11°

27 4 0
                                    

I giorni passavano ed era arrivato il mese di dicembre ,quello tanto desiderato dagli studenti dato che vi erano le vacanze prolungate.
La scuola di Clara aveva organizzato un'uscita scolastica e si trattava di una visione di un film natalizio alla quale partecipò gran parte dell'istituto.
Il film era come i soliti che si vedono in quel periodo e quasi Clara si addormentava sulla poltrona comoda della sala cinema.
Canzoni natalizie come sottofondi, battute divertenti che le parevano squallide e solite cose fino ad arrivare al festeggiamento del giorno Natalizio con lo scarto dei regali dopo aver dato biscotti e latte a Babbo Natale.
Tentava invano di concentrarsi sul film ma pensò a tutt'altro:in quel giorno in cui smise di credere al famoso omone con la barba bianca. Era una notte della vigilia di Natale e Clara era assetata. Andò nella cucina per prendere un bicchiere d'acqua e sentì dei passi che provenivano dal salone.
Lei impaurita spense le luci e fece in modo di non farsi vedere nascondendosi dietro al bancone che la mamma utilizzava quando preparava le sue pietanze.
Al che intravide un uomo grande e grosso che sistemava dei regali sotto il proprio albero e si chiese se davvero fosse il famoso Babbo Natale.
Però,ad un certo punto, costui si tolse la barba perché accaldato e la piccola e ingenua Clara si chiese del perché lo zio Alby avesse addosso tutte quelle cianfrusaglie.
Non ci diete tanto peso perché non ci aveva mai creduto così tanto in vita sua e lasciò perdere.
Così il giorno dopo fece finta di nulla e non raccontò nulla ai propri genitori così da renderli felici e grati.

Gli applausi degli studenti presenti la riscossero dai propri ricordi dell'infanzia e si unì a loro anche se era tutt'altro che entusiasta della visione del film.

Uscì dalla sala in compagnia delle sue amiche di classe che cominciava a blaterare sul resoconto del film.
Clara alzò gli occhi al cielo e fece finta di niente.

-"Dai ragazze, il finale è stato inaspettato.." disse Elia

-"Certo come no, quando hanno scartato i regali poi non vi dico che emozione.." replicò Anna

-"Dai ragazze, è uno stupido film tipico del periodo natalizio..non è stata una sorpresa tutto ciò che avete visto." blaterò Clara e sorridendo ironicamente.

Le amiche non la diedero retta avendo avuto un giudizio opposto.
Si salutare dato che i genitori era appena arrivate e Clara rimase fuori aspettando che suo padre arrivasse.
Fischiettò qualche canzone dei Maroon 5 per ingannare il tempo e da lontano vide il ragazzo che le faceva battere il cuore andare contro una macchina. Probabilmente dei genitori pensò Clara.
Abbassò lo sguardo per non dare troppo all'occhio e dopo diversi minuti si sentì chiamare.

-"Clara! Piccola!"

Clara rabbrividì sentendo quella voce squillante che tanto conosceva ma che aveva sentito solo una volta.
Alzò pian piano lo sguardo sperando che non stesse succedendo quello che pensava.

-"Cazzo..non è possibile.."

-"Clara piccola! Vieni qui fatti salutare."

Clara,dopo diversi attimi di esitazione, andò contro la macchina sentendo le gambe tremare e sapeva che da un momento all'altro avrebbero ceduto.
Si schiarì la voce per bene e rispose:
-"Salve Sign. Booker."

Alessandro era di fianco alla donna al volante dell'auto.

-"Come stai? I tuoi invece? Non finirò mai di ringraziarli per quella cena fantastica!" disse con quel suo accento americano così marcato che non si sarebbe tolto mai facilmente.

-"Bene Sign. Mi fa piacere." rispose Clara senza togliere lo sguardo dall'altro passeggero che aveva lo gli occhi indirizzati altrove.

-"Uh che sciocca che sono. Clara ti presento mio figlio. Lui è Alessandro. Alessandro lui è Clara."

Clara non sapendo come comportarsi accennò un sorriso che diventò quasi una smorfia sul suo viso.
Alessandro invece, era indifferente a ciò che stava accadendo, difatti alzò la mano come cenno di saluto osservando sempre il vuoto avanti a sé e forse ne intuiva il perché.
La Sig. Booker non era sua madre biologica e forse non aveva un rapporto solido ma lasciava trasparire tutto ciò o probabilmente non le interessava la presenza in un estraneo.

-"Ebbene sì Sig. penso proprio di dover andare,mio padre è appena arrivato ed è proprio lì di fronte.

-"Uh che bello, ora scenderò per poterlo salutare e ringraziare."

-"Ma..non c'è ne bisogno."
Ma ormai la donna dalle maestose gambe era già uscita dalla sua vettura e si trovava ad attraversare la strada per andare incontro all'auto del padre di Clara.
Non seppe più che fare così per la paura di fare brutte figure decise di seguirla e si rifugiò nell'auto vergognandosi dell'accaduto.
Passarono diversi minuti e Clara era impaziente di tornare a casa e pensò che la nuova conoscenza non era stata una della migliori.
I loro occhi si incrociarono per un millesimo di secondo ma Alessandro distolse lo sguardo e Clara fece altrettanto immediatamente.

-"Papá ho un po' di mal di pancia, che ne dici se andiamo?" disse Clara esausta del continuo chiacchierio della Sig. Booker.

-"Oh ma certo come no piccola, capisco. È stato bello averti vista." rispose la donna bionda ramata.

-"Era l'ora..dio santo" dopo ciò diede un gran sospiro e si appoggiò sul finestrino pensando all'imprevedibile accaduto.
Si salutarono e il padre mise in moto ma disse qualcosa che Clara non capí inizialmente così chiese di ripetere.

-"Stavo dicendo, ormai sono amici che conosco da anni,di vecchia data eccome, per questo li inviterò al tanto atteso pranzo di Natale così possiamo stare insieme.. che ne pensi?"

Clara impallidì per la seconda volta e per non dare troppo all'occhio rispose al padre cercando di non far trasparire il miscuglio di sentimenti che aveva dentro di sé
-"Papà meglio se andiamo a casa."

 Trust no one #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora