Non appena Faith uscì dalla stanza entrarono diverse cameriere zombie che mi obbligarono a spostarmi dalla posizione in cui mi ero incantata a guardare la porta e a lavarmi. Un bagno di acqua tiepida e tornai a dormire. Dormii tutto il pomeriggio e la notte ma non fu un sonno tranquillo. Sognai. Sognai sofferenze e dolori, guerre e bambini che piangevano e morivano. Città distrutte. E il desiderio di aiutare. Ma non di aiutare loro ma qualcun' altro. E poi il volto di Faith. Il volto Di Faith con occhi scuri come quelli del figlio e no come oro fuso come sempre li ho visti. Faith che piange e che ride non solo come lo ho sempre visto ridere, in modo malvagio, ma anche di pura gioia. Quando mi svegliai la mattina dopo fu perché sentii un bussare insistente alla porta mi alzai per andare ad aprire e davanti a me trovai Ayman.
"cosa vuoi?" lui entrò nella stanza e chiuse la porta.
"ancora non sei pronta?" disse facendo passare il suo sguardo su il mio pigiama striminzito. Posai le mani sui fianchi ignorando il suo sguardo che si posava dove non dovrebbe posarsi."pronta per cosa esattamente?" chiesi mentre tre cameriere entravano nella stanza urtandomi ,
"oggi cominci il tuo addestramento."
"il mio addestramento?" Le cameriere aprirono l'armadio e presero un vestito viola con decori dorati e bianchi, un corsetto (che non ho nessuna intenzione di indossare) e un ammasso informe di stoffa bianca che identificai come un sottogonna. Li guardai e rimpiansi i comodi pantaloni che avevo a casa.
"anche tu come tuo padre. Non avete capito che non ho niente per cui dovermi addestrare. Non ho nessuno potere il suo stupido piano omicida non ha funzionato." Ero nervosa, confusa dai sogni che avevo fatto e stanca, anche se mi ero appena svegliata anche se avevo dormito per quasi dodici ore. Quei sogni, la confusione, la rabbia mi rendevano stanca incredibilmente stanca.
" Tuo padre ha solo ucciso tua sorella, sua figlia incinta, e una ragazza innocente. Io non ho niente vedi nulla nessun potere! Nada de nada!" agitavo le mani davanti a me mentre gli urlavo contro. All'improvviso sentii qualcosa tirarmi alla bocca dello stomaco ed una forte luce violetta scaturì dalle mie mani. La sentii come un prolungamento del mio corpo quando spinse Ayman contro la parete accanto alla porta della stanza. Duró poco. Non appena si spense mi senti risucchiare dall'interno del mio corpo e caddi a terra. Vidi con la vista offuscata le schiave che accorrevano a soccorrere Ayman che era caduto a terra quando la forza che lo aveva spinto contro la parete si era ritirata. Il ragazzo spinse via le schiave che si erano chinate accanto a lui. Si alzò e venne da me, mi prese in braccio e mi mise a sedere sul letto e avvicinò il suo volto al mio.
"Vestiti, fra venti minuti comincia il tuo addestramento. E credo proprio che tu ne abbia bisogno." poi si girò ed uscì dalla stanza.
Dieci minuti dopo ero pronta. Ayman mi stava aspettando fuori dalla porta con la schiena e il piede sinistro appoggiato alla parete, le braccia incrociate sul petto. Non appena mi vide si staccò dal muro.
" ce l'hai fatta finalmente, andiamo" e si incamminó con me al seguito.
Dopo una serie infinita di corridoi e scale arrivammo ad una porta a doppio battente alla fine di un corridoio senza finestre e senza affreschi. Feci per entrare nella stanza ma Ayman mi bloccò poggiando una mano sulla porta.
"concentrati sull'allenamento Sophie. Quello che é dentro di te potrebbe ucciderti se non impari a controllarlo"
"cosa ho dentro di me?"
"ti spiegherà tutto Molindor. E ricorda che mio padre ha ancora tuo fratello"
Aldo. Mi sentivo uno schifo. Mi ero completamente dimenticata di mio fratello. L'ultima volta che l'ho visto si era appena svegliato da un coma magico. Ed era un ostaggio.
"Aldo. Come sta?"
"Sta bene. Mio padre lo tiene rinchiuso. Oggi pomeriggio ti porterò a vederlo.Ora entra" Quando apri la porta mi trovai in una stanza enorme con piccoli fori sulle pareti al posto delle finestre e con i mattoni rossi a vista era illuminata da delle fiaccole e da un grande fuoco che bruciava in un braciere nel centro della stanza. In un angolo c'era un fiumiciattolo artificiale che scorreva in un terrario con diverse piante. All'estremità del terrario c'era una specie di labirinto costituito da pannelli di legno attaccati a dei pali che spuntavano dal pavimento. Quest'ultimo sembrava fatto di terra battuta. Fra il terrario e il labirinto sulla parete c'era una porta ed altre due sulla parete opposta. Accanto al fuoco c'erano due figure che mi guardavano. Riconobbi il vecchio dalla lunga che Faith aveva cacciato dalla mia stanza quando mi sono svegliata. Accanto all'anziano c'era un ragazzo magro ed alto dalla pelle scura.Ayman mi diede una spintarella con la mano alla base della mia schiena per invogliarmi ad entrare. Quando mi avvicinai potei distinguere meglio i lineamenti delle due persone che mi stavano di fronte. L'anziano, che indossava una lunga tunica rossa con una fascia dorata al centro legata in vita da una corda, mi porse la mano.
" Io sono Molindor è un piacere conoscerti da sveglia" Aveva gli occhi azzurri gentili e luminosi, giovanili anche se contornati da un reticolato di rughe profonde. La gentilezza del suo sguardo si espanse anche al suo sorriso appena distinguibile nella lunga barba incolta. Gli strinsi la mano e il suo sorriso si espanse ancora di più.
"Questo è il mio apprendista Alessandro." mi indicò con la mano libera il ragazzo alla sua sinistra. Non era molto alto, ma comunque più alto di me, aveva il viso affilato e un sorriso furbo. Gli occhi erano verdi e a mandorla, scintillavano nell'oscurità. Portava i capelli mossi e spettinati abbastanza lunghi da coprirgli la punta delle orecchie e qualche treccina spuntava nel mezzo senza un ordine preciso alcune ciocche gli coprivano la fronte. Era molto magro e indossava anche lui una tunica legata in vita ma la sua era molto più semplice e completamente nera. Aveva due libri che sembravano molto vecchi in mano. Quando il suo maestro ci presentó mi allungò la mano destra che io strinsi.
"È un piacere."
"Bene ora che abbiamo fatto le presentazioni e meglio iniziare l'allenamento!" disse Molindor battendo le mani. Ayman si diresse verso la porta che si trovava fra il terrario e il labirinto.
"Dove vai?" chiesi d'istinto. Lui si girò verso di me e mi sorrise alzando solo un angolo della bocca.
"vado ad allenarmi. Puoi resistere un po'senza di me?" Non gli risposi ma gli feci un gesto piuttosto esplicativo e per niente signorile. Lui rise e se ne andò.
"Bene" disse Molindor strofinandosi le mani.
"cominciamo" mi fece segno di seguirlo e insieme ad Alessandro ci dirigemmo verso una delle porte che si trovavano sulla parete opposta rispetto a quella dove era entrato Ayman. Entrammo nella porta sulla sinistra e ci trovammo in una libreria in cui molti libri erano rinchiusi da sbarre serrate da grossi lucchetti. La stanza doveva essere grande poiché le librerie formavano dei corridoi che portavano a due scrivanie illuminate da una grossa porta finestra che portava ad un terrazzo su cui potei individuare un cannocchiale. Una delle due scrivanie era molto più grande dell'altra. Era carica di libri e pergamene. Da un lato cera una grande sedia e dall'altro due più piccole di legno uguali a quella che si trovava dietro alla altra scrivania più piccola sulla sinistra della scrivania più grande. A differenza di quella questa era quasi vuota c'era solo un calamaio una piuma e delle pergamene. Alessandro vi poggiò i libri che aveva in mano si sedette ne aprí uno aprí il calamaio e prese la penna d'oca e cominciò a leggere a trascrivere cose.
"prego accomodati" Molindor mi fece segno di sedermi su una delle sedie di legno. Lui si sedette su la grande sedia dall'altro lato della scrivania. Incroció le mani sulla pancia.
"Immagino tu abbia molte domande da farmi" in effetti e vero.
"Faith ha detto che ha racchiuso i poteri di Ayda dentro di me e che ha qualcosa a che fare con la sua anima. Come é possibile?" lo sguardo di Molindor si rabbuió non appena mi sentì pronunciare il nome di Ayda.
"Quando Ayda é morta la sua anima e trasmigrata dal suo corpo ad un nuovo ospite. Te. E con essa anche tutte le sue potenzialità. I suoi poteri come li hai chiamati sono parte stessa della sua anima. Non è una cosa che si può spiegare semplicemente. E come se quest'anima possedesse una volontà talmente forte che é capace di trasmutare gli elementi e di creare dal nulla. "
"Perché é entrata nel mio corpo?"
"Quest'anima deve essere sempre sulla terra non può sparire o si creerebbero degli sconvolgimenti nell'ordine cosmico impensabili che potrebbero alla distruzione del mondo come ora lo conosciamo. Quindi nel momento che l'organismo che la ospita muore l'anima cerca un organismo adatto ad ospitarla. Solitamente un organismo adatto e uno che condivide il sangue. Quindi una figlia. Nel caso di assenza di figli sceglie un organismo simile a quello che la stava ospitando in precedenza. Nel caso di Ayda tu"
"perché? Non mi è sembrato di essere simile a lei in nessun modo."
"avete esattamente la stessa età. Siete nate nello stesso momento. Siete entrambe femmine. E caratterialmente molto più simili di quello che pensi."
"Comunque non capisco perché mi ha dovuto rapire ed uccidere Ayda. Lei era già incinta." Il suo sguardo si fece ancora più triste doveva conoscerla bene. Notai con la visione periferica che Alessandro aveva smesso di scrivere non sembrava stesse leggendo ma aveva lo sguardo basso.
" Ayda era debole. È questo quello che succede quando non si ricambia il sangue." pensai a quello che mi aveva detto Faith al fatto che si accoppiava con le proprie figlie da generazioni. Al fatto che aveva due figli di 16 anni ma ne dimostrava al massimo 26.
"Quanti anni ha Faith?"
"Non si sa con precisione ma neanche io sono vecchio abbastanza da ricordare la sua nascita"
"Quanti anni hai tu?" si mise a ridere.
"molti"
"chi sei con precisione?Perché sai tutte queste cose? "
"sono l'alto maestro della verità"
"maestro della verità?"
"quello dei maestri della verità è un ordine che studia tutte le verità del mondo. Studia i miti e le leggende,i veri e i falsi. Tutti i segreti non detti. E il più grande segreto che i maestri studiano é quello dei portatori"
"i portatori?"
"si i portatori delle anime. Tu sei una portatrice. La portatrice dell'anima della creazione"
"hai usato il plurale quanti ce ne sono?"
"due"
"chi è l'altro?"
"Faith. Portatore dell'anima della distruzione." Non potei fare a meno di pensare che non potrebbe esserci qualcosa di più appropriato per una persona del genere.
"l'anima della distruzione e quella della creazione sono complementari. Un tempo sceglievano degli organismi complementari come contenitori"
"che vuol dire?"
"che sceglievano dei gemelli un maschio ed una femmina come contenitori. Poi accadde che uno dei gemelli ebbe a sua volta dei gemelli che ereditarono i poteri. Rapidamente gli organismi ospiti si sono adattati ed ora la prima gravidanza di uno dei gemelli e sempre a sua volta gemellare.E per questo che Faith si accoppia con le sue figlie femmine per fare in modo che i suoi figli a sua volta siano sempre portatori. "
" perché? "
" per assicurarne una successione ed un giusto addestramento " rispondere alle mie domande lo stava iniziando ad agitare. Cambiava continuamente posizione sulla grande sedia e i suoi occhi andavano spesso ad una porticina sulla parete che potei riconoscere come una delle porte di ingresso ai corridoi delle schiave. Anche Alessandro era più agitato, non stava nemmeno più fingendo di leggere e guardava il suo maestro. Pensai a Faith e alla sua età sconosciuta.
"Essere portatori ti rende immortale?"
"No"
"Ma allora come mai Faith..."
"Ora basta domande" Molindor mi interruppe bruscamente e si alzò dalla sedia.
"credo che io abbia soddisfatto abbastanza la tua curiosità. Ora è tardi e dobbiamo iniziare un po' di addestramento pratico." fece il giro della scrivania e si diresse verso il corridoio centrale della libreria che portava alla porta da cui eravamo entrati.
" Alessandro tu rimani qui e raggiungimi alla sala della meditazione quando avrai finito di studiare quel libro. "
" Certo maestro Molindor" Alessandro che si era alzato insieme al maestro chinó il capo e la schiena un avanti in un inchino sbattendo pesantemente entra le braccia al busto e poi si risiedette. Io e Molindor uscimmo dalla stanza e ci diriggemmo verso la porta accanto. Questa era in legno rosso con decori composti da vari simboli neri. Entrammo.
Dentro c'era un laghetto con tanto di ninfee che galleggiavano in superficie. Un ponticello di legno che partiva dalla porta rendeva accessibile un isoletta carica di cuscini dall'aria molto comoda al centro della stanza. L'acqua entrava da due bocchette che si trovavano dietro l'isoletta. Queste simulavano l'effetto di delle cascate. Fra le due cascate vi era una grande vetrata colorata con piccoli pezzi di vetro che andavano a formare un intreccio di fiori di loto e paesaggi naturali. Nell'aria c'era un dolce odore di rose. Mi sentii immediatamente rilassata.
"Questa e la sala della meditazione. E stata costruita in modo che tutto quello che é fuori non possa interferire. Quei simboli che vedi sulla porta mantengono attiva una barriera. Significa che anche se bombardassero la città tu non te ne accorgeresti fino a che la porta rimarrà chiusa tu sei da un altra parte. Non sei più qui. "mi poggiò una mano su una spalla e mi guardò ne gli occhi. Poi mi mostrò come si chiudeva la porta, tramite un semplicissimo lucchetto.
" Bene la prima cosa che dovrai imparare è anche una delle più difficili ovvero come creare una barriera. Partiremo con una di primo grado che basterà per alimentare una barriera di terzo grado."
"Io non voglio alimentare la barriera non voglio aiutare Faith in nessun modo."
"Alimentando la barriera non aiuti il Re ma il suo popolo. Posso capire il tuo odio per il nostro sovrano ma posso garantirti che la barriera non serve a proteggere lui." Mi fece cenno di proseguire lungo il ponticello.
"Allora una barriera di primo grado non è altro che un rilascio di energia. L'energia che ti serve la prendi in questo caso dall'aria che ti circonda. Per poter entrare in contatto con l'aria devi rilassarti sederti" mi spinse su un enorme cuscino dell'isolotto ed io mi sedetti incrociando le gambe.
"bene ora poggia le mani sulle ginocchia con i palmi verso l'alto. Bene così. Poi chiudi gli occhi e rilassati fai respiri profondi e prova ad entrare in contatto con ciò che ti circonda. La senti l'aria intorno a te senti la sua energia la sua vitalità gli atomi che interagiscono fra di loro che si toccano che toccano te l'acqua la stoffa dei cuscini"mi sforzai ma nulla.
"no, non sento nulla" potei vedere il suo entusiasmo smorzarsi anche ad occhi chiusi.
"e normale. Non lo hai mai fatto. Ricorda che ormai questo contatto è dentro di te. Sarà l'aria e la natura a interagire con te. Riprovaci. Non forzare il contatto." Ci riprovai. Ci riprovai per quelle che mi sembrarono ore. Dopo un po' Molindor mi interruppe mi rassicuró dicendomi che era normale non riuscirci al primo colpo e mi mandò a pranzo. Uscì dalla stanza e lui rimase lì. Attraversai la strana palestra ed andai a chiamare Ayman. Quando aprii la porta mi trovai un altra palestra con un sacco di armi e di fantocci. Ayman era al centro della stanza con addosso solo i pantaloni. Stava sferrando colpi in sequenza ad un palo di legno con prolungamenti sempre in legno. Questa specie di manichino ruotava ad ogni suo colpo quindi Ayman era costretto anche a pararsi dai pali sporgenti che lo colpivano. Aveva la schiena sudata con i muscoli ben in evidenza che guizzavano ad ogni suo movimento. C'erano molte cicatrici incrociate lungo la schiena, come se qualcuno lo avesse ferito ripetutamente con un piccolo coltello molto affilato.
"Hai finito di guardare?" che idiota.
"non ti stavo guardando. Ero venuta a chiamarti. Ho finito e avevi detto che dopo l'allenamento mi avresti portata da mio fratello" Lui smise di colpire quel coso. Non potei fare a meno di guardare i suoi muscoli perfettamente scolpiti luccicare per il sudore. Sembrava quasi una statua greca. Quasi ho detto quasi. Prese la camicia ed una asciugamano che si passò sul petto e sulla schiena per poi poggiarsela sul collo. Che schifo.
"si ma prima abbiamo un appuntamento a pranzo con mio padre".
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Un Ombra Ai Confini Del Sole
AbenteuerUna ragazza verrà presa. Scelta quasi per caso , la sua vita cambierà drammaticamente.