Capitolo 20

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Quella notte dormii poco. Ero tormentata da quello che era accaduto. Ayman mi aveva baciata ed aveva praticamente dichiarato di essere innamorato di me. La cosa che più mi disturbava era  che non sapevo come la cosa  mi facesse sentire. Mi disgustava per la maggior parte. Ayman mi aveva fatto credere che mio fratello fosse morto, ci aveva rapiti, aveva contribuito al piano che ha portato alla morte della sua stessa sorella. Ma comunque avevo ricambiato quel bacio. Era come se sapessi che c'era qualcosa di più del burattino di Faith in quel ragazzo anche se non aveva fatto davvero nulla per dimostrarlo. Bussarono alla porta mi alzai dal divanetto ed andai ad aprire. Sulla soglia della porta c'era il capo delle schiave in persona con tanto di sorriso malefico sul bellissimo volto.
"Ciao cara" mi spinse di lato per entrare nella stanza.
"che ci fai qui?" Lathifa guardò il letto ancora ben fatto e i cuscini stropicciati sul divano e rise. Poi mi guardò con aria di sfida.
"Sono venuta ad aiutarti a preparati per l'addestramento."
"non ci sono delle povere ragazze ipnotizzate apposta per questo?" la donna si portó teatralmente una mano al petto.
"l'astio che colgo nella tua voce mi offende"
"non me ne frega nulla se ti offendi" lei rise di nuovo si diresse verso l'armadio e prese un vestito verde con le maniche a campana.
"spogliati"
"Cosa? No!" la mia voce era diventata acuta.
"farai tardi all'addestramento" si avvicinó a me ancheggiando.
"Faith potrebbe arrabbiarsi" mi sussurrò nell'orecchio sfiorandomi languidamente  con un dito il collo esattamente dove mi ero sentita soffocare il giorno prima da Faith. Mi immobilizzai e il dito di Lathifa arrivò alla bretella della mia vestaglia che spostò. Ripercorse il tragitto con il dito e fece cadere anche l'altra bretella. La vestaglia cadde a terra ed io mi ritrovai nuda coperta solo dai miei capelli blu e viola. Lathifa fece un passo indietro e mi guardò con attenzione spostò i miei capelli dai miei seni esponendoli all'aria e mi sfiorò il seno destro. Sono sempre stata orgogliosa del mio aspetto non mi sono mai considerata brutta e sono sempre stata a mio agio con il mio corpo  ma sotto lo sguardo di quella donna mi sentii estremamente a disagio. Sarà stato per il suo sguardo di superiorità, era la prima volta che qualcuno mi guardava con quello sguardo di disgusto come se fossi il più brutto degli scarafaggi, oppure sarà stato per l'incredibile bellezza di Lathifa per i suoi boccoli scuri e gli occhi verdi come smeraldi. Avvicinò il suo volto al mio e quando mi parlò a bassa voce sentì il suo alito caldo sulle labbra.

"non credere di potermelo portare via. Per lui sei solo una generatrice di poteri, una macchina, un oggetto, nulla di più." detto questo si girò e fece per andarsene. Ma io non potei fare a meno di ridere .Quella donna bellissima si sentiva minacciata da me credeva che io avrei tentato di portarle via Faith. Quando sentì la mia risata Lathifa si fermò e si giro verso di me in un lampo. Lo smeraldo che portava all'attaccatura dei capelli in una sottile coroncina d'oro luccicò ed io (che prima non lo avevo nemmeno notato) mi accorsi che come le pietre dell'anello di Ayda e di quelli di Faith aveva qualcosa al suo interno che vorticava .

"che c'è da ridere ragazzina !"

"credi davvero che io voglia portarti via Faith. Non sentirti minacciata da me se potessi evitarlo non lo sfiorerei nemmeno con un dito" Una risata acuta uscì dalla sua bocca gettó la testa all'indietro si portò le mani all'addome ma durò poco. Presto il suo sguardo di fuoco tornò su di me si avvicinò a me in un secondo mi afferrò i capelli e mi tirò la testa all'indietro avvicinando il suo volto al mio mi sussurrò con la bocca a pochi centimetri dalla mia.
"Non mi sento minacciata da te puttanella.Tu sei solo un alimentatore per la barriera.Mi lascio e si girò uscendo dalla stanza.mi asciugai gli occhi che lacrimavano per il dolore alla cute . Mi diressi verso il vestito poggiato sul letto lo infilai dalla testa senza slacciarlo.Dopo qualche minuto riuscì ad essere pronta e ad uscire dalla stanza . Fuori alla porta mi aspettavano due guardie. Mi condussero prima nella sala da pranzo dove da sola mangiai un cornetto con del latte. Da lì fui portata direttamente nella palestra.Di Ayman  nessuna traccia. Nella palestra c'era solo Alessandro seduto per terra in un angolo a leggere un libro dall'aria molto vecchia . Quando si accorse della mia presenza alzò gli occhi dal libro e mi esaminò con lo sguardo.
"Maestro Molindor arriverà fra poco"
"Va bene "risposi mi sedetti su una panca di legno appoggiata ad una parete. Il silenzio era interrotto solo dal rumore delle pagine del libro di Alessandro che venivano girate.Era vestito con la stessa tunica nera del giorno prima. Ricordava l'abito di un prete .
"Alessandro ?"
"Si?" Il ragazzo mi rispose senza alzare gli occhi dal libro.
"Posso farti una domanda?"
"Me ne hai già fatta una"
"Non è divertente"finalmente alzò lo sguardo dal libro e mi guardò negli occhi.
"Non era nelle mie intenzioni esserlo"sbuffai come mi aspettavo è un altro tipo strano come tutti quelli che vivono in questo posto.
"Cosa vuoi sapere?"
"Cosa sei ?"
"Che intendi ? "
"Molindor ha detto che sei un suo allievo ma cosa sei? Un nobile ?" Il ragazzo espose i suoi denti candidi in un sorriso.
"No non sono un nobile. Sono un semplice  apprendista del maestro Molindor e spero un futuro maestro della verità"
In quel momento le porte della palestra si aprirono e Molindor entrò nella stanza anche lui vestito come il giorno prima .
"Alessandro hai intrattenuto adeguatamente la nostra futura regina " poi si rivolse verso di me e mi baciò la mano
"La prego di perdonalo se l'ha offesa .E le chiedo di non chiedere la sua testa come dono di nozze  ci sono piuttosto affezionato"si alzò e scompigliò i capelli al ragazzo che alzò lo sguardo verso di lui sorridendo genuinamente.
"Non mi ha affatto importunata Molindor "
"Bene allora dobbiamo muoverci!"
"Vengo giusto dalla sala del trono.il nostro magnanimo sovrano ha deciso che al matrimonio ci sarà una cerimonia pubblica in cui rigenerai la barriera . ciò significa che abbiamo solo tre giorni. Quindi su su nella sala della meditazione."mi fece alzare dalla panca tirandomi per un braccio e mi guidò nella stanza. La stanza era profumata e rilassante non appena vi entrai sentii tutta la tensione data dal bacio di Ayman e l'incontro co Lathifa volare via.
"Siediti al centro come ieri" ubbidii attraversando il ponticello di legno verso l'isoletta carica di grossi cuscini  e mi sedetti a gambe incrociate su uno di questi.
"Bene ricordi ciò che abbiamo detto ieri?"
"Si devo rilassarmi e aspettare che l'aria mi parli "
"Brava. fallo. chiudi gli occhi e allontana da te tutti i pensieri"Non appena chiusi gli occhi mi accorsi che c'era qualcosa di diverso rispetto al giorno prima. Vidi una piccola fiammella viola. Aveva un buon odore di fiori di campo e mi chiamava .
"Cosa sei?" Nessuna risposta .
"La vedi?" Molindor mi parlò ma io non risposi la sua voce mi parve distante come se mi stesse parlando al telefono e ci fosse un pessimo segnale.
"Parlale con la mente e con il cuore non può sentire la tua voce " parlarle con la mente con il cuore...
"Chi sei ?"tenatai di comunicarle con la mente senza parlare.
"Sono l'anima della creazione"una bellissima voce di donna mi rispose .
"Sei dentro di me?"
"Sono parte di te"
"Devo imparare ad usarti come faccio?"
"Tu non puoi usarmi!" La voce urlò arrabbiata e mi sentii catapultata in avanti verso di lei che si fece molto più vicina .
"Io posso agire tramite te se tu mi lasci lo spazio"
"Come faccio?"
"Basta desiderarlo"la fiamma si fece ancora più vicina fino a che non mi trovai al suo interno stranamente la fiamma era fresca e piacevole.
"Desidera ed avverrá" desiderai che una barriera di protezione si creasse intorno a noi .perché era quello che volevano  che facessi. Alzai le braccia e sentii dell' energia fluire dalle mie dita. Quando aprii gli occhi intorno a me e Molindor c'era una cupola  violacea molto simile a quella che circondava la città.
"Ce l'hai fatta !" Molindor esultò.io sorrisi perché avevo fatto una magia.E svenni.
Quando riaprii gli occhi ero sdraiata sui cuscini che erano tutti bagnati . Di fronte a me c'era Molindor con la tunica strappata e dei graffi sulla faccia.
"Stai bene?" Mi tirai su con l'aiuto del maestro. Quando tirai su la mano mi accorsi che avevo un anello al dito. Aveva una base dorata che girava intorno al dito e si arrampicavano in elaborate ramificazioni su una pietra viola . La cosa che attirò di più la mia attenzione fu la pietra stella di un viola brillante con all'interno un piccolo filamento più scuro che vorticava come le pietre degli anelli di Faith.
"Che roba è questo?" Feci per togliermelo ma Molindor mi bloccò.
"Avrei dovuto dirtelo prima"
"Dirmi cosa?Perché ho questo anello?"
"Questo anello ti serve per sopravvivere. Ogni volta che l'anima della creazione si manifesta attraverso di te parte della tua anima esce dal tuo corpo, più la usi più ne esce . Ma non devi preoccuparti finché hai questo anello al dito la tua anima rimarrà incastrata nell'alessandrite e legata al tuo corpo."
"Cosa succede se lo tolgo?"
"Man mano che la tua anima si disperde diventerai più debole ,il tuo corpo perderà tonicità e alla fine morirai "
"Bene farò in modo di non perderlo."Guardai l'anello e pensai a Faith e a Lathifa che avevano una gemma come la mia .
"Funziona così anche per l'anima della distruzione ?"
"Non lo so. L'anima della distruzione è un mistero . È da generazioni che non viene tramandata. Ma si ritiene che l'anima fluisca in un arma è una leggenda più che altro." Osservai ancora la gemma con una parte della mia anima.
"Allora perché ha così tante gemme come questa?"
"Sono quelle delle sue figlie. Li tiene per ricordo immagino "
"Allora perché..."Molindor sospirò e si tirò su facendosi scroccare la schiena inclinandosi all'indietro.
"Ora basta devi riposarti.Vai in camera tua da domani ci eserciteremo sul rafforzamento." Mi posò un mano su una spalla e mi accarezzò con il pollice .
"Farai una fantastica figura al tuo matrimonio" Insiemi ci dirigemmo fuori.Alessandro non era più in palestra. Fuori era buio . Siamo stati lì dentro per tutto il giorno .
" Quanto tempo sono stata svenuta?"
"Pochi minuti "
"Ma è notte "
"Sei stata con l'anima della verità per ore"
" Ci sei riuscita?" Una voce risuonò dall'oscurità .Ed Ayman si fece avanti.
"Si" rispose Molindor. Ayman si avvicinò a me e mi prese gentilmente la mano con l'anello e lo guardo.
"Ah viola lo immaginavo, quella di mia sorella era rosso ma la sua barriera era blu. Era strano di solito coincidono ."il suo sguardo era triste era spettinato e i suoi occhi rossi era sudato. Aveva un aspetto orribile  probabilmente non aveva dormito e si era allenato tutto il giorno a giudicare dalla puzza.La sua attenzione fu distolta dal mio anello dal mio stomaco gorgogliante . Mi lasciò andare la mano .E mi guardò negli occhi.
"Ti ho fatto portare la cena in camera.Maestro Molindor l'accompagno io da qui puoi andare ."
"Bene arrivederci mio principe . Sophie" fece un breve inchino e si diresse nella direzione opposta .Ayman iniziò a camminare verso la mia camera ed io lo seguii. Percorremmo il corridoio in silenzio quando arrivammo davanti alla porta della mia camera mi decisi ad interrompere quel silenzio imbarazzante .
"Abbiamo intenzione di parlare di quello che è successo ieri?" Ayman aprì  la porta e mi fece segno di entrare ma lui rimase fuori .
"No. Tu sei di mio padre ed io non avrei dovuto toccarti nemmeno con un dito. Hai ragione non è colpa tua quello che è successo a mia sorella ma se mio padre ha ritenuto che dovesse morire doveva morire ."
"Come fai a dire una cosa del genere?"
"Io credo in mio padre e so che tu puoi rendere la barriera più forte di come la rendeva mia sorella ed è per il bene della nostra gente "
"La barriera è una cretinata" dissi d'impeto. Si vedeva dallo  suo sguardo che Ayman non credeva davvero in ciò che diceva ma era completamente sottomesso alla volontà del padre . Talmente sottomesso da abbattere completamente i suoi desideri.
"Buonanotte Sophie" chiuse la porta così come la nostra discussione. Mangiai la carne ancora calda sul tavolino mi spogliai con difficoltà ed andai a dormire. Sognai ancora morte e distruzione e Faith con tutte le sue espressioni.

Un Ombra Ai Confini Del SoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora