2. Paura

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Sono passate due settimane circa, e tutto sta andando bene, i ragazzi del gruppo di Jess sono davvero simpatici e quel Ethan è strano.
I nostri sguardi si incontrano un numero infinito durante le giornate senza mai parlarci seriamente.
È un sacco di mistero quel ragazzo.

Le lezioni sono andate piuttosto bene, tutto tranquillo e ora sono stesa nel mio letto.
Ma questa mia tranquillità viene interrotta da una Jessica sprizzante di energia che mi lancia un cuscino addosso e io cado col culo per terra.
-Seriamente?- dico rialzandomi goffamente e massaggiandomi la parte dolorante.
-Ora ti alzi, prendi questo e lo vai a indossare.- dice porgendomi un vestito, per poi spingermi euforica nel bagno.
Cosa sta succedendo?
Fino a 2 minuti fa ero ben stesa sul mio letto. Perché queste disgrazie a me?

Osservo il vestito: nero, scollatura a cuore, in vita si stringe mostrando le curve che non ho, per poi ricadere sulle mie gambe con uno spacco sul lato.
Un'improvviso bruciore agli occhi mi fa chiudere immediatamente gli occhi mettendomi le mani in facci a facendo cadere tutto quello che avevo a terra.
Mi lacrimoni gli occhi e non capisco perché questo improvviso bruciore.
Passo dell'acqua fredda e sento un sollievo enorme.
Strano.

Indosso il vestito ed esco dal bagno sotto gli occhi di Jess che mi osserva...sognante?
-Ti sta d'incanto!!- tira un gridolino di approvazione.
Cos'è tutta questa euforia per uno stupido vestito?
-Ora prendi queste, siediti che mi occupo di trucco o parrucco- dice lei porgendomi delle decoltè nere.
Non mi lamento perchè immagino sia inutile, tanto comunque so andarci su quei trampoli anche se io avessi voluto le mie vans nere.

Dopo mezz'ora finisce il tutto, mi fa indossare le scarpe e mi guardo allo specchio.
Non ci credo, quella sono davvero io?
I capelli lisci mi danno un'aspetto nuovo dai soliti capelli mossi, il trucco mi accentua lo sguardo e il vestito mi sta davvero bene.
È la prima volta che mi piace ciò che vedo allo specchio.
Alzo un sopracciglio mentre Jess mi dice che va a prepararsi.

Jess esce dal bagno e io rimango quasi a bocca aperta.
Lei é davvero una bellissima ragazza, non come me.
Ha un vestito rosso che le arriva sopra le ginocchia mettendole in risalto tutte le curve, poi con l'acconciatura che si è fatta la rende davvero attraente e provocante.
-Sei bellissima Jess- dico sorridendo.

Siamo nel giardino, sto seguendo Jess ma una domanda mi sorge spontanea.
-Jess- la chiamo e lei si gira.
-Dimmi- dice lei.
-Ma dov'è che staremo andando?- chiedo davvero curiosa.
Perché non glielo chiesto prima?
Chi lo sa.
-A un compleanno, sono stati invitati tutti gli studenti, si terrà nella palestra, ora andiamo che sennò faremo tardi- dice continuando a camminare e io non posso fare altro che seguirla.
Sarà una lunga serata, penso sbuffando.

La palestra è a dir poco enorme, ci sono già moltissimi studenti che ballano o si strusciano addosso, gente ubriaca marcia e altra sui divanetti negli angoli.
Davvero molto interessante una festa innovativa, penso ironica.
Seguo Jess fino al gruppo, tutti mi salutano e si complimentato per il mio aspetto mentre io sono imbarazzata da morire.
Odio ogni sottospecie di complimento, mi fanno sentire a disagio e sento di non meritarli.
Ethan non l'ho ancora visto, strano.
Non che mi importasse, ma di solito è sempre con il resto del gruppo e sta volta invece no.

No Clary, certo che non ti interessa.
Oh andiamo lo sappiamo entrambe che in fondo vorresti sapere dov'é.

La mia adorata amica, la voce della mia coscienza mi prende in giro mentre io sbuffo guardandomi intorno a me.

La serata sembra non finire più, sono rimasta incollata a questo divanetto bevendo quello che gli altri mi hanno portato.
Sono al quarto bicchiere ma non mi fa molto effetto, riesco a reggere bene l'alcol.
Sento picchiettarmi su una spalla, mi giro, e un ragazzo dagli occhi color nocciola e i capelli biondi cenere mi sta guardando sorridendo cortesemente.
Cosa vuole? Non dirmi che vuole...
-Ti va di ballare?- mi chiede lui porgendomi una mano mentre io impreco mentalmente in 65 lingue diverse.
Mi giro verso le altre in cerca di aiuto, ma non sono per niente utili dato che fanno segni di approvazione ed esultazione.
Non ci posso credere.
Ridacchio nervosamente e accetto il suo invito, appoggio la mano sulla sua.
Entriamo in pista e noto che la canzone è un lento.
Maledizone.

Che fortuna eh?

Sta zitta.

Non che io non sappia ballarlo, ma queste situazioni mi mettono in soggezione.
Il ragazzo appoggia le mani intorno alla mia vita e io intorno al suo collo e iniziamo a muoverci.
Dio che odio questo contatto ravvicinato con questo essere di cui non so nemmeno il nome.
-Sei davvero carina- dice lui e io abbasso lo sguardo arrossendo.
Dannazione ai complimenti.
Lui ridacchia e continua a guidarmi.

Dopo poco ci fermiamo, dato che qualcuno ci ha interrotti nel nostro ballo.
Chi è il mio salvatore?
-Posso rubarti la donzella?- dice Ethan sorridente, mostrando due fossette meravigliose mentre io rimango allibita.
-Certo, grazie carina, ci vediamo- dice il ragazzo dagli occhi nocciola dandomi un bacio sulla guancia e io lo guardo male mentre va via.

-Posso?- chiede Ethan.
É serio?
-Si- rispondo quasi come se fosse un respiro.
Ok, è serio.
Ci mettiamo nella stessa posizione di prima con l'altro ragazzo, solo che la sua presa è molto più salda e decisa e stranamente non mi infastidisce più di tanto.

È perfetto, i suoi lineamenti sono moribidi, gli occhi mi penetrano, poi quelle fossette...
No Clary, contieniti dannazione.

-Stai bene cosí- dice lui prendendomi alla sprovvista facendomi arrossire.
Si sono messi tutti d'accordo per caso? No perché sennò mi aggiungo pure io e inizio a farmi complimenti da sola.
Sbuffo.
Lui ridacchia mostrando le fossette e io non resisto più alla tentazione.
Alzo una mano e con l'indice tocco la sua fossetta sinistra.
- Cosa stai facendo?- chiede sorridendo.
-Niente è solo che adoro le fossette- dico diventando viola in faccia.
Cosa mi è preso? Dio che figura.
Lui mi alza il volto delicatamente ma tutto ció viene interrotto dalle luci e la musica che si spengono improvvisamente.
Un forte brivido mi percorre tutta la schiena e uno strano bruciore agli occhi mi fa leggermente lacrimare.
C'è un silenzio tombale, l'aria qua dentro è inqietante da morire.

Le luci si aprono e stessa cosa anche le porte dell'ingresso violentemente mostrano due uomini: uno ha tra le braccia una ragazza che tiene ferma con puntato al collo un coltello.
La ragazza sta piangendo e fin da qua posso notare che sta tremando.

Gelo all'istante.

Una risata aspra si fa spazio nella sala.
-Cosa volete?- dice Ethan stringendo le mascelle.
Un'altra risata in coro da parte di tutti e due risuona di nuovo nella stanza mettendomi i brividi.
Sanno solo ridere? Non c'é niente di divertente in questo.
Uno dei due ha puntato lo sguardo su di me sorridendo sadicamente provocandomi una forte scossa, che mi fa sussultare.

-Noi vogliamo...bhe, tre ragazze a vostra scelta e la mora accanto a te.- dice lo stesso uomo indicando me.
Io sussulto per la nuova scossa che sento.
Cosa? Me? E perché mai?
Nella sala tutti si voltano verso di me, che resto impassibile alla cosa, anzi, continuo a fissare imperterrita quei due stronzi.
È il mio modo per proteggermi, lo faccio sempre e ormai è diventato automatico gelare le emozioni a mio piacimento e stare calma nelle situazioni non piacevoli mostrando una me fredda e spregevole.
Ethan si mette davanti a me.
Non serve, so difendermi da sola.
Mi faccio avanti con uno sguardo quasi ironico.
-Perchè io? Chi siete voi?- parlo con una voce più ferma di quello che mi aspettavo incrociando le braccia al petto.
-Non riusciresti a capire ció che siamo ragazzina, ma lo scoprirai..- risponde uno dei due.
-Oh avanti, ditemelo voi già che ci siete, ma prima mollate la ragazza- dico con uno sguardo di ghiaccio e facendo segno con la testa verso la folla di ragazzi e ragazze dietro di me.
Ho l'adrenalina che sta per esplodermi dal corpo.
-Pretendi un po' troppo ragazzina, va bene, però...- spinge via la ragazza che va dai suoi amici scoppiando a piangere -...ho voglia di giocare- sorride sadicamente, di nuovo.
Alzo il sopracciglio con fare interrogativo.
Cosa vuol dire?
Giocare?
- Semplice, avete tempo un anno per salvare le fanciulle e la mora risolvendo alcuni giochetti, e nel caso non riuscirete a risolverli tutti e trovarci...bhe- dice e l'altro si mette a ridere.
Cos'hanno da ridere?
-Le ucciderete- finisce la frase Ethan.
Io sento le orecchie fischiare e la testa girare.
Cosa mi sta succedendo?

Nuove risate riempiono la sala, le luci si spengono e le porte vengo chiuse, per lasciare tutti noi nel silenzio più orribile che ci sia, la paura, e con essa me che cado a terra incosciente.

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