Capitolo 22

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Quando mi svegliai quella mattina avevo un grosso mal di testa e la vista ancora annebbiata.Ma soprattutto mi faceva male in mezzo alle gambe. Mi tirai a sedere e le coperte mi caddero da dosso. Un brivido di freddo mi scese sul corpo, ero nuda. Mi avvolsi nel lenzuolo, più mi muovevo più il dolore aumentava. Sbattei gli occhi un paio di volte e la vista tornò alla normalità. In un angolo della stanza c'era una di quelle ragazze robot con gli occhi vacui e perfettamente immobile. Provai ad alzarmi ma le gambe mi facevano male come se avessi corso una maratona il giorno prima.,Avrei decisamente preferito la maratona al mio matrimonio... e a quello che è successo dopo.Fuori alla porta si sentirono improvvisi rumori e voci che litigavano. Qualcuno bussò alla porta e la ragazza zombie si riscosse ed andò ad aprire. Ayman entrò come un tornado con i capelli rossi che andavano da tutte le parti e la camicia fuori dai pantaloni. Mi strinsi ancora di più il lenzuolo addosso. Il turbine rosso si fermò al centro della stanza e mi guardava i suoi occhi scuri erano caldi e penetranti abbassai lo sguardo e mi strinsi nel lenzuolo ancora di più. Ayman spostò lo sguardo da me e lo fece circolare per la sontuosa stanza in cui mi trovavo e lo posò sul mio vestito bianco appallottolato in angolo della stanza e il sangue che si trovava sul materasso. Si passò una mano sui capelli come ho imparato faceva sempre quando era nervoso.
"che ti ha fatto?" abbassai di nuovo lo sguardo sulle mie ginocchia.
"lo sai che mi ha fatto"
"mi dispiace"
"potevi pensarci prima di rapirmi, prima di aiutarlo!"Ayman indietreggiò un po' come se lo avessi colpito si guardò i piedi fece un sospiro ma alzò nuovamente lo sguardo verso di me. Ed era deciso.
" questo non me lo perdonerò mai. Rientra nell enorme bagaglio di colpe che mi porterò dietro per tutta la vita. Ma ti prometto che ti farò fuggire."
"e se non ci fosse un modo per fuggire? Forse ha ragione Aldo l'unico modo di sopravvivere è fare ciò che vuole lui. L'unica volta che ho provato a fuggire sono morte due persone. È morta tua sorella. Non voglio che questa volta a morire sia mio fratello." Ayman si avvicinò a me ma io arretrai spaventata per un secondo dalle sue mani maschili così simili a quelle di Faith.
" Sophie... "
" devo solo sperare di essere incinta il prima possibile. Magari lo sono già da ora. A quel punto lui mi lascerebbe stare una volta nati i bambini."
Ayman si sedette accanto a me. Mi irrigidii.
"mi dispiace..."Iniziai a piangere Ayman alzò il braccio probabilmente per asciugarmi le lacrime ma io arretrati e lui l'abbassò mortificato.
" Ayman per favore esci."
"Ehm.Si" si passò a disagio le mani sui pantaloni e poi si alzò.
"allora me ne vado. Mi raccomando riposati. Questa settimana non hai lezioni con maestro Molindor."
"va bene" mi asciugai le lacrime con la mano. Ayman mi sorrise ed uscì. Io mi infilai una vestaglietta ed andai a dormire. Dormii tutto il giorno una delle schiave robot mi portò il pranzo e poi la cena ma io non mangiai nessuno dei due. Alternavo momenti di sonno ad altri in cui rimanevo semplicemente a letto a guardare il soffitto. In tarda serata una delle schiave robot mi costrinse ad alzarmi dal letto.
"Il signore Faith la vuole pronta per la notte" al pensiero che l'esperienza della scorsa notte si sarebbe ripetuta sentii le mie gambe cedere. Mi appoggiai alla colonnina del baldacchino.
"no..." lo sguardo impassibile della ragazza era fisso nel mio.
"il signore Faith la vuole pronta per la sera" giusto... Che ci provavo a fare queste ragazze non hanno sentimenti non sanno cosa è la compassione obbediscono solo ai suoi ordini. La ragazza mi afferrò il braccio trascinandomi verso il bagno della stanza.
Poco tempo dopo ero ferma in piedi al centro della stanza con un abitino che lasciava poco all immaginazione e il volto bagnato di lacrime. Quando la porta si aprì sobbalzai. Ma rimasi immobile quando Faith entrò nella stanza e si avvicinò a me ne quando mi toccò ne quando mi strappó il vestitino che lasciava poco all'immaginazione da dosso. Le lacrime che mi scorrevano sulle guance erano tutto ciò che potevo dire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 09, 2019 ⏰

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