Seguì Ayman per gli stessi corridoi e scale che avevo percorso la sera precedente con quelle che definisco,schiave robot. Lui non disse nulla per tutto il percorso e non si girò per assicurarsi che io lo seguissi, nemmeno una volta. Ad un certo punto ci trovammo davanti ad unenorme porta a doppio battente,grande come quasi tutta la parete, e decorata con decorazioni in smeraldi e oro. Solo quella porta doveva costare quanto tutta casa mia. Prima di entrare Ayman si girò verso di me .
Mi raccomando con lui si un po meno sfacciata di come sei di solito. E pericoloso.
Più di un assassino? chiesi io con tono quasi non curante, mentre continuavo a guardare le magnifiche decorazioni floreali in oro e diamanti sulla porta.
Sophie mi prese per un braccio e mi costrinse a girarmi verso di lui per potermi guardare in faccia. Io lo guardai con sguardo più inceneritore possibile.
Io non ho ucciso tuo fratello
ho visto il suo corpo
Non tutto è ciò che sembra
che vorresti dire ?dissi guardandolo male .Lui continuò a guardarmi negli occhi, come per pregarmi di capirlo. Di capire cosa?
Vuoi dire che quello che ho visto non era il cadavere di mio fratello?! Dissi io alzando la voce ma senza urlare .Avevo la sensazione che quello non fosse il posto adatto per farlo. Lui non rispose .Non ebbe il tempo, perché in quellesatto momento la porta si spalancò. Mi trovai difronte un enorme stanza di forma pentagonale che era immersa in una luce bianca proveniente dal tetto. Era constituita da una cupola completamente in vetro, con un buco circolare al centro. Le pareti erano decorate con affreschi rappresentanti i la città in vari momenti del giorno, ed il pavimento era blu e sembrava rappresentare un cielo stellato. Era completamente vuota, se non per un gruppetto di persone al lato opposto della stanza, di fronte ad una porta gemella di quella da cui eravamo entrati noi. Ma la cosa che mi fece strabuzzare gli occhi, e che avvalorò lipotesi di stare ancora dormendo e che quello fosse solo un sogno, era la figura di Ayda che si trovava nell esatto centro della stanza, con gli occhi chiusi e le braccia sollevate .Dalle sue mani scaturivano delle specie di flussi azzurrini, che andavono verso il cielo oltre il buco nella cupola.
Che cazzodissi io. Ayman ridacchiò.
Ayda sta rinforzando la barriera, è una cosa che fa ogni mese
Rinforza la barriera ripetei io come un idiota, fissando la ragazza con gli occhi sgranati.
si mi disse il ragazzo ma la mia non era una domanda. Dopo qualche minuto i raggi che partivano dalle mani della ragazza si arrestarono, lei barcollò e alcuni degli uomini le si avvicinarono con lintento di sorreggerla probabilmente. Lei però li si rimise in equilibrio da sola ricacciando via gli uomini che le si erano avvicinati. Ayda, una volta raggiunto un equilibrio stabile, lanciò un occhiata alluomo di fronte a lei, lunico che non si era mosso per soccorrerla; il quale ricambiò con un sorrisetto per niente amichevole sulle labbra. Ora che lo guardava meglio, si accorse che era luomo che la sera precedente era seduto sul trono nella sala principale. Ayda fece un inchino ed uscì dalla stanza passandoci accanto barcollante senza degnarci di uno sguardo .Il fratello la guardò preoccupato, ma poi subito rivolse uno sguardo alluomo che ci stava di fronte sul lato opposto della stanza.
padre disse Ayman chinando il busto in avanti in un inchino. Luomo si girò verso di noi, ed io mi feci scappare un verso di stupore .Ricordavo che luomo era molto attraente ,del resto anche i suoi figli lo erano, ma la sera prima non mi ero resa conto che i suoi occhi sembravano essere luccicante oro fuso.
figliolo. Luomo fece un passo verso di noi e con un gesto della mano congedò gli uomini, che si affrettarono ad uscire dalla stanza a capo chino.
vedo che finalmente mi hai portato la nostra nuova ospite .Non vedevo lora di conoscerla Ayman si alzò dalla posizione in cui era rimasto in tutto questo tempo.
avvicinati Luomo sorrideva. Un sorriso che non aveva niente di male ma che mi inquietava parecchio.Mi fece un cenno con la mano guardandomi fissa.
Io mi avvicinai, quasi ipnotizzata da quelluomo.
Ti starai chiedendo ormai da un po cosa ci fai tu qui, vero Sophie? non rimasi affatto stupita del fatto che lui conoscesse il mio nome .Ormai gli ero arrivata accanto e lui mi mise delicatamente una mano intorno al fianco, conducendomi ad una delle porte della stanza ,quella più vicina .Quel tocco non mi diede fastidio, mi sentivo come in una bolla d'ovatta e tutte le mie sensazioni erano attutite. Seguii l'uomo nella stanza accanto . Era una piccola ,in confronto a quella precedente. Si trattava di una specie di salottino con due divani posti uno di fronte all'altro, una libreria colma di libri ed un tavolino rotondo con due sedie poste davanti ad una grande finestra .
"desideri un po di tè? "
mi chiese l'uomo gentilmente, allontanandosi da me e prendendo un campanellino che si trovava sopra al tavolino per poi farlo tintinnare .Era una domanda retorica, perché il tè subito dopo arrivò portato da una schiava che entrò da unaltra porticina, che si trovava sulla parete opposta accanto alla libreria. La schiava posò il tè e poi si congedò con un inchino. L' uomo si sedette e mi fece segno di seguirlo . io lo feci sedendomi di fronte a lui. L'uomo prese a versare il tè.
"Non so se mio figlio ti ha detto il mio nome ? "
mi chiese lui continuando a versare il tè .La sensazione di trovarsi in un batuffolo d'ovatta stava svanendo.
"Non lo ha fatto"
"immaginavo"
il suo sguardo era fisso sulla bustina che stava immergendo nella tazza del tè. Persino il servizio da tè sembrava essere super costoso, era completamente in porcellana ed era decorato con motivi di fiorellini rosa.
"Mi chiamo Faith, ma gli amici mi chiamano Hukman, però non so se mi chiamerebbero davvero così se ne avessi"
dicendo l' ultima parte si toccò il mento, e guardò in alto con fare pensieroso e ridacchiò.
" io come dovrei chiamarti ? "dissi io
"come preferisci dolcezza"
mi disse guardandomi negli occhi quello strano colore mi turbava non sembrava affatto naturale. Io non risposi, ma serrai le labbra al suo appellativo.
"ora andiamo al dunque"
il suo sguardo divenne piuttosto serio mentre giocherellava con il filo di una bustina del tè
"perché sono stata rapita? "
chiesi io con tono duro.
"esattamente il dunque" disse lui nuovamente ridacchiando ;
"ragazza decisa,me lo aveva detto Ayman" le mie labbra si serrarono ancora di più
"sei stata rapita per diventare mia moglie "Sua moglie ?
"T-tua moglie ?"
fu tutto quello che fui capace di formulare farfugliando .Infondo che mi potevo aspettare. Vedendo dove vive, mi sarei dovuta aspettare che non si trattava di una storia di estorsione e che non avrebbe richiesto un riscatto.
"si, mia cara fortunata ragazza. "
"ci vuoi il latte nel tè?"
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Un Ombra Ai Confini Del Sole
AdventureUna ragazza verrà presa. Scelta quasi per caso , la sua vita cambierà drammaticamente.