VII

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Passarono gli anni, Federico ed Eleonora erano cresciuti, lui ha tolto l'apparecchio, ora ha un bellissimo sorriso con i denti dritti e bianchi, i capelli più biondi e gli occhi chiari. È diventato un bel ragazzo. Ha anche un bel fisichetto.
Eleonora ha i capelli più lunghi ed è più magra. Ha diciotto anni.
Negli anni sono diventati sempre più uniti, come se fossero fratello e sorella. Tutti li scambiano per fidanzati ormai.

Federico doveva comprare il regalo di Natale per Eleonora e ci teneva a farle una bella sorpresa che lei potesse ricordare quando sarebbe andata a studiare a Roma.
Voleva che lei si ricordasse di lui e non voleva perderla. Lei era troppo importante per Federico.

Quando il nonno di Eleonora morì, Federico aveva da poco rotto con una ragazza ed era distrutto ma mise il dolore della sua migliore amica prima del suo e si precipitò a casa di lei per consolarla, saltando anche l'allenamento di tennis, il suo sport preferito. Ma lo fece per lei, per farla stare bene. Restò anche a dormire quella notte con lei e l'abbracciò per tutto il tempo mentre lei piangeva.

Ed ora che doveva comprare questo benedettissimo regalo si rendeva conto di quanto tempo sia passato dalla prima volta che l'ha vista e quante ne abbiano passate e superate insieme.
Solo ora si rendeva conto di quanto bene le voglia, che metterebbe la vita di lei prima della sua.
Voleva chiedere consiglio a Gloria, che in questi anni è restata sempre la migliore amica di Eleonora e Federico. Lei sapeva tutto di entrambi e gli avrebbe di sicuro consigliato un bel regalo, ma voleva essere lui a scegliere. Voleva stupire Eleonora da solo, senza l'aiuto di nessuno.

Mentre era seduto su una panchina del viale a pensare a lei, i negozi chiusero e lui ritornò a casa, si fece una doccia veloce ed uscì di nuovo, per riunirsi con i suoi amici.
Ormai conosceva la strada per casa di Eleonora a memoria ed era sempre felice di tornarci.
Arrivò in ritardo, come sempre, ma i suoi amici non avevano ancora iniziato a giocare per aspettarlo. Si sedette nel posto che Eleonora gli aveva riservato ed iniziarono a giocare a carte.
Ad un certo punto Eleonora si alzò dal tavolo e disse «Vi porto da mangiare. Ho fame. Quanti siamo? Uno... Due... Dodici ed io tredici. Ok.»

Per tutta la serata risero, si divertirono tanto e Federico fissava sempre Eleonora parlare. Gli piaceva come parlava e come metteva a tacere gli altri, compreso lui. Gli sapeva tenere testa.
Era simpatica, dolce, carica, intelligente, si capivano con uno sguardo, come avevano sempre fatto.
Quando la serata finì, andò da lei per salutarla e l'abbracciò. Fu un lungo abbraccio, dove le loro anime diventarono una sola cosa e si aggiustarono a vicenda, dove i problemi di entrambi sparirono perché i corpi erano vicini e stavano bene. Con il freddo e il vento fuori loro restavano uniti e i loro cuori pure.
Poi si separarono e il vuoto dentro di lui ritornò. Il vuoto che solo l'abbraccio con Eleonora riuscì a colmare.
Non si era mai sentito così. Certo, Eleonora l'ha sempre fatto stare bene ma in quell'abbraccio è successo qualcosa di speciale, qualcosa che nessuno si potrà mai spiegare. L'amore.
Federico si rese (finalmente, devo dire) conto del fatto che Eleonora sia la sua metà.
«Ci sentiamo» disse lui.
«Sì.» rispose lei.

«Sei tutto rosso, come mai?» disse Francesca nell'orecchio di Federico quando i due si abbracciarono.
«Penso di essermi innamorato.»
«Aw.» riuscì a dire lei prima che lui la stringesse più forte.

Dopo salutò Gloria, «Torno a casa per cambiarmi e dopo vado a scuola e ti chiamo per dirti una cosa. Ho bisogno di parlarti.» ma mentre lo diceva si rese conto che non poteva più aspettare. Aveva bisogno di parlare con la sua migliore amica. «Anzi... Vuoi un passaggio?»
«Va bene.» rispose lei.

Salirono in macchina.
«Quindi? Che devi dirmi?»
«Non lo so neanche io.» disse con tono sognante. «Penso di essermi innamorato di Eleonora ma non ne sono sicuro.»
«Come l'hai capito?»
«Non lo so, la stavo guardando parlare. E poi ci siamo abbracciati.»
«Penso che tu sia stupido e non innamorato.»
Lui non rispose.
«Fai quello che ti dice il cuore in questi casi. Devi stare una notte a scuola, sicuramente non riuscirai a dormire... Pensa a questo.»
«A te piacerebbe se noi ci fidanzassimo?»
«Siete i miei migliori amici, voglio il vostro bene.»
«Anche noi il tuo.»

Federico guardò Gloria scendere dalla sua auto e camminare verso il portone di casa. Aveva un vestito attillato che le risaltava le curve, i lunghi capelli neri le ricadevano sulla schiena e ondeggiavano con il corpo. Aveva tolto gli occhiali e divenne molto carina.

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