Capitolo 2

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Daughter- Human

Stavo camminando per le vie che di Boston fino a quando mi sono trovata in un parco e mi sono seduta per terra accanto un albero. Mi guardai attorno e vedevo gente felice, gente che riusciva ad amare, gente che aveva un cuore di cui avrebbe donato alla propria amata o amato. Tutti erano felici e perché io non riuscivo ad esserlo?

Sono la solitudine in persona.

La solitudine la si vuole. Non c'è altra spiegazione forse perché si desidera essere più maturi o diversi, ma per forza lo si vuole. Perché è facile fare parte della massa, e nonostante questo essere se stessi non vuol dire essere soli... bisognerebbe trovare un simile pensando che esso non sia l'anima gemella ma credendola parte parte del tuo stesso modo di vedere le cose, con la stessa luce nell'iride. Perché ci sono tante persone come te, ma sicuramente non saranno tutti l'Amore. Perché a volte sono la calamita opposta, quella che ti respinge.

Presi subito dopo il mio piccolo diario dove scrivevo frasi su frasi cercando di farle rispecchiare sulla mia vita. Tirai fuori anche una penna e cercai una pagina vuota e poi cominciai a sprecare incontro dalla mia penna.

Non sono mai stata la preferenza di nessuno.
Ad esempio: non sono mai stata la cocca del prof, l'amica per cui si rinuncia a qualcosa, la ragazza che adorano tutti e vogliono avere come compagna di banco, la ragazza bellissima a cui vanno dietro tutti.
Sono sempre stata la ragazza brava a scuola, ma mai eccellente, l'amica brava ad ascoltare ma che nessuno ascolta, la compagna simpatica ma troppo timida, la ragazza carina ma non abbastanza.
Ecco, non sono mai stata quella persona per cui vale la pena lottare.
E a volte anche io mi chiedo se ne vale davvero la pena lottare per me stessa.

Mi ricordo che il mio vecchio professore di fisica mi ha detto: "Chi non è psicologicamente in equilibrio con sé stesso è un infelice."

Penso che avesse capito anche lui stesso che io ero infelice, ferita da tutti e da tutti. Forse è vero che sono un libro aperto e che tutti riescono a vedere il dolore dietro ai miei occhi chiari.

Si dice che la causa della nostra infelicità, siamo noi.
Ed è la frase più insensata che io abbia mai sentito.
Come se potessimo scegliere noi di chi innamorarci, in che famiglia nascere o che corpo avere.

Non so spiegare con certezza come mi sento. Però ho questa sensazione a volte di dover andare via da tutti.

Infondo è tutta colpa nostra, ci illudiamo tanto facilmente...

E smisi di scrivere appena notai che la pena non mi andava più. Quindi deciso di mettere via il diario e la penna dentro la mia borsa. Mi rimisi comoda sul tronco dell'albero e guardai il cielo con qualche nuvola bianca che ricopriva il cielo azzurro.

In un mondo dove ci sono 7 quasi 8 miliardi di persone dovrebbe essere impossibile sentirsi soli eppure ci si sente soli in continuazione, ti senti solo in qualsiasi occasione, quando rimani dietro al marciapiede, quando tutti ridono per qualcosa e tu non l'hai capita, ti senti solo quando nessuno ti confida i suoi segreti, ti senti solo quando rimani l'unico single in un gruppo di fidanzati, ti senti solo quando tutti raccontano le loro magnifiche esperienze e per te la magnifica esperienza mai fatta non esiste ancora, ti senti incompreso dal mondo, quando in realtà non vorresti esserlo, perché ti credi speciale, diverso forse, quella diversità che ti rende speciale, che comunque ti rende quello che gli altri non sono, hai un tuo cervello, un tuo pensiero, ma non ti capaciti del perché gli altri non lo capiscano, non vorresti essere diverso, ma lo sei e per quanto le cose cerchi do camvirale non ci riesci davvero perché hai paura di sbagliare. Ti svegli con la paura di essere odiato dal mondo, vivi la giornata con il timore di perdere le poche persone che ti sono accanto, vai a letto con la speranza di svegliarti nel corpo di un altro, e così per giorni e giorni... non posso vedere un mondo che va a puttane, non ce la faccio, ma tra le persone che si sentono sole ci sono io, io che mi sveglio in quel modo e vivo in quel modo e vado a letto con quel pensiero. Io che ormai vivo di solitudine... io che ho paura... ho paura di tutto...

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