CAPITOLO 13

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Passai tutto il pomeriggio stesa sul letto a guardare i panneggi del baldacchino e a sentire Saphira che camminava avanti e indietro per la stanza sistemando e pulendo cose. Dopo non so quanto tempo dal pranzo qualcuno bussò alla porta. Sentì lo sguardo della ragazza su di me ma io rimasi immobile.Lei andò ad aprire lasciando un vestito sulla sedia della toletta. Sarà sicuramente il principino venuto a farmi qualche predica o qualche altra tortura psicologia.

"Mia signora" Quando sentì Saphira parlare mi alzai ,che si trattasse di Ayda? Infatti era proprio la ragazza con il pancione a sorridere a Saphira sulla porta. Io mi limitai a fissarla lei mi guardò e mi rivolse un dolce sorriso.

"ti andrebbe di fare un passeggiata con me cara? I giardini al tramonto sono meravigliosi" Io mi alzai. Quella ragazza aveva uno strano fascino mi sentivo alla stessa maniera che con suo padre quella mattina,come se non potessi fare a meno di fare ciò che mi chiedeva ,anche se questa sensazione era più piacevole che quella che l'uomo mi aveva trasmesso. Come un invito materno. La seguì fuori dalla stanza e per diversi corridoi fino a quando non arrivammo ad un immenso portone controllato da due guardie con una divisa rossa, molto più carina rispetto a quella che indossavano le guardie che avevo incontrato quella mattina con Ayman. Sorrisero e chinarono il capo quando Ayda ed io passammo. Quello che vidi una volta oltrepassato il portone era un immenso e meraviglioso giardino con fontane e alberi in fiori. Non era lo stesso che avevo visto la sera prima in carrozza quando son arrivata. Questo era più disordinato. Era come se la natura fosse stata lasciata libera. Gli alberi non erano potati con forme precise le fontane avevano i bordi ricoperti di muschio così come le statue. Però allo stesso tempo tutto aveva un ordine. Il sentierino di ciottoli era perfetto con nessuna erbaccia che ne rovinava il bianco e la strada non era interrotta dai rami degli alberi le fontane zampillavano tutte e l'acqua era perfettamente pulita.Il sole stava tramontando e tingeva la natura di colori meravigliosi. Mi fermai ad osservare il giardino e un espressione di meraviglia mi uscì dalla bocca. Ayda che si era fermata insieme a me a guardare il giardino , sentendomi si girò a guardarmi ridacchiando.

"Ti avevo detto che a quest'ora i giardini hanno un aspetto meraviglioso" Mi prese sotto braccio e iniziò a camminare trascinandomi con se. Io la lasciai fare meravigliata dal paesaggio, c'erano fiori che non riconoscevo dall' aspetto orientale che si mischiavano con semplici margherite e rose di ogni colore .Arrivammo in uno spiazzo con un immensa fontana che rappresentava due bambini dai cui occhi zampillava l'acqua come un mare di lacrime. lì ci fermammo. Ayda guardava quella fontana con sguardo triste con la mano che non teneva il mio braccio si accarezzava il pancione. In quell' momento sentì l'ovatta che avvolgeva la mia testa andar via mi girai di scatto a guardare di nuovo quella triste rappresentazione e mi venne in mente mio fratello, staccai subito il braccio da quello di Ayda con un impeto che mi costrinse ad indietreggiare di qualche passo. La ragazza si girò a guardarmi con gli occhi spalancati per la sorpresa. Poi mi sorrise.

"Immagino che per te oggi sia stata una giornata molto difficile" parlò con il tono gentile che si rivolge ad un bimbo spaventato. Io in tutta risposta mi portai il braccio che mi aveva stretto al petto accarezzandolo. Non mi aveva fatta male , ma avevo una strana sensazione nei punti in cui la mia pelle era entrata a contatto con la sua, un pizzicorio diffuso come dopo aver preso una scossa. Lei lo notò e il suo sguardo si fece leggermente più cupo.

"ti fa male?" mi chiese poi

"No è... è solo un pizzichio è... strano" lei mi fece un triste sorriso

"Immagino sia colpa mia "

"perché?"

"a volte mi capita di rilasciare un po' della mia ehm...anima"

"che cosa?" urlai spalancando gli occhi

"mi hai lasciato un po' della tua anima nel braccio?" mi guardai l'arto era normale come lo era sempre stato con la pelle candida e i sottilissimi e radi peli biondissimi talmente sottili che praticamente non si vedono.

"si è la mia magia che mi permettere di avere un anima definibile spropositata"

"Ed è una cosa normale che tu la rilasci in giro" chiesi innervosita

"No...sono troppo debole per tutto il potere che ho" disse tenendo lo sguardo a guardarsi la lunga gonna che sfiorava i ciottoli bianchi. All' improvviso ricordai il discorso che il padre mi aveva fatto questa mattina;il motivo per cui mi aveva rapita, il motivo per cui voleva uccidere la ragazza davanti a me e i suoi bambini.

"Ma in fondo è per questo che tu sei qui per prender il mio posto" mi disse alzando la testa e rivolgendomi un sorriso sincero. Sembrava felice di questa cosa.

"Come puoi essere d'accordo con il piano di tuo padre?" Il suo sorriso si fece meno ampio e il suo sguardo più confuso.

"So che per te ora può sembrare crudele ma per me e per i miei bambini la tua presenza è la cosa migliore che potesse succedere soprattutto se la cerimonia avverrà prima della loro nascita. " Sentendo quelle cose mi infuriai.

"come puoi dire che la morte tua e dei tuoi figli è la cosa migliore che potrebbe succedervi? Mi aspettavo che tu non fossi a conoscenza del piano!" Urlai sentì il mio volto scaldarsi probabilmente ero tutta rossa. E probabilmente lo divenni ancora di più quando sentì la ragazza ridere alla mia affermazione.

"Chi ha mai parlato di morte ci sarà una cerimonia che mio padre studia da anni che trasferirà i miei poteri in te .Ma io non morirò .C'è una percentuale di morte davvero bassissima" Sbattei gli occhi confusa poteva davvero credere a quello che stava dicendo dopo tutto quello che il padre le ha fatto può davvero credere che al padre importi qualcosa della sua vita?

"Ayda tuo padre mi ha detto che tu dovrai morire perché io possa prendere il tuo posto " la ragazza smise di ridere e mi guardò fisso negli occhi con una briciola di spavento. In fondo mi credeva allora.

"E' impossibile. No no" La ragazza iniziò a scuotere la testa convulsamente io feci un passo verso di lei volevo raggiugerla per fare cosa? Consolarla ? No aveva contribuito al portarmi in questo incubo ed era l'artefice di quello che aveva mio fratello. Ma qualcosa in lei me la faceva sembrare come un cucciolo indifeso che deve essere accarezzato.Non mi dovetti porre il problema di cosa fare una volta raggiunta la ragazza perché fui interrotta.

"E' vero" Era Faith che camminava nella nostra direzione dal sentiero alle mie spalle.

"Mi dispiace che tu debba venirlo a sapere così" dicendo l'ultima parte di questa frase l'uomo , che ormai ci aveva raggiunte e si stava dirigendo verso la figlia,si girò verso di me.

"Ma è inevitabile è per il bene della paese e del mondo intero.Lo sai anche tu. Riesci a stento ad alimentare la barriera. Questo è l'unico modo" Parlava dolcemente e accarezzava la schiena della ragazza che ormai piangeva con la faccia fra le mani. Senza permettere al padre di finire il suo pessimo discorso la ragazza fuggì verso il palazzo correndo e singhiozzando. Faith la guardò andare via con un sorriso cattivo sulle labbra .Io rimasi immobile a guardarlo .Non appena Ayda fu fuori dalla sua visuale l'uomo si girò verso di me rivolgendomi lo stesso sorriso malvagio che aveva rivolto alla schiena della figlia che correva disperata e incastrando i suoi gelidi occhi dorati nei miei mi fece gelare il sangue nelle vene.

"Visto , sei qui solo da un giorno e già mi rendi le cose più facili" mi disse mentre si avvicinava e concludendo la terribile frase ad un passo dal mio viso prendendo una ciocca dei miei capelli sfuggita dalla treccia e annusarla. Io rimasi gelata sul posto.Ricominciai a respirare quando lasciò la ciocca dei miei capelli e se ne andò via lasciandomi li da sola con nuove lacrime da combattere.

Un Ombra Ai Confini Del SoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora