Punti di vista

77 5 0
                                    


Mi sveglio di soprassalto, lei è la, dorme, quanto è bella. Mi alzo dal letto cercando di non svegliarla, levo con cautela il suo braccio dal mio petto e lo appoggio sul materasso, lei si rannicchia scoprendosi parzialmente. Mi avvicino e la copro con il lenzuolo lei mugugna,sorrido e le poso un bacio tra i capelli poi esco dalla stanza. Vado in cucina e prendo un bicchiere d'acqua, ho la gola secca, butto un occhio all'orologio, le cinque, mmh benissimo. Vado in salotto e vedo che Giuseppe è ancora sveglio.

-Hey- sussurro.

-Hey- controbatte voltandosi a guardarmi. Mi siedo sul divano letto a fianco a lui.

-Allora come va?- mi domanda sistemandosi meglio sul letto.

-eh come va.. questa sera eravamo li li per farlo, ma non ce l'ho fatta... ma scusa.. cosa ci fai ancora sveglio?- gli domando cambiando discorso.

-non riesco a dormire, odio questo divano letto e lo sai!- sorride porgendomi uno sguardo accusatore, ridacchio.

-è nuovo il divano letto e no non lo cambio!- esclamo tirandogli un leggero pugno sul braccio.

-Ahia!- esclama ridacchiando

-Comunque come mai ti sei bloccato? Non sarà ancora per Emma, dai ormai dovresti averlo superato- sussurra. No non è per Emma. È ben altro e io so il perchè.

-non lo so forse non sono pronto io- pff cazzata Stefano.

-e lei com'era? Ci stava?- domanda incuriosito Giuse.

-lei si ci sarebbe stata, era confusa quando sono uscito dalla stanza- non posso farle vedere quel mio lato, no non se lo merita.

-Ma si stai tranquillo. La prossima volta andrà meglio- esclama posandomi una mano sulla spalla per confortarmi.

Non voglio che veda questo mio lato, il mio non è fare l'amore, sono cruento, divento un'altra persona quando lo faccio.. Emma infatti non so come ha fatto a stare con me per così tanto, sono sicuro che non mi amasse come l'amavo io. Credo che fosse solo per il sesso. Dopo di che dopo tre anni la sorprendo a Firenze che si limonava un altro, è stato gentile da parte sua, mi ha ucciso.

Con Francesca Sono sicuro che sarà diverso ma ho paura, ho paura di rovinare tutto.

***

GIUSEPPE


guardo Stefano, ha un aria così abbattuta, povero ragazzo, sono sicuro che Emma c'entri ancora, non l'ha superata ancora. Però il punto è che non sono in pace con me stesso. Il fatto è che mi odio. Ho fatto una cosa che,se Stefano la venisse a scoprire mi ucciderebbe all'istante. Ho fattola cosa peggiore che un amico possa fare. Francesca mi ha rapito.Convivo con questo peso nel petto. Non so cosa fare.

-Giuseppe?- mi richiama all'attenzione, distolgo lo sguardo dal muro.

-si?- rispondo tornando alla realtà.

-Cosa devo fare?- mi domanda, cazzo, cosa gli rispondo? Non posso dirgli che non lo stavo ascoltando.

-non lo so Ste..-cerco di mentire il meglio possibile, lui annuisce abbattuto.

-Mhh... va bene,grazie lo stesso Giuse..- mi dice strofinandosi la faccia, gli do una pacca amichevole sulla spalla.

-dai vado a riposare ancora un po', Ciao Papà- mi dice alzandosi e salutandomi con un cenno della mano

-Ciao Ste.- rispondo con un cenno della testa e sorridendo. Appena Stefano gira l'angolo mi stendo e osservo il soffitto, sono un coglione. Cosa posso fare?Provo a chiudere gli occhi ma il sonno non arriva mi giro e mi rigiro su quel materasso così duro, pff. Mi alzo e mi affaccio alla finestra, piove ancora, e il chiarore dell'alba comincia a farsi strada nelle tenebre, apro la finestra e faccio un respiro profondo..devo rinfrescarmi le idee, devo trovare una soluzione al problema.


-Dai ragazzi, vi do cinque minuti, vado ad accendere la macchina, muovete il culo!-incito Stefano e Salvatore a prepararsi, come al solito, Francesca è la, appoggiata allo stipite della porta che si gode la scena di Stefano che corre avanti e indietro tra il bagno e la camera, quant'è cari.. no Giuseppe no. Scuoto la testa e sospiro, mi avvicino alla porta.


-Vado giù! Muovete Il culo!- ribadisco prima di uscire.

Entro in macchina emi accascio sul sedile, colpisco il volante, coglione coglione coglione.

-Cosa succede?-sento una voce cristallina alle mie spalle, guardo lo specchietto retrovisore, Francesca. Merda. sbianco.

-No niente,tranquilla.-le rispondo sorridendo ed osservandola dello specchietto.

-Sicuro?- mi domanda posandomi una mano su una spalla, quel tocco provoca un brivido che mi percorre la schiena.


-niente davvero tesoro- le rispondo posando la mia mano sulla sua. E sorrido. Porca puttana. Lei ricambia il sorriso e si sistema sul sedile posteriore,e cala un silenzio abbastanza imbarazzante.

Il sorriso che mi salvò dall'oblio|| Stefano Lepri|| Completa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora