Volevo morire.
In quel momento avrei seriamente voluto scomparire.
Benjamin, con una sola frase, era stato capace di distruggermi. E non ne capivo neanche il motivo: a me lui non mi era mai piaciuto ma, avendolo così vicino, qualcosa é cambiato in me. Era come se tutt'un tratto ogni suo gesto, ogni suo movimento, ogni sua parola avesse un peso diverso per me.Dopo il nostro "quasi bacio", Benjamin mi aveva portato dai bagnini. Loro mi avevano dato una pomata per le punture di medusa. Sono stata in spiaggia non per molto, giusto il tempo di sentirmi un po' meglio. Dopodiché aveva detto a Benjamin che preferivo tornare a casa, perché
avevo da studiare. Lui continuava ad insistere che dovevo rimanere e che il tempo per studiare ce l'avevo ma io proprio non me la sentivo di rimanere con lui dopo l'accaduto e così me ne sono tornata a casa.Guardo l'orologio, sono le 18:30. Alla fine, avevo fatto davvero bene a tornare a casa, altrimenti i compiti non so quando li facevo.
Il problema fondamentale é che ora sono troppo stanca per fare qualsiasi cosa e devo ancora fare la doccia, cenare, fare i compiti e la cartella, lavarmi, mettermi in pigiama ed andare a dormire. Non ho davvero le forze per svolgere tutte queste cose.
Decido di andare a fare una doccia per rilassarmi, ho bisogno di svuotare un attimo la mente.
Prima di iniziare a lavarmi, faccio partire la riproduzione casuale di Spotify. Riempo la vasca di acqua e poi mi faccio uno di quei bei bagni rilassanti che vorresti che durassero ore, ore, ore e ore. Naturalmente, passo la metà del tempo a sguazzare nell'acqua e a cantare anziché lavarmi ma questi sono dettagli irrilevanti. Quando esco dalla vasca, esattamente tre quarti d'ora dopo, mi asciugo e poi mi metto il pigiama. Poi vado in bagno per asciugarmi i capelli. In estate solitamente me li sarei lasciati asciugare così ma ora che siamo a settembre sono a costretta ad asciugarli con il phon.
Prima di asciugarmeli, mi guardo un attimo allo specchio: capelli lunghi, lisci e neri, occhi verdemare e pelle abbronzata, che abitando al mare é normale averla così, e il naso a punta.
Faccio una faccia schifata e poi distolgo lo sguardo dallo specchio. Non mi piaccio e credo che mai mi piacerò. E per di più, sono anche bassa. In realtà, sono abbastanza normale ma non so perché mi sento nana. Dai, 1.62 metri di altezza non é poco, almeno penso.
Inizio ad asciugarmi i capelli e sbraito per tutto il tempo. Se c'è una cosa che odio, quella é asciugarmi i capelli. Uso la spazzola più e più volte per dare una forma normale a quella massa informe che ho in testa. Poi passo un'ultima volta il phon, lo mando gentilmente a quel paese e poi me ne torno in camera. Non faccio in tempo a sdraiarmi un attimo che mia mamma mi chiama per andare a mangiare."I compiti li hai iniziati?" mi chiede mia mamma guardando l'orologio: sono le 20:00.
Guardo basso per terra e lei mi ordina: "Fila a studiare!".
Mangio l'ultimo boccone della mia cena e poi corro a studiare.
Finisco inglese e matematica nel giro di mezz'ora e poi mi perdo con latino:
Rosa, rosae, rosae..Mi arriva un messaggio da Gloria: "Hei.
Come va?"."Male.
Tu?" rispondo."Bene..
Come mai male tu?" chiede."Sto studiando a latino."
"Capisco benissimo..
Prima declinazione?" domanda."Già." mi limito a rispondere.
"Se vuoi, ti dò una mano." mi propone.
Grazie al cielo, SI."Ma no..
Non vorrei disturbarti." rispondo."Ma quale disturbo." ribatte.
E, nel men che non si dica, mi arriva una chiamata.
"Pronto?" rispondo senza pensarci troppo.
"L'hai già studiata la declinazione?" mi domanda Gloria.
"Abbastanza." rispondo.
"Ripetimela." afferma.
"Rosa, rosae, rosae, rosam, rosa, rosa. Rosae, rosarum, rosis, rosas, rosae, rosis." ripeto la declinazione.
"Grande." si congratula.
"Cosa?" chiedo confusa.
"L'hai detta tutta giusta." conferma.
"Una gioia, finalmente." dico sollevata.
"Perché é successo qualcosa oggi?" domanda ridendo.
"In realtà, sì." ammetto.
"Cosa?" mi chiede.
"Ovviamente non pretendo che tu me lo racconta."
"Benjamin." rispondo.
"Benjamin cosa?!" mi domanda.
"Benjamin.." esito qualche momento.
"Benjamin.." ripete lei per invogliarmi a parlare.
Parlo o non parlo?
Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e so che Gloria é la persona adatta. Ma non vorrei che qualcuno, poi, lo venisse a sapere..
"Benjamin ha provato a baciarmi." dico tutto d'un fiato.
Decido di fidarmi di lei, fino a qualche mese fa era una delle persone a cui tenevo di più. Il fatto che ci siamo perse di vista non esclude che io possa sfogarmi con lei. É una persona affidabile, la conosco bene.
"Oddioooo." inizia a sclerare.
"Lo sapevo che eravate fatti l'uno per l'altra." aggiunge.
"Non farti troppe illusioni." affermo "Mi ha già friendzonato."
"Oh." dice lei delusa.
"Già." commento.
Poi inizio a raccontarle tutto per filo e per segno, mentre lei mi riempre di domande.
"Comunque, secondo me ti sbagli.." mi dice dopo che concludo il mio interminabile racconto.
"Benjamin é cotto di te e si vede." aggiunge.
"Ma se son quasi 6 mesi che non lo vedi." insisto
"Si ma quasi 7 anni da quando vi conosco." ribatte "E vi vedo sempre insieme."
"Siamo migliori amici e basta. Quando lo capirai?!" dico esasperata.
"Rispondi a una semplice domanda e poi ti lascio in pace." afferma convinta.
"Okay." accetto il patto.
"Avresti voluto che ti baciasse?" mi domanda.
In quel momento mille dubbi mi pervadono la testa: lo volevo o non lo volevo? Benjamin mi piaceva oppure no? Com'è possibile che l'ho sempre visto come un amico ed é bastato un suo semplice gesto a scombussolarmi? Perché me sono andata, di punto in bianco, dalla spiaggia? Perché quando l'ho sentito così vicino a me ho sentito tutto lo stomaco attocigliarsi?
"Si. E anche tanto." ammetto.
"Quindi ti piace." deduce lei.
"Non lo so.. Non credo di poter saltare a conclusioni affrettate. Al fin dei conti, fino ad adesso é stato solo un semplice amico.. Okay, forse uno di quei a cui tengo di più ma pur sempre un amico." ribatto.
"Si, forse.. Ma continuo ad aver ragione io." dice fiera.
Io mi metto a ridere e poi sento il mio corpo che chiama disperatamente il letto.
"Glo, io sono stanchissima. Vado a dormire." affermo.
"Sfaticata." commenta lei sbuffando.
"So che ti mancherò ma ora devo proprio andare." dico.
"Buonanotte, va." mi saluta.
"Notte." la saluto e chiudo la chiamata.
Poi faccio la cartella e mi butto sul letto.ANGOLO AUTRICE:
Hellone a tutti!
Rieccomi con l'altro capitolo che vi avevo promesso. Mi scuso ancora per l'incoveniente di mercoledì e spero che mi perdoniate.
Commentate tanto che voglio sapere cosa ne pensate del libro.
Detto questo, se vi é piaciuto il capitolo lasciate una stellina e se avete bisogno di qualsiasi cosa scrivetemi nei messaggi oppure su twitter dove mi chiamo: @hugsmefede.
Spero vi sia piaciuto il capitolo e noi ci vediamo mercoledì per il prossimo!
All the unicorns,
-A.
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VITA DA LICEO.
Teen FictionInsieme ad un'amica sempre pronta ad esserci, ad un migliore amico pronto a proteggerla, e da tante altre persone, Francesca, una ragazza di soli 14 anni si ritroverà ad affrontare tutti gli ostacoli dell'adolescenza: primo bacio, amicizie, pianti...