Well you only need the light when its burning low
Only miss the sun when it starts to snow
Only know you love her when you let her go
Only know you've been high when you're feeling low
Only hate the road when you're missing home
Only know you love her when you let her go
And you let her go(Passengers - Let Her Go)
Pov NoelleRimasi a guardare fuori da una delle tante finestre del grande ospedale. Oggi non avevano messo bel tempo, infatti piove. Però la pioggia mi rilassa anche se non la amo particolarmente. Ma quando la pioggia picchietta sulla finestra e un rumore rilassante.
Ho appena finito la visita e i miei genitori stanno parlando con il Dottor Martin.
Sarò migliorata? Sto male? Sto bene?
Troppe domande mi frullano nella testa. E più mi pongo delle domande, e più l'ansia aumenta.
A diciannove anni dovresti avere la forza di dover fare tutto. Di ogni singolo problema doverlo affrontare. Di ogni singola preoccupazione di doverne uscire vivi. Di ogni piccola ansia di riuscirla a cacciare.
A diciannove anni non dovresti avere la costante paura di essere giudicata per ogni singola cosa o ogni piccola azione. Dovresti fregartene e uscirne a testa alta e riuscire a mandare a fanculo tutti o tutto.
Ma non ci riesco. Perché ho la costante paura di sbagliare qualcosa, di sbagliare tutto.
Ho la costante paura di essere io quella sbagliata e non gli altri... o forse sono anche gli altri.Subito dopo i miei mi raggiunsero. Notai che c'era qualcosa che non andava. Guardai mia madre che aveva un sorriso sforzato e gli occhi pieni di paura. Poi guardai mio padre, non sorrideva, capivo dal suo sguardo che c'era qualcosa che non andava e sinceramente ho paura. Paura che possa succedere qualcosa.
Forse una delle paura che una ragazza di diciannove anni, di cui ha ancora molto da imparare e sta cercando di andare avanti per la sua strada per costruirsi il suo mondo. Ha la costante paura di fallire e la sua grande costante paura e la morte...
Quella che stavo per provare anni fa.
Ricordi Noelle? Eri così vicina...
«Tesoro..- mormorò mia madre con voce strozzata- ci dispiace tanto...» dissi scoppiando in un pianto. Si coprì con la mano la bocca e da essa uscirono dei piccoli singhiozzi.
Poi ricordai la lettera che dovevo consegnare al Dottor Martin. Quella lettera che i miei avevano scritto.
E poi ricordai la conversazione del Dottor Martin con la sua infermiera.Collegai tutto in un'unica filo. E sinceramente mi sentì morire..
«Non e vero...» dissi appoggiandomi al muro con la schiena. Mi sentì male. Avevo una voragine nello stomaco, una voragine che purtroppo non si può colmare. E fa male. Tanto male.
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Wallflower
RomanceDicono che il tempo guarisca le ferite, non credo sia vero. Con il tempo il dolore dell'assenza diventa abitudine, non diminuisce, forse aumenta, semplicemente però trovi il modo per convivere con esso, semplicemente diventi consapevole che non ti...