Capitolo 24

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Era arrivato anche l'ultimo giorno di soggiorno al mare, cavolo, non volevo abbandonare quella casa, sono successe così tante cose!
Mi sarebbe mancato anche Cris mentre gironzolava per casa con bermuda e a petto nudo (e non era mica male). Diciamo che è stata una delle vacanze più belle che io abbia mai fatto.

"Ehi Sky" "Cris, come va?" "Sono stanco, l'aereo mi ha rotto" "Sono stata anch'io che mi sono sdraiata su di te per due ore..." "Forse..." "Ma non è vero!" "Allora perché lo hai detto?" "Perché mi aspettavo risposta tipo 'oh no, sei così leggera' oppure 'no Sky, è stato bellissimo stare in quella posizione'. Fingi una volta ogni tanto!!" , gli urlai ridendo.
"Buongiorno ragazzi" "Ciao mamma" dissi salutandola con un bacio sulla guancia. "Dovete raccontarmi tutto quello che avete fatto, in particolare due cose: la prima, come sono andate le cose tra di voi a tal punto di mettervi insieme" quanto sapevo mi chiedesse questo, "la seconda, come siete riusciti a svaligiare un supermercato", io e Cris scoppiammo in una fragorosa risata, si, abbiamo comprato un sacco di roba da mangiare tanto da riuscire a riempire una valigia intera. "Certo mamma, a pranzo racconteremo tutto quanto" dissi, continuando ancora a ridere. Lei si allontanò e Cris mi chiese se avessi avuto voglia di andare a fare l'ultimo "giro" sulla tavola da surf, "Non abbiamo mica così tanta esperienza" "Bambolina, è l'ultimo giorno qui, chi vuoi che si ricordi  di noi?", esitai un attimo prima di rispondere, "Andiamo" dissi stampandogli un bacio sulle labbra.

 Lei si allontanò e Cris mi chiese se avessi avuto voglia di andare a fare l'ultimo "giro" sulla tavola da surf, "Non abbiamo mica così tanta esperienza" "Bambolina, è l'ultimo giorno qui, chi vuoi che si ricordi  di noi?", esitai un attimo prima ...

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Effettivamente la sua idea non fu una delle peggiori: riuscimmo a cavarcela, se dovessi dare un voto alla mia performance credo che mi darei un 6, mentre a Cris un 7 e mezzo pieno, era molto agile.

Non appena ritornammo a casa per pranzare, i nostri genitori ci avvisarono di preparare le valigie e tutto il resto da riportare a casa. Con molto dispiacere, mi diressi a fare le valigie che poi, ad uno ad uno, caricammo in auto.

Partimmo verso Sacramento nel tardo pomeriggio e, quando salii in auto, i miei occhi si riempirono di lacrime. Mia madre, mi prese la mano e mi disse:"Perché stai piangendo?" "Perché avete realizzato il sogno più bello della mia vita: una casa al mare in un posto splendido e un magnifico viaggio a Roma", mia madre e mio padre ruotarono lievemente per guardarmi in viso essendo già saliti in auto, io li guardai e gli sorrisi dicendo, con voce ancora tremolante:"È stata proprio un'estate da vivere".

Un'estate da vivere ||(Completa)||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora