pensare che lui fosse stufo.
Il suo amico annuì, stavolta comprensivo.
-Va bene, fai come vuoi.

Antony stava scendendo velocemente lungo le scale antincendio. Fortunatamente non era in ritardo come si aspettava. Si era vestito in fretta, aveva messo dei jeans normali, una t-shit nera semplice e una giacca leggera dello stesso colore. Aveva appena raggiunto il piano terra quando vide un bel gruppo di persone pronte a sgattaiolare fuori dall'hotel. Vide immediatamente Greta che si avvicinava a lui ed iniziò a sentire lo stomaco in subbuglio.
-Sei solo tu?
Gli chiese fermandosi di fronte a lui con la fronte aggrottata.
-Sì, Matteo non viene, siamo tutti?
Greta lo afferrò per un polso e lo trascinò in mezzo agli altri senza dargli mai risposta, disse solamente:
-Mi raccomando, stasera impegnati con Melissa.
Antony sentiva il cuore pesante per quella situazione, si sentiva oppresso da tutti. In realtà avrebbe soltanto voluto dire che forse si era sbagliato su Melissa, ma non per la sua idea di lei, ma per i sentimenti che provava. Antony stava cominciando a pensare che tutto quello che lui definiva "amore" nei confronti di lei era solamente infatuazione quasi forzata.
Matteo l'ultima volta gli aveva fatto un discorso del genere su Melissa, pensava anche lui che ad Antony non interessasse più, il ragazzo non sapeva cosa gli aveva fatto realmente cambiare idea. Forse Matteo si sentiva semplicemente non padrone della mente di Antony.
-Oi, ti vuoi muovere?!
Urlò Greta ad Antony, risvegliandolo dai suoi pensieri. La ragazza e gli altri erano già molto più avanti di lui, che era stato rallentato dai propri pensieri.
-Arrivo.
Borbottò per poi aumentare il passo.

Antony aveva già rettificato che odiava le discoteche e le feste, eppure ultimamente ci finiva sempre dentro.
Le luci stroboscopiche del locale in quel momento sbattevano contro le pareti trasmettendo il blu e tutte le sue sfumature. Il ragazzo teneva gli occhi socchiusi per il fastidio, la musica uccideva le orecchie, ed Antony era sicuro di aver perso di vista già tutti i suoi compagni. Si avvicinò al bancone e lo fissò mentalmente come punto di ancoraggio, in caso si fosse perso nei meandri della discoteca. Si sentì prendere per un braccio ed essere trascinato nella pista da ballo, riuscì a voltarsi di colpo e a vedere Melissa. Antony non aveva nemmeno fatto caso a come era vestita quella sera, solo in quel momento aveva notato un vestito nero con uno spacco a V sul davanti. Gli occhi verdi di lei lo guardavano maliziosi, e la sua espressione era accompagnata anche da un sorrisino indecifrabile.
-Balliamo?
Chiese la bionda cingendolo nella vita. Antony si sentì in imbarazzo e pronto a criticare l'inutile domanda, dato che lei lo aveva già trascinato in pista. Il ragazzo si guardò intorno riuscendo a scrutare soltanto gente ammassata e ubriaca fradicia... chissà cosa stava facendo Greta, si chiese.
-Io non so ballare.
Affermò lui con voce roca, liberandosi dalla presa della ragazza. Antony non aveva voluto dire quella cosa con cattiveria, anzi, c'era anche dell'innocenza nel suo tono. Ma da quanto pareva, Melissa non l'aveva presa per niente bene, ora aveva un'espressione contorta, la fronte aggrottata e gli occhi socchiusi verso di lui. Il moro si sentì immensamente in colpa e per rimediare si offrì per andare a prendere da bere.

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