Emy's pov
"emh..si" dice incerto.
"qualcosa non va?"chiedo.
"più o meno"
"posso sapere cosa?"
"è che..niente dai lascia stare,andiamo"
"no ora me lo dici"
"nulla Emy,ho detto che non ho niente"dice freddo.Inizia a camminare e io resto immobile,indietro,senza nemmeno un vero motivo.
"beh?"chiede girandosi.
scuoto la testa e lo raggiungo,camminando al suo fianco.Non so minimamente cosa gli sia preso,insomma,va bene che è bipolare ma non puó esserlo così tanto.
Ci sediamo sopra la sabbia a 20 metri circa dall'acqua.
Vorrei rompere questo silenzio,per me imbarazzante.
Lui invece sembra a suo agio."Mi dispiace"
Si gira verso di me,in silenzio,aspettando che io parli ancora.
"Per cosa?"chiede,infine.
"Non lo so,qualsiasi cosa io abbia fatto per farti arrabbiare,mi dispiace,non sarà stata mia intenzione"ammetto.
"È solo che..ti tieni sempre tutto dentro,e credo tu abbia bisogno di parlare,e di qualcuno che ti ascolti sul serio"confessa.
"Ció che mi tengo dentro,resta dentro,e non ho bisogno di nessuno."
"Tutti abbiamo bisogno di qualcuno Emy"
"Allora sono l'unica a non averne bisogno"
"Perchè non vuoi mai parlare,di te o di come ti senti?"chiede.
"Tu fai uguale"sparo.
"Si ma,io almeno non nego di aver bisogno di qualcuno."Resto in silenzio,la situazione è abbastanza tesa.
"Non c'entra nulla,anche tu non mi parli mai di te,mi hai raccontando una volta una storia del tuo passato e poi basta"
"Si ma quella storia ne vale come 100"
"Io non voglio sapere storie,voglio sapere chi sei veramente tu"
"Io sono le storie che ho vissuto"
"No,tu sei di più,tutti siamo di più"
"E chi lo dice?Tu?Tu che non vuoi mai parlare di te,perchè poi ti senti a disagio?Tu,che se qualcuno ti dice che è pronto ad ascoltarti tu lo ringrazi e basta?"
"Io non credo più alle stronzate 'ehi io per te ci saró sempre' , 'sono qui se hai bisogno' , 'non esitare a scrivermi se hai bisogno',sono solo parole,in realtà non c'è nessuno pronto ad ascoltare i tuoi problemi,ad ascoltare il perchè sei così".dico tutto d'un fiato.
"Hai ragione,ma non c'è niente di male,a volte,di lasciarsi andare"
"cosa vuoi dire?"chiedo.
"Trova una persona per cui varrà la pena soffrire anche se ti farà del male,saprai che ne è valsa la pena"
"Vuoi che quella persona sia tu?"chiedo.
"La devi sentire tu,la persona giusta a cui dire tutto senza sentirti giudicata"Resto un attimo in silenzio,o forse molto di più.
"Mio nonno morì quando io avevo 16 anni.Ero molto affezionata a lui,era come un secondo padre per me,al contrario di mia nonna,lei la odiavo,non era mai stata tanto simpatica e accogliente con mia madre,la riteneva inadeguata per suo figlio,nonché mio padre,e allora odió anche me a prescindere,e a me stette più che bene.La odiavo,ogni scusa era valida per attaccare la scelta di mio padre nel stare con mia madre.Quando mii padre disse ai miei nonni che volevano divorziare,mia nonna sorrise,quella notizia l'aveva praticamente accesa,mio nonno invece se ne stette in silenzio,a guardare il vuoto e poi disse 'ecco,una storia come tutte le altre'.Ero lì,ero presente,nascosta dietro la porta all'età di 12 anni.Non piansi,forse per le parole che disse mio nonno,anche se non riuscii a capirle bene.
Quando diventai non molto più grande,13 o forse 14 anni,mio nonno mi confessó che sapeva che io ero nascosta ad ascoltare la loro conversazione,per questo disse solo quelle parole,mi chiese poi se le avevo capite.Si,le capii dopo tanto tempo,le sognavo,quelle parole,volevo capire cosa significassero sul serio e allo stesso tempo avevo paura di scoprire il vero significato.Allora iniziai a guardarmi bene intorno,invece di camminare a testa bassa,vedevo coppie discutere,i baciarsi,abbracciarsi,sorridere,ignorarsi..le vedevo fare di tutto,e poi lì,capii tutto.I miei erano come tutte le altre coppie.
Mio nonno mi raccontava delle storie d'amore che mi facevano sognare la notte,anche il giorno,mi raccontava come si erano conosciuti i miei genitori,come si amavano..e allora pensavo che sarebbero stati insieme per sempre,ovviamente mi sbagliavo.
Parlavi raramente con i miei,non sapevo bene il perchè ma ce l'avevo con loro.Stavo sempre con mio nonno,l'unico che non mi aveva mai mentito,a parte le sue false storie dell'amore,ma lo faceva solo per proteggermi dalla verità delle coppie.
Prima di morire mi disse 'trova qualcuno che sia per sempre' le sue ultime parole le disse a me,le dedicó a me,non a suo figlio,non a sua moglie,ma a me.
È stata l'uomo più fantastico che io abbia mai conosciuto.A volte,di notte,sogno che mi racconti delle storie,quando mi sveglio spero di ricordarmele,e le riscrivo,perchè so che è lui che me le racconta attraverso i sogni."Ho scelto lui.
Avró sbagliato?mi dirà che gli dispiace per me?Io non voglio compassione.Mi dirà come la pensa?Io non voglio opinioni.
Farà come tutti gli altri farebbero,me lo sento.Guardo dritta davanti a me,guardo senza distogliere lo sguardo.
Sento dei lievi rumori accanto a me,si sta spostando.
Con la coda dell'occhio vedo che si alza e poi lo sento dietro di me.
Si risiede e le sue gambe sono vicino alle mie.Mi abbraccia.
Mi sta abbracciando.Rimango sorpresa dal suo gesto,ma non posso far altro che sorridere.
È stato in silenzio,ha capito tutto.ehiilaa!Spero questo capitolo vi piaccia💗
Vi ringrazio per 163k visualizzazioni e 10.3k stelline wa vi adoro,grazie mille❤️❤️
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Coinquilini || Cameron Dallas [IN REVISIONE]
Fanfic- Dal capitolo 17: "Ti sei proprio ubriacato eh,puzzi da morire" "Si,ma io domani torneró sobrio,tu invece rimarrai sempre bellissima" - "Parlami di lei"dico. "Allora,lei è bellissima, lei è veramente fantastica, lei mi fa sorridere sempre anche se...