Capitolo sette.

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Doncaster, 26 Gennaio 2010

Ciao. Apro pigramente la casella blu e leggo il messaggio con fare scettico. Chi è questo? E perchè me lo ritrovo fra gli amici? Dovrei ascoltare Louis più spesso quando mi dice di non accettare persone che non conosco.
Ehi. Rispondo pigramente schiacciando i tasti con una mano mentre con l'altra porto alle labbra un tramezzino.
Piacere George. Se è uno che vuole che veda qualche suo video su youtube mi incazzo sul serio. Vado sul suo profilo e cerco di ricordarmi della sua faccia, ma niente.
Io sono Harry. Mi cade un pezzo di panino sulla scrivania e penso a quanto possano durare le urla di mia madre se trova questa merda qui. Pulisco con una maglietta sporca e ritorno a Facebook.
Lo so. Perchè lui sa chi sono? O forse pensa di saperlo. Forse uno scambio d'identità.
Ci conosciamo? Domando annoiato. Probabilmente lo avrò visto decine di volte, ma come al mio solito non lo ricorderò.
Ti ho visto così tante volte a scuola che mi sembra di si. Scuola? Ritorno alle informazioni e noto che è del 1986. Quante dannate volte è stato bocciato?
Quindi vieni ancora a scuola.
Non ho detto questo. Ma lo hai sottointeso, no? Se mi hai visto a scuola, vieni a scuola.
E allora?
Vengo spesso a prendere mia sorella minore. Tutto spiegato adesso. E mi ha notato? Tra la folla di studenti che corrono per ritornare a casa, lui ha notato me. E da quello che sembra, ha anche intuito che sia gay. Ma spiegatemi adesso, c'è un metodo? Tipo un gay vede un altro gay e nel cervello gli parte un tin tin tin tin? Una sorta di gay radar?
Non ti ho mai visto.
Non mi sembra che tu nota mai qualcuno o qualcosa. Ma come diavolo si permette questa montagna umana impertinente e maleducata?
Come scusa? Dovrebbe ringraziare mia madre, questo ragazzo, che mi ha fatto educato. E il sorriso dolce del mio migliore amico che mi saluta dalla nostra bacheca. C'è di tutto qui sopra, dalle foto ancora con i denti da latte a quelle piu recenti, ubriachi a merda. E poi ci sono le sue frasi, i suoi sei il migliore, sei una testa di cazzo, il suo non vivo più senza te. Questa frase è ben datata, me la scrisse quando avevamo all'incirca 14 anni e la conservo gelosamente da quel momento, ero già innamorato? Il mio è sempre stato amore?
Sei sempre solo, bellissimo ma solo. Inizio a pensare a come poter rispondere a questo bell'imbusto quando continua. Ti ho visto ridere sul serio solo con un ragazzo. Ed è proprio quel sorriso che mi piace.
Cosa? Riesco solo a scrivere. Ha notato me, il mio essere solo tra la gente, il mio vivere solo con Louis. E questo gli piace. Io gli piaccio. Stronzate. Eppure mi scappa un sorriso e sento parecchie paranoie sgretolarsi. Forse non sono così invisibile come credo, forse a qualcuno posso piacere davvero, forse qualcuno un giorno potrebbe amarmi. Gli piaccio io nonostante abbia visto Louis.
Non mi conosci. Eppure vuole me.
Dammi l'opportunità di farlo. Potrei? Potrei darmi una possibilità una buona volta? Posso dare al mio cuore un po' di tregua? Non potrà esserci per sempre Louis, dovrà arrivare qualcun altro. E se fosse George? È bello, sembra simpatico e vuole me.
Mi stai invitando ad un appuntamento? Domando divertito da tutta la situazione ed incredibilmente compiaciuto, questo ragazzo non conosce le mezze misure.
Una birra.
Fisso la schermata davanti a me con aria troppo concentrata, potrebbe scoppiarmi il cervello da un momento all'altro.
Cosa vuole questo George? Ed io cosa voglio?
Ricapitolando, le mie esperienze omosessuali sono davvero poche: ci sono stato con Justin, ma ero ubriaco, il mio sguardo si posa spesso sugli uomini, e non è normale, e tutta la storia di Louis è qualcosa di assolutamente platonico, una favola che mi sono creato in testa dove uno come lui si innamora di me e abbiamo il bel lieto fine, qualcosa di così assurdo da rasentare un'utopia. Ma George? Lui potrebbe fare la differenza? Vuole me.
Scorro ancora fra le foto del suo profilo facebook e mi decido a rispondergli.
Facciamo così, se riesci a farmi divertire offro io, altrimenti... Credo proprio che dopo questa serata sarà deciso cosa e chi voglio nel mio letto. Perchè potrei anche amare Louis e non volere altri uomini, no?
Perfetto. Alle 20 al Relish Bar? Domanda ed io già sto pensando a cosa dovrò mettermi, a cosa dire e soprattutto a cosa inventarmi se Louis dovesse chiedermi qualcosa. Louis. Lui mi ha detto di essere gay appena gli è venuto il dubbio, io ho già fatto sesso con un uomo, lo amo da anni e sto per uscire con un nuovo ragazzo. Sento un moto di vergogna squarciarmi il petto. Un amico non si comporta così, vero? Dovrei confidare i miei segreti al mio migliore amico?
Se riuscirò a notarti... Butto lì. Mi ha detto che sembra che io non nota mai nessuno, che mi ha visto sorridere solo con una persona. Ed io so quale persona è in grado di farmi sorridere davvero, l'unico...
Farò di tutto per farmi riconoscere. Sorrido piano, un ragazzo alto un metro e novanta, spalle larghe e occhi neri non è molto facile da passare inosservato. E soprattutto spero di farti sorridere come quel biondino qualche giorno fa. Louis. Ancora lui. Sempre lui. Dov'è adesso? Non con me. E continuo a darmi dello stupido, perchè nonostante ogni volta che lo guardi, lo veda gesticolare come un ossesso o sorridere come un bambino, realizzo di essere davvero spacciato, continuo a tenerlo nella mia vita, masochista fino infondo. Ma soprattutto odio il fatto di amare il mio amarlo, non ha senso, ma amo il mio sapere le sue abitudini, amo sapere dove nasconde le sue mutande fortunate, amo sorridere quando conclude una frase nel modo in cui io avevo immaginato, amo conoscerlo a tal punto da confondere la mia anima con la sua.
Buona fortuna, amico. E lui non sa quanto si nasconda dietro questa frase, perchè di certo non mi riferisco solo a stasera, perchè una parte di me vorrebbe davvero che lo baciasse una buona stella, che mi sia data una seconda possibilità, che mi faccia innamorare perdutamente al punto da farmi domandare Louis chi?
Ma immagino che la fortuna non basti, in questi casi è più giusto parlare di miracoli.




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