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Natale

-"Sí Ele! Un attimo e che miseria!" sbraitò la madre.

-"MAMMA! MA SONO QUI FUORI, CHE FACCIO APRO?" chiese indecisa la figlia maggiore.

-"No,rimani lì a guardare,imbecille è normale!" rispose la madre con quel suo tono autoritario.

Clara ascoltava esausta le urla della propria famiglia mentre il padre era intento a prepararsi nella camera da letto al secondo piano.
Era indecisa su cosa indossare: un vestito semplice nero con una cinturina color argento o un top abbinato ad un pantalone nero largo.
Optò per la prima scelta. Voleva essere più formale e preferiva essere elegante in quell'occasione.
Per rilassarsi mise alcune canzoni ne scelse alcune tra i Coldplay ed James Arthur. Cominciò a canticchiarle quando sentì un tonfo proveniente dal piano terra.
-"Cazzo, neppure a natale si sta in pace in questa casa.."

-"Ele! È meglio che sali in camera tua e termini di truccarti altrimenti fai il digiuno a Natale!" disse esausta la mamma quando vide che la figlia maggiore fece cadere un vaso che le era stato portato dall'India dai suoi cugini. Alla fin fine non aveva tutto questo valore perché era particolarmente orribile nei suoi dettagli quindi non fu un peso eliminarne le tracce.
La madre mantenne la calma e si decise ad aprire la porta d'ingresso.

-"Salve Sign. Booker, ciao Gianluca(Sign.Mastro), ciao piccolo Gabriel. Ah, e tu devi essere il figlio maggiore assente alla scorsa cena. Piacere sono Mara." disse la padrona di casa con felicità data dalla tanto attesa festività.

-"Ma ciao tesoro da quanto tempo!" squittii la Sign. Booker
-"Ciao,cara." disse, invece l'omone accanto a lei.
-"Giorno, piacere Alessandro." con tono disinvolto ed evidentemente imbarazzato.

-"Scusate per quell'imprevisto.." disse con vergogna la madre indicando con gli occhi il vaso ormai in mille pezzi "..ho una figlia leggermente distratta che tra poco dovrebbe scendere assieme alla sorella minore."

-"Hey Clara,sei pronta o vuoi continuare a fare l'idiota con queste canzoni? disse con tono scherzoso Eleonora spuntando dalla porta della loro camera.

-"Ma scusa te non eri in bagno? Vai,vai" rispose Clara allontanandola con un cenno della mano.

-"Dai sbrigati che sono qui, e dobbiamo fare bella figura dato che li abbiamo visti solo una volta e portavamo delle ciambatte con vestiti eleganti. E non è stata una sfilata di moda scendere in quel modo dalle scale." rise la sorella al ricordo dell'evento e si allontanò fino ad arrivare al piano terra assieme al padre immacolato con una giacca blu cobalto e una cravatta del medesimo colore a pois bianchi.

-"Ma perché tutto a me..?" disse Clara accennando un finto pianto che faceva spesso quando era stremata di tutto.

Erano lì seduti sul divano ornato anch'esso di decorazioni e il Sign. Mastro e il padre discutevano su faccende lavorative. Ele era occupata a tener a bada la piccola peste, mentre le due donne erano intente ad esaminare alcune ricette proponibili per sfornare dei veri e propri dolci succulenti.

Clara scese le scale con il cuore in gola e maledisse la sorella perché non l'aveva aspettata come credeva.
Si sentiva in imbarazzo per i rumori che facevano le scale così da attirare l'attenzione di tutti.

-"Heilà piccola,come stai?" disse Gianluca.
Il piccolo Gabriel rimase indifferente al suo saluto e Clara le fece una smorfia al quale il piccoletto rise. Salutò tutti con grazia e quando arrivò il momento di presentarsi (per una seconda volta) al figlio maggiore preferì porgere la mano così per lo meno avrebbe ricambiato sicuro.
E così fu stranamente.

 Trust no one #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora