Capitolo ventuno.

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Esher, 1 Agosto 2015

Chiudo gli occhi, e non mi sembra ancora vero. Mi stropiccio la faccia e sento ancora sulle mani l'odore del suo corpo, le sue parole nelle orecchie e la sua figura così vicina stampata a fuoco nella mia memoria. Ancora prima di rendermi conto di cosa sta davvero succedendo, sono fuori casa e un pensiero mi assale, e supera per un istante tutto il resto: Zayn.
Corro su per le scale, e le mani mi tremano mentre cerco di aprire la porta, le chiavi cadono sulla moquette ed io inizio ad imprecare sottovoce. La porta si apre e il moro è davanti a me, bello e dannatato come al solito.
"Hazza?" Ha gli occhi bagnati ed incredibilmente rossi, ma ci leggo la consapevolezza di quello che é successo, lui sa. Lui ha sempre saputo in fin dei conti, prima di me, forse prima di Louis. "Entra dai"
"Da quanto lo sai?" Domando sottovoce, sedendomi sul divano e prendendomi la testa fra le mani.
"Oh Harry, anni?" Ride di se stesso, poggiandosi contro lo stipite della porta "Ricordo ancora la prima volta che te lo dissi, e tu negavi, oh come negavi" si lascia scivolare lentamente per terra ed io rimango immobile "E all'inizio l'unica cosa che riuscivo a pensare era lo sto perdendo, lo perderò, lo perderò per sempre. Non pensavo a nient'altro quando mi accorsi che fra di voi c'era qualcosa di strano" strano, perché effettivamente il nostro non era un rapporto nella norma, perché eravamo sempre vicini, e cercavamo il contatto quando non potevamo, e ci amavamo sottovoce, per paura che anche solo pensandolo potesse tutto sparire "E volevo odiarti, cercavo di odiarti, di farti soffrire come avrei sofferto io, ed invece non ci riuscivo" ricordo quei rari momenti in cui Zayn ha fatto lo stronzo nei miei confronti, in cui mi domandavo cosa gli avessi mai fatto, ed i pezzi del puzzle ritornano tutti al loro posto "perché in fin dei conti era inutile lottare contro qualcosa più forte di me, ed invece di ostacolarvi, vi ho voluto aiutare" si asciuga le lacrime malamente, con il dorso della mano, e nonostante stia crollando è lo Zayn forte e pragmatico che mi é stato sempre accanto "Ed io non mi sono mai arreso, sono stato bravo non trovi?" Porta le gambe al petto e mi guarda, e quegli occhi che hanno visto il Mondo e l'hanno compreso, quegli occhi che hanno sentito ogni emozione sfumare sotto la loro profondità, sono vacui. Non ci leggo dentro dolore, non ci leggo dentro rimorsi, sono completamente svuotati da quelle emozioni che fondevano quel fango fino a renderlo caramello fuso. E mi sento in colpa, come se la mia e la sua felicitá fossero due forze inversamente proporzionali, e non può, non è giusto, è mio fratello, dovremmo essere felici insieme, dovrebbe andare bene, ma come è possibile quando dei nostri amori gemelli Louis ne ha scelto solo uno? Io come sono stato quando è stata lui la scelta? Ed io ero inconsapevole, piccolo, stupido, e soprattutto avevo lui. Avevo lui che mi ha aperto gli occhi, che mi sosteneva a distanza, che mi reggeva quando ero cosi stupido da chiudere gli occhi e buttarmi nel baratro, io avevo lui, ho avuto lui che mi ha condotto mano nella mano fin qui, ma adesso?
"Zainy" faccio avvicinandomi lentamente, anche se so che non potrebbe mai farmi del male, e lui alza lo sguardo, quello sguardo che fa più male di tutto, che smorza il paradiso tanto agognato, che mi tiene incatenato fuori da quel mondo sulla cui soglia mi aspetta Louis.
"Hazza piccolo non essere triste" scuote la testa ed io crollo, quasi senza forze, accanto a lui "quando me lo ha detto ero felice."
"E adesso?" Domando sbattendo leggermente la testa contro il muro freddo, per ritornare in me, per trovare una soluzione, per cercare di dimenticare.
"Sono felice Harry, é solo difficile, okay?" poggia una mano sulla mia spalla, e mi accarezza leggermente la pelle nuda della clavicola con il pollice gelido. Vuoto, freddo, spento, come se senza l'amore di Louis non potesse essere più l'uomo che tutti conosciamo, come se non possa essere se stesso, come se le energie nelle sue vene fossero Louis stesso. "Ma sii felice é il tuo turno"
"Zay non..." ma mi interrompe con un dito sulle labbra
"Quando Louis mi ha detto di volerti confessare tutto ero sereno, lui era distrutto fra le mie braccia per la fine della nostra storia, ed io sapevo" la testa che si incastra fra il mio petto ed il mio collo ed io che gli circondo le spalle, i singhiozzi che non permetto alle sue belle parole di arrivare alle mie orecchie in modo chiaro, perché ogni singhiozzo rimbomba nella mia mente, ancora e ancora... "diamine se lo sapevo, che la nostra storia era già finita da tempo, e sono tornato, ed eri qui, ancora inconsapevole, piccolo, preoccupato di come stesse, e mi sono permesso di piangere" un singhiozzo gli scuote il petto "non perché non fossi felice, ma perché semplicemente eravate entrambi arrivati al punto in cui io ero inutile, in cui vi sareste dimenticati di me" le sue lacrime mi bagnano il collo e rabbrividisco per come l'amore possa trasformare qualcuno, per quanto profondamente una persona possa stare male e possa stravolgere se stessa per un'amore non corrisposto, o corrisposto nel modo sbagliato, rimango atono nel pensare che improvvisamente lui sia convinto di essere diventato un oggetto obsoleto solo perché non é più il fidanzato di Louis e noi non siamo più costretti a tenerlo nelle nostre vite, come un oggetto, come una cosa di poco conto "e ti chiedevo di abbracciarmi perché volevo imprimermi sotto pelle il tuo odore, il vostro sapore, prima che si mischiassero cancellandomi dalla vostra memoria" gli prendo il viso fra le mani e adesso so che non é vero che le persone forti non hanno bisogno di nessuno, che si ricaricano con la solitudine, che possono superare tutto e che che non soffrono perché non hanno sentimenti. Al contrario mi rendo conto che una persona come lui soffre due volte, la prima quando incassa il colpo, e la seconda quando alza la testa sorridendo.
" Zainy vedo nei tuoi occhi tutto quello che mi fa ancora credere nel genere umano" mi cade una lacrima ma sorrido, a pensarci vorrei che mio figlio, se mai ne dovessi avere uno, cresca con uno come Zayn nella sua vita, vorrei che lo portasse fuori e che gli insegnasse a guardare il mondo con questi occhi buoni che non vedono mai il male, vorrei che lo guidasse nel percorso della vita come ha fatto con me, vorrei che lo facesse sentire sempre speciale, amato, perfetto, perché ogni piccolo difetto lo renderà ancora più speciale, vorrei che gli insegnasse ad essere coraggioso e ad avere tutto il coraggio necessario a lasciare andare la persona che più nella vita amerà se lui non lo farà stare bene, vorrei che lo crescesse come un figlio, perché sarà anche suo, perché se dovessimo stare davvero insieme, sará anche merito suo, perché se dovessimo mai riuscire a riempire un bambino d'amore, sarà lui il nostro benefattore, sarà il suo l'amore che gli daremo, e non può davvero pensare di non contare nulla adesso "e credimi farei di tutto per tenerti con me, per tenerti accanto a Louis, o al nostro amore, perché Zayn tu lo hai amato come io non ho saputo fare, lo hai amato quando io non c'ero, e lo amerai anche adesso, come hai sempre fatto, e non so come dirlo ma se non esistesse questo legame fra me e lui, tu saresti la sua anima gemella, e soprattutto sei mio fratello, e nulla potrà mai cambiare questo, nulla potrà mai sostituire questo"
"Siamo la luna, il sole e la terra, indissolubilmente legati" mi porta lentamente verso il pavimento in un abbraccio fatto di arti incastrati e brividi lungo la pelle "ma io muoio ogni giorno per permettergli di respirare, eppure lui agirà sempre in tua funzione, come un prolungamento, come una parte di te. Io lo faccio brillare ma sarai tu lo spettatore di tutta la sua bellezza."


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