Anche con lo spesso giubbotto e le diverse felpe il freddo mi arrivava fin dentro le ossa, e la neve era finita sotto ai vestiti facendomi bruciare la pelle.
Vedevo solo neve ovunque, e avevo paura che mi sarei perso da un momento all'altro.
Ripensai alla cartella che tenevo nello zaino, alle indicazioni vaghe che avevo ricevuto e al fatto che avessi deciso comunque di seguirle.
Era una missione suicida, ma dovevo farlo, era diventato quello il mio unico scopo.
Quel giorno di tre mesi fa avevamo liberato quattro giovani licantropi catturati da poco dagli Argent, e Deaton era riuscito a togliere i cip dai sei che ci avevano attaccato.
Anche Jakob era stato liberato, e avevamo scoperto che il suo vero nome era Jakob Thirwall, e che veniva dalla Carolina.
Non aveva mia sostenuto Luke, come tutti gli altri, ma non poteva ribellarsi al controllo mentale.
Era stato perdonato, e poi era finalmente potuto tornare a casa così da andare alla ricerca del suo branco.
Luke era stato a portato a Eichen house, dove sicuramente nessuno avrebbe dato conto ai suoi piani di conquista mentale dei licantropi.
Io, una volta tornato a casa, avevo ricominciato la mia solita vita senza ascoltare il consiglio di Lydia.
La rossa, dopo tre giorni dove il mutismo mi aveva investito per la seconda volta, era corsa in camera mia e mi aveva lanciato addosso lo stesso fascicolo azzurro che Luke aveva lasciato su quel tavolino da ospedale.
"Che ci devo fare?" Avevo chiesto, guardandola stupito.
"Li dentro c'è tutto quello che devi sapere sul branco di Madison, trovali, riempi finalmente il vuoto."
Mi sembrava un'idea sciocca, perché alla fin fine non avrei mai ritrovato Madison, ma ero partito comunque.
Il suo branco era situato sulle montagne dell'Alaska, dove ora stavo cercando di affrontare la grande tempesta.
Non avevo un orologio, ma pensavo che fossero passate almeno due ore da quando avevo iniziato la traversata, e non avevo ancora visto nulla.
Ripensai al viso di Madison, al suo sorriso perfetto e i capelli profumati.
Pensai a come sarebbe stato vedere Meredith, sua sorella, del quale non avevo nemmeno una foto.
Sarebbe stata davvero così simile a lei? Avrebbe avuto il suo sorriso, o i suoi occhi? Forse non avrebbe avuto proprio nulla di tutto questo.
Strizzai gli occhi, cercando di togliermi della neve dagli occhiali paravento.
Mi era sembrato di vedere per un breve istante una piccola luce, quasi come un miraggio nel nulla, e avevo paura di essermi sbagliato.
Iniziai a correre, seguendo quella luce lontana, ma dopo una decina di passi il peso dello zaino e la superficie instabile della neve ebbero il sopravvento, dato che caddi con la faccia a terra.
La stanchezza mi invase in un colpo, impedendomi di rialzarmi per colpa delle ossa gelate e stanche.
Sospirai, e vidi il mio fiato diventare vapore all'istante.
Probabilmente sarei morto, ma non mi importava, perché era sempre stato il mio primo desiderio.
Sentivo la neve cadermi sulla schiena, aggiungendo ulteriore peso alla mia agonia, ma io continuavo a guardare quella piccola luce nella tempesta.
Lo fissai fino a quando gli occhi non iniziarono a farmi male, e la vista diventare sfocata.
Dopo un paio di minuti pensai di aver iniziato ad avere le allucinazioni, perché la luce sembrava venire a grande velocità vero di me, ed io mi stupii di vedere alcune sagome nere al suo fianco.

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She wolf {s.s.}
Fiksyen PeminatUno sparo nel buio Un passato perso nello spazio E da dove inizio? Il passato e la caccia Vuoi andartene come un lupo, un predatore mi sento come un cervo nella notte /non segue gli eventi e le rappresentazioni caratteriali della serie/ La sto...