18 Piccoli ricordi

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"Pronto Glo." dico al telefono appena fuori da scuola.
Per fortuna le altre ore erano passate velocemente ed ora posso finalmente tornare.
"Dove sei?" le chiedo.
"Sto arrivando." mi dice.
"Si, però sbrigati." affermo decisa mentre chiudo la chiamata.
Poco dopo la vedo arrivare tutta di fretta e, quando mi si avvicina, ha il fiatone: "Eccomi."
"Scusami per il ritardo." aggiunge, poi.
"Fa niente." dico facendo spallucce. "Ora, però, sbrighiamoci."
"Da quando tutta questa voglia di correre?!" mi domanda retorica.
"Ho solo voglia di arrivare a casa." spiego.
"Luna storta oggi?" chiede.
"Si." confermo.

Corriamo verso la fermata del pullman e per poco non lo perdiamo. Salgo e trovo posto ma la povera Gloria rimane senza.
"Com'è che tu trovi sempre posto?!" mi domanda.
"Non ne ho idea." rispondo. "Stranamente una gioia."
"Mh.." commenta lei insidiosa.
"Perché quel 'mh'?" domando.
"Perché é da questa mattina che sei strana." mi dice "E credo di sapere anche qual é la causa ma non capisco cosa sia effettivamente successo."
"Ho solamente la testa un po' per aria." spiego.
"Continui a pensare a Benji?" chiede.
"Esatto." confermo "Non riesco a togliermelo dalla testa e questa cosa non va bene."
"Ancora con questa storia?!" sbuffa "Non c'è niente di male se ti piace."
"Si, ma.." mi fermo prima di continuare la frase.
"Ma cosa?" domanda.
"Se io non gli piaccio, cosa posso farci?!" le dico finalmente la verità.
"Ma come.." dice basita "Come mai dici questo?".
Allora, comincio a spiegarle di quello che era successo un po' di giorni fa e di come lui mi avesse rifiutata.
"E tu non gli hai detto quello che provi?" mi chiede alla fine del mio discorso.
"Non avrebbe avuto senso." rispondo.
"Si che lo avrebbe avuto." dice "Forse se tu gli avessi detto quello che provi, lui sarebbe stato sincero."
"Sincero?" domando confusa "Non lo é stato?".
"No." afferma "Nel senso che lui potrebbe averti anche mentito per salvaguardare la vostra amicizia."
"Io credo che quello che ha detto sia la verità." sostengo la mia idea.
"Forse si." dice "Ma di certo lui merita di sapere la verità."
Su questo non potevo darle torto: prima o poi dovrò dirgli ciò che provo, non so ancora per quanto potrò fare finta di niente con lui.
"Cambiando discorso.." inizia lei la frase "Ti andrebbe di venire a mangiare da me?".
"Non lo so, Glo." rispondo vagamente. "Mia mamma, probabilmente, avrà già cucinato."
"Dai, ti prego." mi supplica "Oggi sono da sola a casa e ho bisogno di qualcuno che mi faccia compagnia."
"Mh, non so." rimango ancora vaga.
"Dai." mi supplica "Prendiamo quel sushi sotto casa mia che ti piace tan-.."
"Ci sto." non le lascio neanche finire la frase.
"Basta solo il sushi per convincerti?!" domanda.
"Yes." confermo "Però fammi chiamare mia mamma per vedere se mi dà il via libera."
Dopo la telefonata, Gloria mi domanda: "Allora?".
"Posso." rispondo.
"Siiiiiiii." esulta.
"Povera mia mamma che aveva già preperato." commento.
"Vabbe, dai.. Per una volta mangieranno di più i tuoi." risponde.

Appena arrivate a casa sua, mi vengono in mente i vecchi ricordi.
Ero solita venire a mangiare a casa di Gloria quasi ogni giorno dopo l'allenamento di nuoto, visto che casa sua distava poco dalla piscina, per poi farmi venire a prendere dai miei genitori. Poi, dopo che avevo abbondonato nuoto, avevamo perso questa tradizione.
Riconosco il solito profumo di lavanda che proviene dal balcone della camera dei suoi genitori, le medaglie delle gare di nuoto, alcune delle quali avevamo vinto insieme, che sua mamma conserva con tanta cura, e i quadri di stile contermporaneo per i quali suo padre andava matto.
Osservo le mille foto sparse per casa e una mi colpisce in particolare, una che, ogni volta che entravo nella sua casa sua, mi strappava un sorriso. In questa foto ci siamo io e Gloria all'età di dieci anni alla nostra prima vera gara.
"Eravamo così piccole." commenta Gloria notando che mi sono soffermata a guardarla.
"Sembra passata un'eternità.." aggiungo.
"Si, é vero." concorda "Eravamo una bella squadra io e te."
"Ovvio." sorrido.
"E , da quando non ci sei tu, nuotare non é più lo stesso." ammette.
La guardo con aria di sorpresa.
"Glo.." dico.
"No, scusa.. Io non volevo.. Davvero, dimentica tutto." balbetta lei velocemente.
"Hei no.. Glo tranquilla. Non é successo niente." la tranquillizzo "Non ti devi scusare.. Sappi che anche a me manca nuotare, davvero tanto."
Lei mi guarda e sorride.
"Bhe.. Poi ti sfiderò e vedremo se sei ancora il portento che eri." mi dice ridendo.
"Ah, quindi é una sfida?" dico "Vedremo, vedremo."
Ridiamo insieme e poi ordiniamo il sushi.

A tavola parliamo mentre divoriamo il nostro amato cibo.
"Da quanto era che non mangiavi così bene?!" domanda retorica.
"Troppo, davvero troppo." rispondo.














ANGOLO AUTRICE:
Hellone a tutti!
Ecco il diciottesimo capitolo.
Mi scuso per l'orario insolito di pubblicazione ma é stata una giornata piena e non ho avuto tempo.
Su Instagram c'è la mia fanpage ufficiale: @itisalexia.fp Lì ci saranno tutte le news ufficiali per quanto riguardo la storia, quindi seguitela!
Mi farebbe piacere sapere il vostro parere, quindi commentate per farmi sapere cosa ne pensate (anche commenti negativi, ovviamente).
Detto questo, se vi é piaciuto il capitolo lasciate una stellina e se avete bisogno di qualsiasi cosa scrivetemi nei messaggi oppure su twitter dove mi chiamo: @hugsmefede.
Spero che vi piaccia il capitolo e noi ci vediamo mercoledì per il prossimo!
All the unicorns,
-A.     [Goodnight people♥]


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