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Era un freddo inizio settimana e Clara pensava in continuazione alle parole della Sig. Booker. Davvero il ragazzo che aveva notato i primi giorni di scuola era suo figlio? O magari c'è un altro essere di quella scuola che ha il suo stesso nome? Probabile pensò.
Le troppe domande che si era posta si sovrapponevano un'altra sull'altra e le fecero pesare la testa.

In quel momento si trovava a girovagare per l'istituto prima del suono della campanella e nel contempo ascoltava la radio con le auricolari. Le piaceva sentire musica nuova per poi darne un giudizio. Era il tipo di persona che non criticava i gusti altrui perché ognuno è libero di scegliere.
Stava appena trasmettendo -Just the way you are di Bruno Mars.
Clara amava quella canzone e cominciò a canticchiarla a voce bassa e schioccando le dita nella tasca del cappotto a ritmo.
Sospirò e alzò il viso al cielo in modo tale di essere un tutt'uno con l'aria gelata che tanto amava.
A chi non piacciono quelle giornate dove tutto ciò che vuoi fare è starsene al caldo in un maglione o una felpa che arriva fino alle ginocchia. Non concepiva quelle persone che preferiscono starsene con top scollati e gonne, pensò Clara.
Vide che arrivava Simona e le andò contro per poterla salutare come era suo solito fare ogni mattina scolastica ma lei le saltò praticamente addosso facendola quasi inciampare.

-«Hey ciao anche a te,non pensavo di avere un saluto così caloroso..»

-«Clara menomale che ci sei» disse Simona tra le lacrime e continuò :«Mi ha lasciata,parlo di Mark..»

Clara si scostò in modo tale da prenderle il viso tra le mani e asciugarle le lacrime e disse :«Forse non sono il tipo giusto che può parlare di certi argomenti.. però sono dell'idea che ha perso una persona di gran valore..»
Ci furono pochi secondi di silenzio in cui riecheggiavano solamente i singhiozzi di Simona. Fu allora che Clara fece sedere la sua amica sulla panchina di fianco a loro. Le prese le mani e disse :«Anche se siamo nell'età dell'adolescenza ciò non vuol dire non portare avanti una storia seria. Tu lo conoscevi da quando eri nata certo ma la vita ci riserva delle prove che dobbiamo superare. Si può dimenticare cancellando tutte le strade che conducono ai ricordi. Ammetto che a volte questi ritornano alla velocità della luce,nei momenti più impensati, sfrecciano e sfiorano la mente. Ricorda che ciò che abbiamo lasciato andare non tornerà facilmente e stanne certa l'inverno,questo periodo buio che affronterai, passerà prima o poi e sarai più forte di prima.»

Negli attimi in cui Clara parlava più che altro a sé stessa, Simona aveva smesso di piangere.
-«Ti voglio bene Clara,sei un'amica fantastica.» e l'abbracciò. In quell'abbraccio era racchiuso tutto l'amore che una persona potesse offrire.

A Clara le si riempì il cuore si gioia e di lacrime. Un misto di felicità e angoscia ma ero contenta del fatto che aveva trovato le parole giuste in un momento così improvvisato.
Si congratulò con sé stessa.

Iniziarono le lezioni e in quel giorno in programma avevano sottratto due ore di lezioni dato che mancava un prof. Due ore di storia dell'arte e due di discipline pittoriche,nonchè utilizzo di acrilico o acquerello erano più che sufficienti pensò Clara.

All'ora di ricreazione chiesero alla prof di andare in bagno e assieme a Mary, un'altra sua compagna di classe intelligentissima, uscirono per prendersi una boccata d'aria.

-«Ci voleva eh Mary?»
-«Puoi dirlo forte, pare che lì dentro nessuno si lavi abbastanza.»
Clara scoppiò in una risata seguita da Mary.
-«Beh, che mi dici, che hai fatto ieri sera?» disse Clara per cambiare argomento.
-«Mhh.. niente di che, sono stata con le mie sorelline più piccole e ho badato a loro dato che i miei non c'erano.» rispose Maria 'babysitter'
-«Ah,bello.. più piccole di te quanto?» chiese Clara con tono scherzoso.
-«La seconda ha 11 anni mentre la peste della casa ne ha 7.»
Maria riprese il discorso però cambiando totalmente argomento e dicendo :«Ehy Clara, ma quello lì giù, affianco alla classe E non è...mi sfugge il nome cavolo.»
Clara seguii lo sguardo dell'amica e balbettò qualcosa che neppure Mary riuscì a capire.
Si schiarì la voce e provò a parlare
-«Ehm.. sì, si chiama Alessandro credo»
-«Ah sì, le voci girano e ho sentito dire che ha vinto il campionato di ballo break dance. Deduco, che anche alla sua età , sia molto capace.»
-«Giá lo so.»

Chiuso il discorso rientrarono nella loro fetida classe e nelle ore di matematica la Prof Tabani non risparmiò nessuno. Chiamò uno ad uno alla lavagna per svolgere delle espressioni che Clara tanto amava. Fu assolta dai pensieri per entrambe le ore. Voleva e non voleva conoscerlo, preferiva parlargli e non. Era una ragazza molto indecisa e di certo queste soluzioni non potevano essere prese in considerazione.
Durante l'interrogazione agli altri compagni disegnò sulla pagina del quaderno tanti fiori, precisamente delle rose, ma al centro vi era un piccolo girasole che si distingueva dalla massa e si immaginava proprio lì dentro dove ci sono delle fotocopie identiche e poi lei l'errore più bello che possa esistere.
Scrisse affianco ad esso anche una nota "Andiamo via,scappiamo, inventiamo una direzione, una strada che ci unisce e non ci fa mai perdere."
Le piaceva il mondo della scrittura perché era un luogo in cui puoi dire liberamente ciò che pensi senza essere criticato. Puoi esprimere le tue emozioni , sentimenti e talvolta condividerli con gli altri. Un realtà che viene sottovalutata ma che a Clara pareva il paradiso.
Ci prese gusto con il passare del tempo così decide di comperare un diario dove avrebbe scritto di tutto e di più.
Alcuni dei suoi pensieri si riferivano all'arte unito all'amore,altri invece puramente casuali venuti lì al momento.
Quando tornò a casa decise di scrivere qualche altra cosa.
"Rimargina le ferite aperte in passato
e ricucile con un filo in particolare,
quello rosso, le fil rouge."
Clara amava il significato del filo rosso e lo capii quando lesse uno dei suoi libri preferiti,quello di M. Bisotti.
Un filo invisibile legato al dito della mano il quale indica che siamo uniti ad una persona in particolare. Nonostante la lontananza o la distanza di tempo noi siamo legati a colui o colei che ci farà essere felici per la vita e neanche la forza di volontà sarà capace di romperlo.
A questo punto buttò giù qualche altra frase e scrisse "Le sfumature di te
perfette nell'imperfezione
s'intrecciano con le mie
creando nuovi colori."

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