Non appena il camion esplose urlai e tentai di correre verso le fiamme volevo salvare mio fratello, anche se era stato già assassinato volevo almeno provare a preservare il suo corpo. Ma il mio rapitore mi prese e mi bloccò prima che potessi allontanarmi troppo da lui. Tentai di oppormi alla sua stretta ma era troppo forte per me. Ad un certo punto mi arresi e mi accasciai fra le sue braccia piangendo e incapace di staccare gli occhi delle fiamme che bruciavano il corpo di mio fratello .
Dopo un po di tempo il mio rapitore parlò
"ora basta, dobbiamo andare" ma io non mi alzai da terra ,anche volendo non avrei potuto poiché in quel momento mi sentivo estranea dal mio corpo come se fossi entrata nella mente di qualcun altro e potessi sentirne i pensieri e i dolori senza però poterne controllare i movimenti. Vedendo che non mi alzavo il rapitore si calò e mi afferrò per il braccio tirandomi su senza usare troppa forza e senza strattonarmi fu delicato e mi sostenne quando le mie gambe tremarono sotto il mio peso. Io non sentendo più la forza di oppormi lo seguii.
Camminammo a lungo in un luogo deserto. Dopo esserci portati a debita distanza dal camion il mio rapitore mi legò le mani con una corda di cui tenne il capo opposto per impedire che scappassi. Ma ormai non ne avevo più la forza. Mio fratello era morto. Mairon era morto. Mairon era mio fratello maggiore era molto più grande di me e di mia sorella Giuliet che a sua volta era più piccola di me di sei anni avendone io 16 lei ne aveva 10. Mio fratello ne aveva 22 ed era a sua volta più grande di me di sei anni. Mia madre scherzava sempre sul fatto che avesse fatto figli ad intervalli regolari. Mi ricordo ancora tutte le volte che litigavo con mia madre e andavo a correre da lui per essere consolata ,eravamo molto legati e da quando si trasferì in una casa più vicina all'università a volte lo andavo a trovare e restavo a dormire da lui per alcuni giorni ,nonostante il disappunto dei suoi due coinquilini. Era appunto uno dei fine settimana che trascorrevo a casa sua quello in cui ero scesa nella vicina piazza con i miei amici ,e dove fui rapita.
Camminammo fino all'alba prima che io parlassi dando voce ai miei pensieri.
"Qualcuno avrà visto l'esplosione"
"è allora?"non sembrava preoccupato dall'idea che qualcuno potesse seguire le nostre tracce
" avranno avvertito le autorità" proseguii come se fosse un po tardo di comprendonio
" non credo sarà un problema per il nostro viaggio" fece una pausa per darmi uno strattone e farmi aumentare il passo.
"se lo fosse stato non avrei fatto esplodere il camion, non credi?"
"come potrei fare a saperlo per me sei solo un pazzo rapitore assassino" si fermò di botto ed io andai quasi a sbattere contro la sua schiena. Lui si girò verso di me.
"Senti mi dispiace per tuo fratello ma devi sapere che non tutto quello che ti circonda è come sembra, nemmeno tuo fratello era ciò che credevi" Mentre lo diceva mi guardava negli occhi e si passava la mano fra i capelli per toglierseli da dagli occhi. Adesso che finalmente lo vedevo alla luce del sole potevo riconoscere i suoi lineamenti e non potei fare a meno di notare che era giovane per essere un pazzo rapitore assassino ,non poteva essere poco più grande di me aveva occhi castano scuro a mandorla pelle ambrata e scompigliati capelli rossi il naso era dritto e gli zigomi alti. Un altra cosa che non potei fare a meno di notare fu che oltre ad essere giovane era anche troppo bello per poter essere un pazzo rapitore omicida .Questo però non mi impediva di infervorarmi alle sue parole ,non solo aveva ucciso e poi distrutto il corpo di mio fratello ora infangava anche la sua memoria.
"ma come ti permetti!" esclamai con le lacrime di nuovo agli occhi
"mio fratello era un ragazzo buono, gentile e sempre disponibile per aiutare gli altri e tu lo hai ucciso e poi hai fatto in modo di distruggere il suo corpo! Ed hai preso anche me ! cosa mi vuoi fare con me e dove stiamo andando?" le lacrime mi sgorgavano nuovamente dagli occhi e stavo urlando .Il ragazzo mi guardava con una sorta di pietà nello sguardo e di tristezza poi scosse la testa
" lo scoprirai a tempo debito" poi ricominciò a camminare
"e per la cronaca io non ho ucciso tuo fratello"
"certo, ed io dovrei crederti" dissi io ironica .Il ragazzo fece una risata che alle mie orecchie suonò amara ,ma considerato il soggetto poteva anche essere una risata di puro divertimento.
"già perché dovresti "disse
"infatti perché dovrei "ripetei io senza un apparente motivo
"già" disse ancora lui facendo un'altra risata e passandosi una mano fra i capelli.
STAI LEGGENDO
Un Ombra Ai Confini Del Sole
AdventureUna ragazza verrà presa. Scelta quasi per caso , la sua vita cambierà drammaticamente.