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CHANEL

Sbuffo ripetutamente, da almeno un'ora, nella classe del signor Stanford. Dire che era noioso era un eufemismo. Sto cercando di concentrarmi sulla lezione, ma è più forte di me.

L'ultimo periodo, prima di Cameron, ho studiato davvero molto, e sono riuscita a recuperare le insufficienze che avevo, e ad alzare le medie, portando da un bel po, solo voti alti a casa. Tranne che per Chimica. Non la capisco. Non c'è niente da fare, è assolutamente impossibile. Mi piace matematica, non è la mia materia preferita, assolutamente, ma la tollero. Ma non mettetemi davanti un libro di Chimica perché vi sputo in faccia. Con tutta l'eleganza che volete, ma non ce la posso fare. Ma devo assolutamente studiare, visto che quest'anno avrò il diploma.

Proprio quando prendo coraggio, e afferro la penna per prendere appunti, qualcuno bussa alla porta, e Cameron, cercando di rimanere serio, si rivolge al professore.
"signor Stanford, la bidella mi ha detto di chiamare la signorina Stewar. È possibile farla uscire dall'aula?"
Cerco di non sccoppiare a ridere per la serietà del suo tono e per il suo linguaggio-non-da-Cameron che ha usato.

Il prof annuisce distratto, mandandomi fuori. Per miracolo uscendo non faccio figure di merda, e mi richiudo la porta dietro.

«mi dici che ci fa qui lei signor Dallas!?» esclamo aprendo le braccia.
"Non avevo voglia di fare lezione -fa spallucce - e credo nemmeno tu, quindi a meno che tu non abbia intenzione di sorbirti quel bradipo depresso, per il resto delle tue ore di vita-scolastica, ti consegno di venire con me." Risponde con non chalance. Ma allora non sembrava un bradipo depresso solo a me!

Mi prende la mano e mi trascina verso le scale, fino alla terrazza in cui ci siamo baciati; circa cinque giorni fa.
Entriamo nel luogo e lui si gira prendendomi per i fianchi, e incrociando i nostri sguardi.
"Non ringrazi il tuo fidanzato?"
«e chi ti avrebbe detto che sei il mio fidanzato?» domando ironica.
"Io, anche perché altrimenti puoi anche tornartene in classe."
«non abbiamo saltato un po' troppe ore?»
"Ne saltarei anche cento mila per stare con te." Afferma stringendomi a se, e poggiando le sue labbra sulle mie.
È così passiamo i restanti venti minuti. A coccolarci e a dedicarci un po' l'uno a l'altro. E nonostante tutte le cose positive e le emozioni che provo in questo momento, credo che ci sia qualcosa, che andrà strorto a breve..

****

"Chaneeeeeel!" Inizia a strepitare Deborah. «cosa, cosa, cosa vuoi?!» esclamò a mia volta, disperandomi di più ad ogni 'cosa' che dico.

"Dove sono i tuoi reggiseniiii?!" No ma siamo seri?
«ma a cosa merda ti serve un mio reggiseno adesso, che ho due taglie in più di te, cogliona!!» urlo.
Borbotta qualcosa che non capisco, e la sento arrivare nel bagno di casa mia, dove mi sto struccando.
"Volevo sapere cosa si prova ad avere le tette, uno imbottito non ce l'hai eh?" Sbotta.
«senti, non è invece.. che c'entra qualcosa Calum?» indago, facendola arrossire visibilmente.
"Noooo.." ci ha provato.
«Deb, -esclamo- Sputa il rospo.»
"Okay.. Calum e io martedì usciamo.. volevo essere semplicemente più bella, ma non per quello che pensa la tua strana mente contorta.."
«va benee..» lascio correre anche se so che c'è qualcos'altro sotto, è inutile fare il solito discorso, non ti servono le tette per essere bella eccetera eccetera.. tanto non mi ascolterebbe come al solito!

In quel momento qualcuno suona al campanello, e per l'infarto psicologico, rovescio tutto lo struccante.

Lo ucciderò chiunque sia, lo giuro.

CREAM
Non so come definirlo, spero vi piaccia.

8K views, vi amo.
Grazie.💗

Buona domenica sera ahah.❄️

CREAM // 2 completaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora