Insieme.

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-Surry sono a casa- urlo dopo essere entrato in casa. Sono appena tornato da Firenze due giorni, sempre bello rivedere mamma, nonna e le mie bestiole. Mi sono ricaricato, mamma e nonna mi hanno ridato la carica. I mesi passano ormai Francesca dovrebbe essere tornata, e come pensavo non si è fatta viva. Maledetta quella notte,maledizione ad Emma che è tornata nella mia vita, sto cercando da mesi di scollarla. Non ne posso più è diventata pesante. Mi squilla il telefono, come non detto.. è lei, non le rispondo, le butto giù direttamente. Vado in camera mia, e accendo rapidamente il computer.Vado in cucina e guardo in frigo, non c'è nulla come al solito.Prendo una banana e torno in camera, entro in facebook, e sbam, la sua foto in home, lei che balla sulle punte, è stupenda, basta, mi sono deciso la chiamo.

-dai rispondi.. rispondi..-sussurro mentre squilla.

-Cosa vuoi..- beh.. non era la risposta che mi aspettavo, per lo meno ha risposto.

-ciao almeno- le dico sorridendo

-ripeto,cosa vuoi- che scorbutica, tutta colpa di Emma.

-senti,ho bisogno di vederti, ho bisogno di parlarti.- le dico con una voce malinconica

-ah,adesso hai bisogno di me?- sbotta secca.

-ho sempre avuto bisogno di te.- le dico

-ma fammi il piacere! Anche quando eri a letto con quella puttana? Eh?Che cazzo ti servo io quando puoi avere tutte quelle che vuoi? Non tirarmi fuori che mi ami perchè non ti credo!- mi risponde abbastanza alterata.

-possiamo parlarne davanti ad un caffè per favore?- le dico quasi supplicandola.

-Ma vaffanculo!- e butta giù, bene una conversazione entusiasmante oserei dire.

Lancio il telefono sul letto e mi metto ad editare, almeno concentro la testa da un altra parte.


-Stefanooooo!-entra in casa Emma urlando, che cazzo vuole adesso questa.

-Porca puttana Surry perchè cazzo la fai entrare?- domando affacciandomi dalla camera per poi tornare al computer, lei entra in camera mia emi si lancia in braccio.

-Ma levati sto lavorando!- le dico lanciandola via.

-Ho una notiziona- esulta, io sbuffo sonoramente continuando a guardare lo schermo.

-Stefano,SONO INCITA!- esulta Emma abbracciandomi da dietro. Io mi pietrifico,Salvatore entra in camera mia correndo

-Ho sentito bene?- domanda a bocca aperta. Sbianco, non può essere incita, per niente.

-vai fuori da casa mia- sussurro incazzato nero.

-Stefano sarai papà!- esclama sprizzando gioia da tutti i pori.

-VAI FUORI DA CASA MIA PUTTANA! UNO TU NON MI PRENDI PER IL CULO, QUANDOTI HO SCOPATA, HO USATO IL PRESERVATIVO, SECONDO IO NON TI VOGLIO QUINDI CHISSA' CON QUANTI SEI STATA DOPO DI ME, IO NON MI PRENDO LA RESPONSABILITA' DI QUESTO CASINO CHE HAI FATTO! QUINDI LEVATI DAL CAZZO!- le dico sbraitando e nero dalla rabbia, è terrorizzata ma in questo momento non mi interessa niente, nel frattempo mi sono alzato dalla sedia e passo in fianco ad Emma sbattendo la mia spalla contro la sua, la prendo per un polso e la trascino alla porta e la apro, e la sbatto fuori per poi sbattere la porta mi ha rotto le scatole. La sento piangere. Mi allontano dalla porta e ritorno in camera mia, in tutto questo Salvatore è rimasto pietrificato in camera mia. Entro emi sbatto la porta alle spalle.

-Non dire niente- ringhio contro Salvatore. Lui spalanca gli occhi e tace.Mi siedo sulla mia sedia e sospiro. Mi prendo la testa tra le mani.

-ma ti pare che questa torna a rompermi le palle nella mia vita già di merda per via di Francesca che mi ha lasciato?- domando. Surry non sa che fare.

Il sorriso che mi salvò dall'oblio|| Stefano Lepri|| Completa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora