I giorni passavano e nessuno se ne accorgeva.
Era diventato tutto così strano per lei.
A scuola ci andava ma non perché ne aveva voglia. Anzi non voleva restare a casa, tra quelle quattro mura dove la sera precedente era successo quel che era successo.
Si diceva "Meglio andare nel carcere a studiare che rimanere qui a continuare a vedere questo orrore."
A quell'età era alle medie.-"Oh ma che hai Clá?" le chiese un giorno la sua migliore amica.
-"Niente. Che dovrei avere?"
-"Non hai un bel colorito. Sembra..non so..stai bene?"
-"Mai stata meglio davvero." accennando il sorriso più falso che abbia mai fatto.
-"Va bene." disse arrendendosi.
Le ore scolastiche passavano e lei a casa non voleva tornarci ma era obbligata.
Quando suonò la campanella la madre la venne a prendere con l'auto. Clara mentre attraversava la strada per andare incontro alla macchina aveva lo sguardo rivolto verso il basso. Non le importava se qualche macchina l'avesse, da un momento all'altro, investita.
Appena arrivò a destinazione si sedette sul sedile posteriore senza degnare di uno sguardo la madre. Non ne aveva il coraggio. E per l'intero tragitto ascoltò i The Fray con le cuffiette. La sua unica speranza rimasta.Arrivò a casa.
Appena entrò vide delle valigie.
La sorella più grande era impassibile ,quasi esausta.
Lo stesse stava accadendo a Clara.
Era strano vedere delle valigie strapiene di indumenti ma non perché qualcuno dovesse viaggiare per una meta lontana. Quelle valigie erano perché suo padre aveva deciso di andarsene,forse dalla madre,chissà.
Clara non riusciva a decifrare una parola, non riusciva più a disegnare, a mangiare.
La colpa di tutto quello che stava succedendo era unicamente della madre.
In quel momento pensò: "Sì, lo so cazzo, è mia madre ma non posso farci nulla se fa la puttana con un altro uomo che non è mio padre!".Aveva la testa che le pesava troppo così corse nella sua cameretta che divideva con la sorella e stette lì fino a quando la madre non la chiamò per la cena.
Andò a tavola ma non toccò cibo. Si limitò a spezzare ed appallottolare la mollica del pane. La sorella invece non si sedette neppure a tavola. Preferì rimanere nella loro camera da sola. Anche Clara avrebbe preferito questa scelta ma si sentiva quasi obbligata a rispettare quella quotidianità.
A tavola, ovviamente, c'era un posto vuoto.
Finita la 'cena', Clara se ne andò in camera.
Cercò in tutti i modi di trovare quel coraggio che da qualche parte si era nascosto dentro se stessa.
Attaccò discorso dicendo: -"Ehm..non mangi Ele?" terminando la frase con un groppo alla gola.
Quando la sorella fece per guardarla negli occhi Clara distolse lo sguardo. Qualcosa la bloccava, non so, non se lo sapeva spiegare neppure lei.
Eleonora (la sorella) rispose con un filo di voce quasi impercettibile: "No..".La conversazione terminò lì.
Avevano un letto a castello. Clara dormiva nella parte inferiore e Eleonora in quella superiore.
Entrambe,alla fine, decisero che era meglio dormire che continuare una giornata del genere.

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Trust no one #Wattys2019
Teen FictionClara,una semplice ragazza adolescente che frequenta un istituto d'arte. Adora il suo liceo. Amici strambi,per lo più strani,ma mai qualcuno di cui fidarsi ciecamente. #Wattys2019 Un passato oscuro alle spalle. Segreti mai detti prima. Paure e del...