Capitolo 14

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Si era fatta notte ormai, non mi ero mossa da quello spiazzo. Ero rimasta incantata a guardare la fontana dei bambini che piangono. Alla prima occhiata non mi ero resa conto che uno dei bambini era in realtà una femmina . Lui ha uno sguardo fiero mentre poche lacrime gli scorrono sul viso lievemente coperto di muschio nei punti in cui l'acqua lo toccava, guardava in altro con il bel volto aggrottato. La bambina invece era diversa, chinata in avanti poggiata al braccio del fratello. Lo guarda ,il suo sguardo è triste ,molto più di quello del fratello . Vedevo negli occhi di quella statua una preghiera disperata. Era orrenda, ma allo stesso tempo meravigliosa . Quella rappresentazione disperata mi calmò stranamente . Il peso nel mio petto si affievolì ,come il bruciore dei miei occhi e la nebbia che aveva avvolto il mio cervello senza che io me ne rendessi conto, prima che svanisse. Io dovevo fuggire. Il problema era mio fratello non potevo lasciarlo lì. Il pensiero di quello che gli hanno fatto mi faceva arrabbiare.

"Signorina Sophie" La voce di Saphira interruppe i miei pensieri. Distolsi lo sguardo dalla statua e mi resi conto che era ormai notte. Quanto tempo era passato? Guardai la ragazza che mi parlava con lo sguardo basso e le mani incrociate sul davanti.

"Mi dispiace interromperla ma ci sarebbe la cena"

"ed immagino che non si può evitare "

"No" fu un insopportabile voce maschile ,che ormai riconoscevo alla perfezione, a parlare d dietro le spalle della ragazza. Ayman la oltrepasso non dedicandole uno sguardo. Mi raggiunse e mi afferrò un braccio trascinandomi verso il sentiero di ciottoli.

"Non c'è bisogno di trascinarmi riesco a camminare da sola "dissi strattonando il braccio e liberandomi dalla sua stretta. Lui si fermò a guardarmi ed espirò rumorosamente.

"Ti ho cercata ovunque credevo fossi riuscita in qualche modo a fuggire "

"ne avevo qualche possibilità forse?" Ovviamente la mia domanda non era seria, sapevo di non avere neanche una chance. Ancora non riuscivo ad orientarmi perfettamente in quel posto. E anche se ci riuscissi avevo visto le guardi che giravano armate nei corridoi e che facevano di guardia alle porte. E poi c'era mio fratello.

"No" rispose alla mia domanda con una specie di sorriso sul viso. Poi ricominciò a camminare. Procedemmo in silenzio fino a che non tornammo all'interno del palazzo.

"che ci facevi alla fontana dei fratelli?" Mi chiese Ayman ad un certo punto una volta arrivati all'interno e salutate le guardie di guardia con un sorriso. Io feci una risata amara al pensiero di quello che avevo rivelato quel pomeriggio ad Ayda ed alla sua reazione. Non so perché. Il ragazzo si girò a guardarmi con uno sguardo interrogativo.

"Ho fatto una passeggiatina con tua sorella" risposi semplicemente. Il suo sguardo se possibile divenne ancora più confuso.

"Perché Ayda non era con te"

"Diciamo che non ha gradito la conversazione ,soprattutto dopo l'intervento di tuo padre" Lui si fermò . Immobilizzandosi sul posto stringeva i pugni come per trattenere la rabbia.

"cose le hai detto?" parlava tenendo i denti stretti in questo modo le parole gli uscivano in un sussurro spaventoso.

"Le ho solo chiesto come poteva essere d'accordo con un piano che comprendeva la sua morte" Ayman si girò di scatto verso di me spaventandomi leggermente.

"Cosa ti fa pensare che lei debba morire"

"Ehm il fatto che tuo padre me lo ha rivelato?" risposi come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Ma Ayman alla mia risposta si fece una fragorosa risata. Questa durò poco ,infatti il ragazzo tornò subito serio e fissò i suoi occhi scuri nei miei.

Un Ombra Ai Confini Del SoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora