Greta si era appena voltata a guardare Antony che la implorava pateticamente di aspettarlo. La ragazza alzò gli occhi al cielo mostrandosi spazientita. Il moro la raggiunse velocemente e lei nascose un'espressione compiaciuta, in realtà non voleva andarsene, era stata solo una reazione impulsiva, non sapeva nemmeno il motivo più profondo per quell'azione. Era contenta che Antony l'avesse raggiunta. Si riscosse scostando i capelli dietro la spalla con un gesto della testa, poi riprese a camminare, fingendosi ancora indignata. Antony cercò di stare al suo passo.
-Mi... mi spieghi che ti è preso?
Chiese lui portando le mani all'interno delle tasche dei suoi pantaloni. Greta rimase impassibile.
-Niente, mi sono solo ricordata che devo andare da Daniele.
Antony non sembrò crederci molto, Greta lo guardò, aveva i capelli ricci leggermente scompigliati, proprio in quel momento il ragazzo ci passò una mano in mezzo come se le avesse letto nel pensiero.
-Ah, ok, allora se devi andare, vai.
Greta ritirò le labbra.
-Volevo chiederti quando ci possiamo incontrare, per le lezioni di fotografia.
Antony portò le mani dietro la schiena.
-Oh, quando vuoi.
Greta adesso lo aveva guardato negli occhi, erano di un marrone nocciola comune. La ragazza spezzò subito il loro contatto visivo guardando a terra.
-Bene, allora ti scrivo.
Gli sorrise meccanicamente e si affrettò ad andare via e a perdersi nei suoi pensieri, perché si era comportata così con lui oggi?Antony quel giorno si sentiva strano, attraversava il corridoio principale della sua scuola con le spalle tirate, come se volesse proteggersi dagli sguardi di tutti. Lanciò gli occhi intorno a lui e vide Daniele che era appoggiato al muro con accanto Greta. Il ragazzo aveva un braccio intorno alle spalle di lei ma in quel momento stava fissando Antony in maniera quasi minacciosa. Gli occhi scuri e penetranti contro quelli di lui, le labbra tirate mostravano ancora di più gli zigomi scavati che avevano sempre accompagnato Daniele. I capelli mori erano coperti da uno stupido cappellino nero con la visiera all'indietro. Antony non poté fare a meno di guardare anche Greta, era a braccia incrociate sotto la presa del suo ragazzo, e una maschera gelida le copriva il volto. Antony sentì una stretta al cuore, ma decise di non pensare più a nulla e ad abbassare lo sguardo. Il ragazzo raggiunse la propria classe e posò lo zaino sul suo banco. Subito dopo di lui entrò Matteo.
-Buongiorno!
Era bello pimpante, come al solito. Antony lo guardò non riuscendo a nascondere l'espressione confusa che aveva.
-Che hai?
Chiese subito Matteo, socchiudendo gli occhi.
-Niente, mi sento un po' strano.
Matteo non ne sembrò sorpreso, infatti si mostrò quasi indifferente, poi sembrò risvegliarsi.
-Allora? Com'è andata ieri con Melissa?
Antony sentì il suo cuore quasi bloccarsi, abbassò lo sguardo e si chiese cosa stesse pensando Matteo in quel momento, sicuramente l'espressione di Antony non era delle migliori.
-Non è venuta.
Il ragazzo davanti a lui assunse un'espressione sorpresa e dispiaciuta allo stesso tempo.
-Cosa? Perché? Ne avete parlato?
-No, ma ieri sera si è "degnata" di inviarmi un semplice messaggio di scuse tramite Greta e...
Antony venne interrotto da una voce familiare che lo chiamava. Si voltò di colpo, notando che Matteo aveva fatto lo stesso, vide che sulla soglia della porta c'era Greta. Era vestita come il giorno precedente e aveva le mani incrociate, lo stava studiando con la bocca semi aperta.
-Antony, già sei in classe?
La vide alzare gli occhi al cielo.
-Comunque, ti volevo dire se per te va bene giovedì per... quella cosa.
Antony si sentì cogliere alla sprovvista, quale cosa? Cercò di fare spazio nella sua mente e ricordare qualcosa del giorno precedente che non fosse il profumo di lei o le sue labbra o...
-Ah, sì! Certo, va benissimo.
Esclamò immediatamente tirando anche un sospiro leggermente tremolante. Greta voleva lezioni di fotografia, come aveva fatto a dimenticarlo?! Lei tentò di sorridere ma con scarsi risultati, riuscì solo ad arricciare un po' le labbra.
-Bene.
Lo salutò velocemente con un cenno della mano e lasciò l'aula raggiungendo probabilmente la sua. Antony si rese conto che in quell'ultimo momento aveva trattenuto il fiato, così si lasciò andare ritornando a guardare Matteo. Per tutto il tempo il ragazzo era stato zitto a fissare Greta, Antony si era dimenticato persino della sua presenza.
-Forse è meglio che io mi tenga i miei commenti su di lei per me, vero?
Dedusse il suo amico mentre lo guardava di sfuggita, come se Greta fosse ancora lì e non riuscisse proprio a smettere di guardarla. Antony annuì.
-Già.
Stavolta Matteo lo guardò.
-Dovete vedervi per quale cosa?
Antony si mostrò indifferente e raggiunse il suo banco.
-Il progetto, te l'ho già detto.
Matteo aggrottò la fronte e si appoggiò con i pugni sul banco di Antony.
-Ma non lo avevate finito?
Il moro fece spallucce.
-È un altro.
Antony non voleva mentire al suo amico, solo che se Greta non voleva farlo sapere a nessuno allora era meglio non dirlo. E poi, se lui glielo avesse detto, Matteo sarebbe voluto venire con lui e... per la prima volta nella vita, lui voleva rimanere solo con Greta, non sapeva perché, ma, quando erano soli lei si comportava in un modo diverso, ed Antony voleva tenere il modo in cui lei lo trattava solo per sé.
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Let me photograph you in this light
RomanceSono sicura che molte persone partiranno prevenute su questa storia appena vedranno che i protagonisti sono ormai due noti youtubers non sopportati da molti. Ho scritto tante storie su di loro ma quando ho iniziato questa è stato un po' per abitudin...