11 Meduse maledette

32 4 4
                                    

Dopo aver mangiato mi butto sul letto e apro il telefono. Sorrido vedendo il mio sfondo: é la foto scattata da Ben, quella in cui ci siamo noi due abbracciati. Siamo davvero carini.
Ripenso al discorso fatto oggi con Gloria: no, Benjamin non mi piace. É un amico e basta. In verità, il mio migliore amico e basta.
Apro Whatsapp e anche lì sorrido alla vista del mio sfondo: era una foto di Benjamin abbastanza imbarazzante. Avevamo deciso che io avrei tenuto come sfondo chat un suo selfie imbarazzante e lui uno mio.
Giuro che non mi piace. E se fosse il contrario? Insomma.. Se vedessi per davvero Benjamin come più che il mio migliore amico? Nah. Credo che me ne accorgerei se fosse così, lo vedo troppo come un amico per pensare a lui come un possibile fidanzato.
E poi, ammesso che mi piaccia, siamo sicuri che lui possa provare qualcosa per me? Non credo proprio. É un tipo più tira e molla, non storia seria. Di storie lui ne aveva già avute ma non erano durate più di qualche mese. Sono sicura che non potrei mai piacergli io.
Per distrarmi proprio da tutte le mie fantasie, indovinate chi mi scrive?! Niente che di meno che Benjamin.

"Hei." mi scrive.
"Hai da fare oggi?" mi manda come secondo messaggio.

Sussulto un attimo. Con tutti questi pensieri per la testa, l'ultimo che volevo vedere era proprio Benjamin.

"Non lo so." rispondo.
Francesca sei proprio un disastro!
Come cacchio non fai a sapere se sei impegnata si o no.
E tralasciamo che parlo con me in terza persona.

"Beh deciditi." giustamente risponde così.
Poi mi invia un secondo messaggio: "Avevo in mente di andare in spiaggia. C'è proprio un bel sole, probabilmente uno dei migliori di settembre, e mi dispiacerebbe sprecarlo."

Guardo il mio diario. Non avevo molti compiti, anche se avevo da studiare la prima declinazione di latino e ci tenevo a studiarla bene..

"Si." invio il messaggio senza pensarci troppo, al diavolo il latino.
"Fammi solo chiedere ai miei." aggiungo poi.

Vado in cucina, dove trovo i mei genitori.
"Papà, mamma posso andare in spiaggia?" chiedo alquanto agitata per la loro risposta.
"Al mare?!" dice mia mamma "Con sto fred" ma poi si blocca appena vede il sole radioso fuori dalla finestra.
"Che compiti hai?" continua lei.
"Latino, inglese e matematica ma giuro che non ci metto tanto." affermo convinta.
"Latino e vuoi andare?!" mi domanda retorica.
"Si." rispondo.
"Con chi?" interviene mio papà.
"Benjamin." rispondo.
"Lasciala andare Claudia." dice mio papà rivolgendosi a mia mamma.
"Ma Stefa.." la blocca mio papà: "Lasciala vivere ancora un po' questa ragazza.. E poi oggi c'è un sole stupendo."
"E va bene." dice mia mamma "Però mi prometti che non ci stai tanto?".
"Promesso." confermo e li ringrazio infinitamente.

"Posso venire.
Ho il via libera dei miei." mando il messaggio a Benjamin.

"Perfetto.
Tra mezz'ora sotto casa tua?"

"Ok. A tra poco." rispondo.

"A tra poco." scrive, infine, lui.

Mi preparo con una velocità mai avuta in vita mia. Non vedo l'ora di vedere Benjamin, o forse no? Bho, non lo so. Lasciamo stare va.
Lui arriva addirittura in ritardo facendomi passare in ansia l'attesa.

"Ciao." mi saluta appena mi vede con un sorriso a trentadue denti.
"Hei." ricambio il sorriso cercando di nascondere la mia agitazione.
"Per te studierò male latino." aggiungo.
"Ne é valsa la pena, fidati." mi dice ed io mi metto a ridere.
Ci incamminiamo verso laspiaggia e, quando arriviamo, mi viene un tuffo al cuore. Tutte le immagini dell'estate appena passata mi vengono in mente e sorrido.
"Cos'è quel sorriso?" mi chiede Ben.
"Quanti ricordi." rispondo.
"Già." commenta e si mette a guardare il mare, come me.
"Bhe andiamo?" mi chiede poi.
Ci sistemiamo in un angolo abbastanza appartato anche se, ora come ora, "appartato" é ovunque. La spiaggia non é vuota, persone ce ne sono ma queste sono niente in confronto a quelle che ci sono a luglio e ad agosto.
Stendiamo gli asciugamani sulla spiaggia e poi ci svestiamo, rimanendo in costume.. Vi dico solo che Benjamin ha la tartaruga, tutto qua.
"Allora andiamo in acqua?" mi chiede.
"Forse, io ora rimango un po' sull'asciugamano a riposarmi.." rispondo.
"Dai, Fran vieni." cerca di convincermi.
"No, Benjamin. Ho bisogno un po' di fermarmi." ribatto.
"Va bene." risponde lui con un tono deluso.
Mi dispiace ci sia rimasto male ma ho la testa che mi scoppia. Stamattina mi sono alzata alle 6:00 e le lezioni al classico sono pesantissime. Arrivata a casa, tra un po' non ho avuto neanche il tempo di mangiare che Ben mi ha chiesto di andare al mare.
Mi distendo sull'asciugamano, guardo il telefono e mi accorgo che sono le 15:00. Cerco di rilassarmi il più possibile e di svuotare la mente, in realtà non so perché: di solito sono la prima a buttarmi in mare, e Benjamin questo lo sa bene, ma oggi proprio non mi andava.

Vengo svegliata da un Benjamin assillante. Giuro che avrei voluto tirargli uno schiaffo.
"Che vuoi?" gli rispondo con la voce ancora assonnata.
"Sono le 16.00, scimmia.. Non ho intenzione di passare un'altra ora da solo." mi risponde.
A questo punto mi accorgo di essere in spiaggia e non su di un letto normale.. Avevo veramente dormito un'ora intera?
"Scusami Ben.. Mi ero messa qui per riposarmi massimo una mezz'oretta ma, involontariamente, mi sono addormentata." mi scuso.
"Lo so, tranquilla. Ora però vieni in mare?" domanda.
"Certo." gli faccio un sorrisone.
Ci dirigiamo verso il mare e ci fermiamo a riva.
"Gara a chi si tuffa più lontano?" mi chiede.
"Sai già di perdere, caro mio." rispondo con aria competitiva.
"Vedremo." dice.
Ci tuffiamo e indovinate chi é il vincitore? HERE I AM.
Ora ci starebbe troppo la musichetta "We are the champions.." anzi "I'm the champion".
"Cosa stavi dicendo?!" domando con un filo di presunzione.
"Emm.. L'acqua é fredda oggi." risponde e ci mettiamo a ridere.
Nuotiamo e ci schizziamo a vicenda.
Dopo un po' Ben mi chiede: "Ti va di prendere un pedalò?".
"Paghi tu, però." rispondo ridendo.
"Ok." afferma lui convinto e si avvicina verso i bagnini della spiaggia privata.
Corre poi dagli asciugamani per prendere il portafoglio e paga il pedalò.
"Tu sei pazzo." affermo.
"Di te." afferma ridendo.
Ora mi sento cadere. L'ha detto davvero? Dai Francesca stava ridendo, quindi, non era serio quando lo diceva.. E se, invece, lo era? E, soprattutto, perché mi importava tanto questa cosa?
"Hei. Andiamo?" mi risveglia Benjamin dal mio schock emotivo.
"Si." annuisco e lui mi aiuta a salire sul pedalò.
Quelli della spiaggia ci aiutano a partire e noi iniziamo a pedalare.

"Stanca?" mi chiede dopo un po' di tempo Ben.
Faccio di no con la testa.
"Bhe io sì, quindi fermiamoci." afferma lui ed io mi metto a ridere.
Ci fermiamo e Benjamin mi spinge letteralmente in mare.
"Ti odio." sbuffo.
Poi lui si butta in acqua con la delicatezza di un elefante.
"Grazie per gli schizzi." dico dopo.
"Non c'è di che, dolcezza." mi fa l'occhilino.
Io cerco di ignorare il soprannomme che mi ha affibiato e mi immergo sott'acqua. Benjamin si immerge e mi prende per i fianchi, intenzionato a non lasciarmi andare. Gli tiro qualche debole calcio, in modo da non fargli male, anche se sott'acqua é quasi impossibile farsi del male. Sento mancare il respiro e cerco di riemergere, se non fosse per il mio caro amico che decide bene di trattenermi sott'acqua. Lui, intanto, era già riemerso, quindi non aveva problemi di respirazione. Sento mancare davvero l'aria e comincio a dimenarmi ma Benjamin continua a tenermi sott'acqua. Inizio a bere, finché non gli prendo il polso e riesco a riemergere.
"STRONZO." urlo dopo aver ripreso fiato.
"Non eri tu la nuotatrice provetta?!" scherza.
"Stavo per morirci io lì sotto." sbraito.
Inizio a nuotare lontano da lui. Sono davvero arrabbiata: di scherzi del genere me ne ha fatti tantissimi in passato ma questa volta ha davvero sorpassato il limite.
Lo sento da dietro che continua a chiamarmi. Io nuoto sempre più a largo, sempre più lontana da lui.
Ad un certo punto, sento come una scossa su tutto il corpo e, dal dolore, urlo. Benjamin nuota velocemente verso di me e poi mi trascina verso il pedalò. Io sono immobile, il dolore è troppo forte per far qualsiasi cosa. L'unico sforzo che compio é per salire sul pedalò. Benjamin mi adagia dolcemente e poi mi guarda il segno che avevo sulla pelle.
"Una medusa." mi dice mentre tocca piano la mia pelle.
Io tiro un piccolo urlo al conttato e un'altra ondata di dolore mi pervade il corpo. Iniziano a scendermi alcune lacrime che cerco di fermare.
"Ssh." mentre Benjamin mi abbraccia.
Io lo stringo più forte a me e lui non si oppone. Comincia a darmi carezze sul viso e lui mi stringe ancora più forte. Mi scosto delicamente da lui e mi ritrovo a pochi centrimetri dal suo viso. Lo vedo avvicinarsi alla mia bocca e mille farfalle mi pervadono lo stomaco. Ma si scosta subito da me e si allontana di tanto.
"Mi dispiace." si scusa.
Scusa di cosa?! Del possibile bacio? O si riferisce a quello accauduto poco prima?
"Ti avevo vicina e, non so, mi é venuta quasi voglia di baciarti." ammette.
Ma, quindi, aveva voglia di baciarmi solo per un conttato fisico? O lo sentiva veramente?
"Non so cosa mi sia preso, dimentica tutto." mi dice.
Ma io non voglio dimenticare. Ho bisogno di sapere se prova qualcosa per me e se può esserci qualcosa tra di noi.
"Amici come prima, no?" dice Benjamin, annullando tutte le mie fantasie.







ANGOLO AUTRICE:
Buongiornissimo a tutti!
Eccomi con un nuovo capitolo.
Mi scuso immensamente con voi se mercoledì non sono riuscita a pubblicare ma ho dovuto fare un po' di cose e quindi non ho potuto pubblicare. Per farmi perdonare oggi pubblicherò due capitoli della storia.
Volevo ricordavi che su Instagram c'è la mia fanpage ufficiale: @itisalexia.fp Lì ci saranno tutte le news ufficiali per quanto riguardo la storia, quindi mi raccomando seguitela!
Commentate per farmi sapere cosa pensate della storia e qualsiasi critica é ben accetta.
Detto questo, se vi é piaciuto il capitolo lasciate una stellina e se avete bisogno di qualsiasi cosa scrivetemi nei messaggi oppure su twitter dove mi chiamo: @hugsmefede.
Spero vi sia piaciuto il capitolo e noi ci vediamo dopo per il prossimo!
All the unicorns,
-A.

VITA DA LICEO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora