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Suonò incessantemente la sveglia e Clara maledisse quel suono assordante che si propagherà nella stanza per altri mesi senza uno stacco.
Le vacanze natalizie erano ormai terminate e Clara pensò perché erano passate così in fretta.

Lì fuori la aspettava una giornata fredda e umida. Decise che avrebbe indossato qualche indumento più pesante per non rischiare di tremare nelle ore scolastiche com'era suo solito fare.
La madre glielo rimproverava sempre perché Clara immaginava che il freddo prima o poi si placasse e l'aria diventava pian piano più calda.
Ovviamente ha molta fantasia.

Buttò giù la sveglia che cadendo continuò a fare il suo dovere.

-"Dai Ele svegliati, sono già le 7:15, arriveremo tardi a scuola...
E tu Yago puoi dormire beato, non hai scuola." disse accarezzandolo sul capo . Era talmente rilassato che si sdraiò a pancia in su con le zampette all'aria.
-"Che bella vita. Ti invidio."

-"Si, ora mi alzo. Altri 5 minuti mamma." biascicò Eleonora cercando di alzarsi dal letto, anzi strusciando via.

Clara esasperata la buttò giù tirandola per le coperte verde smeraldo e se ne scappò in bagno prima che la sorella potesse ricambiare il favore.

Eleonora aveva 17 anni e ad Aprile ne avrebbe compiuti 18. Il famoso momento in cui diventi maggiorenne.
Clara era dell'idea che la maturità non si dimostrava a quell'età come molti credono.
È come una soddisfazione di noi stessi, quando riesci a gestire le situazioni senza aver bisogno di aiuti esterni. Sei indipendente.
Ciò che cercava di essere Clara.
L'unica forma per avere sicurezza in sé stessa.
Eleonora non aveva intenzione di festeggiare in grande ma preferiva una cena lussuosa in famiglia.
Frequentava il Liceo Scientifico perché era un genio in quelle materie in cui si utilizzano numeri, al contrario di Clara che si esasperava ogni qual volta che vedeva cifre unite a delle lettere.
Da quando in qua la matematica si unisce all'italiano? Era la domanda che si poneva sempre.

Arrivarono ognune alle loro rispettive scuole.
Clara entrò nella sua con il timore di incontrare colui che chiamava "il proprietario del cellulare smarrito".
È un nome un po' lungo ma è l'unico che le era venuto in mente la scorsa notte mentre ripensava all'accaduto della mattina.

Si trovava all'entrata e stava per varcare la soglia per proseguire nel corridoio quando..

-"Heilà belle ciabatte, come ti va la vita?"

Divampò quando sentii quelle parole e capii che anche lui aveva inventato un nuovo nomignolo che poteva risparmiarsi pensò Clara.
Si girò con un viso evidentemente rosso come un pomodoro e rispose con voce tremolante.

-"Eh? Sì ciao. Mi va benissimo a te?" e inghiottì un litro di saliva se non di più.

-"Mh, potrebbe andarmi meglio." disse Alessandro guardando avanti a sé.

-"Mhh,ah capisco ."

-"Ah, comunque visto che hai custodito il mio cellulare senza combinare guai..Faccio una festa tra qualche settimana a casa mia dato che ho vinto il campionato di ballo la scorsa domenica e ho deciso di invitarti." disse vantandosi mentre affermava la propria bravura.

-"Ah,si ci penserò." e Clara si avviò sulle scale per arrivarsi nella propria classe.

-"Fammi sapere belle ciabatte!" e si diresse anche lui nella propria classe che si trovava al piano terra nel lato opposto del cortile.

-"Questo è fuori di testa" pensò a voce alta Clara.

-"Di chi parli?" disse Mary intromettendosi fra i pensieri di Clara.

-"Eh? Ah giusto, di quello lì, Alessandro."

-"Ohoh, la storia si fa Interessante."

-"Sei pazza anche te. Dopo ti spiego tutto. Però sappilo ci vorrà tempo,molto tempo."

 Trust no one #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora