Capitolo quindici.

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Esher, 2 Marzo 2014.

I giorni si susseguono ad un ritmo veloce e sfocato, sfugge tutto come un soffio dalle mie dita, i pensieri occupano ogni cosa reale, ricordi che si scontrano con i sogni, rimorsi che si confondono con la speranza, mentre l’unica cosa che realmente conta è essere qui.
Perché la cosa che sto capendo, in questo bolla asettica in cui mi sono costretto, è che in amore bisogna regalare tutto, il proprio tempo, i propri giorni, bisogna donare tutto se stesso senza mai aspettarsi nulla in cambio, e che non importa se dovesse andare tutto male, se non dovessi farcela, se non dovesse farcela, adesso ho capito che bisogna giocarsi tutti gli assi nella manica, che bisogna combattere e forse anche cadere. Perchè ho parlato per troppo tempo di amore senza far nulla per dimostrarlo, riempivo la bocca e la mente con pensieri d'amore, quando i fatti parlavano d'altro. Parlavano di mancanze, di dimenticanze, di poca importanza e di tutto quello che che può ferire, mai di tutto quello in grado di fermare il mondo.Mi sono allontanato da lui per diventare una persona migliore, convinto di poter essere uomo soltanto smettendo di provare quello che mi dilaniava il petto, ma un uomo che non sa amare si può considerare tale?
Un battito di ciglia, con Zayn che mi rassicura e mi abbraccia di continuo, con Liam che è venuto a soccorrere il suo amico, come una rondine che può essere il più lontana possibile ma si ricorda sempre il suo nido, con Gemma che non fa altro che chiedermi miglioramenti, ricordandomi che è arrivato il momento in cui è giusto calare le maschere, togliere qualsiasi barriera ed essere in grado di capire che il male che ci siamo fatti seguendo chissà quale impossibile credo morale è troppo al di là di quello che ci saremmo fatti essendo semplicemente noi stessi.
E fra caos e deliri, fra concetti improvvisamenti chiari e fumo di sigaretta, fra convinzioni da inalare a pieni polmoni ed il sapore del caffè sulla lingua, è arrivato il giorno in cui rivedrò Louis.
Lui non sa nulla, Zayn vuole fargli una sorpresa, Zayn che ha ricominciato a darmi forza, che in realtà non ha mai smesso, Zayn che ha sempre creduto nel nostro amore più di noi. E se non vorrà vedermi? Se mi rifiuterà? Se non capira le mie intenzioni e terrà su le sue di maschere? Scuoto la testa. Non m’importa, lotto e cado. E mi alzo più forte di prima, perché è la mia vita questa, non quella di qualcun’altro e ho deciso, finalmente, di fare quel che ho sempre pensato fosse giusto, ma che mi ero convinto fosse sbagliato solo perché dovevo pensare a chi mi era intorno, a cosa avrebbero pensato, a cosa avrei provato se non mi avesse voluto, e se invece l’avesse fatto?
“Ehi riccio” Zayn soffia contro la mia nuca mentre mi lascia un bacio fra i capelli “sei pronto?”
“Per niente” rispondo abbattuto, riportando la tazza bollente di tè alle labbra, e guardandolo spaventato.
“E’ la risposta che volevo ascoltare” fa sorridente rubandomi la tazza e un po’ del liquido dolciastro al suo interno.
“Ah si?” Ribatto saccente “Ed io che pensavo che la risposta giusta fosse prontissimo o qualcosa come sono nato pronto!”
“Nella vostra cazzo di relazione” la mia faccia si contrae a questa definizione e lui riprende scuotendo la testa “nel vostro rapporto avete bisogno di essere il più naturali, impacciati e stupidi possibili, sennò non funziona”
“Io l’ho sempre detto che qualcosa nel tuo cervello non funzioni bene, amico” faccio e lui mi guarda con quello sguardo che ha caratterizzato questa nostra settimana di convivenza forzata: un misto di dolcezza e orgoglio, che si scontra di tanto in tanto con la speranza che almeno uno di noi possa farcela a salvarlo, perché comunque possano andare le cose Zayn ama Louis sopra ogni ragionevole dubbio. Lo ama così tanto da metterlo nelle mie mani pregandomi di prendermene cura, lo ama così tanto da mettere lui prima di se stesso.
“Anche io l’ho sempre pensato” Liam pantalone largo e canotta nera fa il suo ingresso in cucina “chi è che spinge un proprio amico a provarci con il suo fidanzato?” Io lo guardo e con la coda dell’occhio vedo Zayn scuotere la testa, come ogni volta che Liam ha posto questa domanda in fin dei conti, ed io mi sento morire dentro per l’ennesima volta.
“Sei tu che sei un troglodita, Lì” si sfila la sigaretta da dietro l’orecchio e l’accende “un ragazzo di meno di trent’anni che non sa vedere oltre i suoi occhi. Pensa all’amore come ad un giro al gioco della bottiglia. Il caso decide chi scegliere, chi ti sta intorno se far scattare l’amore” la prima volta che mi disse di questa sua teoria non riuscivo a capire come persone esterne fossero in grado di far nascere dei sentimenti in qualcuno, e lui mi rispose che nonostante i millenni di storia, l’uomo non era stato in grado di capire con quanta forza le parole colpissero chi le ascolta, e mi chiese come avrei reagito se qualcuno mi avesse fatto baciare la ragazza che mi piaceva o se mi avesse fatto colpire con uno schiaffo. Ed io risposi senza pensarci troppo che nel primo caso l’avrei ringraziato a vita, e avrei fatto qualsiasi cosa per ringraziarlo, e nel secondo avrei covato un po’ di risentimento ed odio, aspettando in silenzio la mia vendetta. Lui non mi ha mai risposto, mi guardò semplicemente e alzando le spalle mi aveva abbracciato, portando in quella stretta la consapevolezza di essere l’amico da ringraziare per sempre. Perché poi mi ha lasciato a ragionare da solo, come ogni volta, perché Zayn ha fatto sempre questo, instillava il dubbio e poi mi lasciava da solo, mi ha fatto capire di amare Louis, mi ha fatto capire di poter riuscire a restare, nonostante ogni muscolo del mio corpo dica il contrario, mi ha dato tempo per capire me stesso, prima di sapere da dove prendere le forze.
E solo ricordando, ragionando sul piccolo balcone in piena notte, con una sigaretta rubata da suo pacchetto fra le dita e gli occhi chiusi a vagare fra i pensieri, mi ha fatto capire come quanto importati possano essere delle voci esterne in una relazione, di quanto possano influire su dei dubbi, di quanto possa cambiare una storia se hai qualcuno che crede in voi, o se tutto il mondo vi viene contro. Mi ha fatto capire di meritare quest’amore più di noi, ma che ci ha scelto, e ora tocca a noi agire.
Perché l’amore sceglie, non combatte.
L’amore va combattuto.
Per amore si combatte, diamine, qual è la storia d’amore più grande di sempre? Romeo e Giulietta, e dire che è durata tre giorni e sono morti entrambi.
Ma sono andati contro tutto e contro tutti, hanno rinnegato famiglie e valori, pur di potersi amare senza nessun vincolo, ecco dove si nasconde la bellezza dell’intera storia, nella voglia disarmante di volercela fare, ad amare.
“Tutti si chiedono dove si nasconda l’amore, cosa sia, o come conquistarlo” mi sono perso gran parte del suo ragionamento, del quale possono cambiare le parole, ma mai il senso e mi ritrovo a non respirare mentre pronuncia l’ultima frase “ma non riescono mai a capire che l’unica domanda da porsi è, chi è l’amore? Io ho semplicemente posto le domande giuste.” Mi guarda negli occhi, con quel tipo di sguardo che può trapassarti da parte a parte e sorride consapevole di avermi aiutato a trovare la risposta, perché mi ha tartassato, mi ha fatto cadere nell’oblio, mi ha fatto sbagliare e mi ha fatto provare cento volte, ma poi ho capito, poi ho semplicemente aperto gli occhi.
Perché l’amore è Louis.
L’amore è sempre stato Louis.



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