Capitolo 20

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ORE 5.30 a.m.

Suonò la sveglia.
IL GIORNO ERA ARRIVATO!!

Saltai giù dal letto e corsi in camera di Cris per svegliarlo.
Utilizzai un metodo infallibile per essere certa che si svegliasse all'istante:saltargli addosso.
"Criiis!! Svegliaaaa!!" "Sky! Così mi fa fai prendere un colpo!" "Alzati senza fare storie!!" Dissi ancora sopra di lui. "Se magari ti spostassi..." "Oh vero,scusa" sorrisi imbarazzata.

Scendemmo insieme a fare colazione,poi ci dividemmo per andare a fare la doccia.

I nostri genitori ci accompagnarono in aeroporto.
Mio padre era una fontana,lacrime ovunque,mia madre che rideva per le sue condizioni insieme ai genitori di Cris. Insomma,una situazione comica.

"Dai papà,è solo un viaggetto!" "Si,di un mese,dall'altra parte del mondo" "Non fare così,dai" dissi abbracciandolo.

'Attenzione,dirigersi ai gates stabiliti per la partenza dei vostri voli' disse una voce metallica che si disperse per tutto l'aeroporto.
Quindi,salutammo i nostri genitori e ci dirigemmo al nostro gate.

Dopo un po' di coda,salimmo sull'aereo.

"Cris,ho paura" "Non hai mai preso l'aereo?' "No..." "Ahahah tranquilla,è bello e rilassante" disse sorridendomi. "Ma non credo che..." "NO! Non succederà nulla". Lo guardai preoccupata,la paura e l'agitazione mi divoravano.

Al momento del decollo iniziai a respirare affannosamente,Cris lo notò.
"Dai Sky,sarà come viaggiare in auto" "Solamente senza poggiare per terra" "Esatto",mi sorrise,poi mi prese la mano,io gliela strinsi forte,lo guardai,notai una smorfia di dolore sul suo viso,al che allentai la presa,poi mi guardò e mi sorrise nuovamente.

Il viaggio trascorse in maniera tranquilla,Cris mi faceva ridere,faceva di tutto per non farmi agitare quando incontravamo qualche turbolenza o vuoto d'aria,insomma,mi faceva stare bene.

ORE 10.00 p.m. ~atterraggio in aeroporto di Roma.

Il mio cuore iniziò a battere forte,non appena terminammo tutti i controlli,uscimmo super gasati dall'aeroporto.
Mentre aspettavamo un taxi Cris disse:"Cavolo,una sigaretta ci starebbe proprio" "Non ricordavo che fumassi" "Non fumo mai quando sono in compagnia,nè tantomeno quando sono tranquillo,mi piace fumare per rilassarmi quando non sono calmo" "Quindi sei agitato?" "Un po'. Siamo nella capitale d'Italia,da soli,senza sapere spiccicare neanche una parola di italiano..." "Io ci riesco" dissi vantandomi,ma notai,con il soggiornare lì,che avevo una pessima pronuncia e non ero in grado di farmi capire nè di capire gli altri perché conoscevo pochissime parole....che figura...

Erano le 22:40,il taxi arrivò e ci dirigemmo subito in hotel.

Un'estate da vivere ||(Completa)||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora