I can read your fucking mind
going dark from time to time
see the writing on the wall
can't be saved we knew it after all
how's my heart supposed to beat?
how's my heart sopposed to beat?
how's my heart supposed to beat
without you?(One Two- Without You)
Quella voce mi rimbombò in testa. Non volevo vederlo. Non volevo essere qui. Sapevo di dover restare a casa, ma non l'ho fatto. Speravo che fosse stata una giornata splendida, rilassante, mi stavo anche divertendo. Poi appare lui...
Appare lui in tutta la sua bellezza. Con i suoi ricci scompigliati, con i suoi occhi verdi lucenti, il suo solito sorriso stampato in faccia e tanto splendente, con le sue fossette che gli donano tanto.
«Harvey e meglio se te ne vai!» disse Thomas, io alzai un po' il viso e notai che Thomas aveva preso Harvey per il braccio.
«Ha bisogno del mio aiuto...» disse Harvey avvicinandosi a me, ma Thomas lo fermò di nuovo mettendosi davanti di lui.
«Non hai pensato che forse se è in queste condizioni è per colpa tua?» disse Thomas. Harvey mi guardò attentamente e in quel momento volevo farmi tanto piccolina per poi scomparire.
«Voglio sentirlo da lei. Se è così, allora me ne andrò e se vuole per sempre...» disse Harvey. Thomas si girò verso di me per chiedermi il consenso. Io annuì. Thomas si spostò da davanti di Harvey e Harvey si avvicinò a me.
Si sedette affianco a me e in quel momento c'era solo silenzio, si sentivano soltanto i nostri respiri. Vorrei poterlo cacciare, dirgli di andarsene dalla sua ragazza ma non riesco a parlare per via del groppo in gola.
«Noelle cosa ti succede?» mi chiede, la sua mano si avvicinò al mio viso e mi mise una ciocca dietro l'orecchio, ma con una semplice mossa gliela cacciai. Rimase immobile dal mio gesto, forse allibito. Posso dedurre che stesse trattenendo il respiro.
«Fatti due domande!» affermai tirando su con il naso. Sentì il suo corpo affianco al mio muoversi e notai che si stava mettendo comodo e incrociò i piedi.
«È perché non mi sono fatto più vedere?» chiede subito dopo e dalle mie labbra uscì una piccola risata sarcastica.
«Pensi solo che sia stato per quello? E poi che ne sai se è tutto per te questo dolore? Può essere anche per qualcosa di mio, personale!» dissi freddamente. Lo guardai per la prima volta, in queste condizioni, degli occhi. Lui molto probabilmente cercò di leggermi dentro, ma non voglio che mi legga.
«Allora parlamene. Dimmi cosa succede!» disse tranquillamente. Io corrugai le sopracciglia. Come può essere così tranquillo?
«Non puoi saperlo...» dissi distogliendo lo sguardo da Harvey e posizionando il mio sguardo sulla strada.
«Prova almeno a spiegarmelo!» disse appoggiando la sua mano sul mio braccio. Un sacco di scosse oltrepassavano il mio corpo. Il mio sangue a quel contatto ribollì. La mano a differenza di tutto il mio corpo è calda.
«Non vuoi realmente saperlo...» dissi asciugandomi le guance bagnate, che però non aiutò molto.
«Invece si!» affermò fin troppo tranquillo. Io con la coda dell'occhio lo guardai e notai che lui mi stava osservando.
Mi sentì ribollire. Potrei scoppiare da un momento all'altro.
«E per colpa della tua stupida e gelosa ragazza- affermai puntandogli il dito al petto- non sai cosa mi ha fatto! Non sai niente.» dissi fredda e dura. Lui allargò gli occhi alle mie parole. Mi alzai in piedi subito dopo.
«Mi ha derisa davanti a tutta Boston, forse anche tutto il globo. Mi ha dato della stupida autolesionista. Ha messo il video di me e te mentre eravamo al piano forte. Non sai che commenti orribili sono arrivati. Mi hanno chiamata:"puttana" , "stupida viziata." , "ragazza in cerca di attenzioni." , "stronza." , "autolesionista del cazzo." E "vai a tagliarti che è meglio.". Voglio vedere te in che condizioni staresti.» dissi sbraitandogli contro. Harvey rimase con gli occhi spalancati e dal suo sguardo posso dire che rimase sotto shock.
«Ora credi a me o alla tua fottuta ragazza?» chiesi furiosa incrociando le braccia al petto. Lui abbassò lo sguardo.
«Non mi aspettavo niente del genere da parte sua...» disse lui e io mi abbassai alla sua altezza. E dal suo sguardo posso dire che è distrutto, e capì che forse dovevo tenermi tutto per me, soffrire in silenzio. Capì che lui l'amava veramente e mi sentì terribilmente distrutta per avergli spezzato il cuore..
«Beh, significa che non conosci bene la ragazza di cui sei innamorato..» dissi con tanta freddezza. Lui mi guardò attentamente. Stufa, mi alzai in piedi e mi diressi verso Thomas.
«Ti prego portami a casa...» gli dissi e lui senza esitare mi accompagnò alla macchina e si diresse verso casa mia. Lasciai Harvey seduto a terra a pensare...
Pov Harvey
Rimasi ancora lì seduto per un po', forse pochi minuti o anche secondi.
Mi sentì per una volta nella mia vita inutile. Noelle e stata male per colpa della persona di cui io sono innamorato. Perché le ha fatto questo? Gelosia? Disprezzo?
Dopo un po' rientrai ed vidi Lydia ancora seduta in quel tavolino, appena mi vide rialzò lo sguardo verso di me mostrandomi un meraviglioso sorriso, che io non ricambiai. Anzi, provavo disgusto verso di lei in questo momento.
«Quanto ci hai messo?» chiese ridacchiando, io rimasi impassibile come una statua.
«Perché?» chiesi, lei mi guardò attentamente, molto probabilmente chiedendosi di che cosa io stia parlando.
«Perché hai fatto questo a Noelle?» chiese e lei allargò gli occhi in stato di shock.
«C-cosa avrei fatto?» mi chiede balbettando. Io alzai lo sguardo e la guardai con disprezzo e disgusto.
«Me lo chiedi pure? Lydia mi stai prendendo per il culo vero? Hai deriso Noelle su uno stupido sito internet. Ti rendi conto di questa cazzo di situazione?» sbraitai. Avevo la maggior parte dello sguardo della gente addosso, ma in questo momento non me ne preoccupai. Lydia non m guardò nemmeno negli occhi, aveva lo sguardo basso e spento.
«Spero che tu rifletta un po' in questo momento.- lei alzò lo sguardo- e non aspettarmi a casa.» dissi per poi andarmene da quel posto, da lei.
Ero furioso. Voglio sfogarmi, tipo che prendo qualcuno e gli spacco la faccia senza calcolare i danni.
Non sapevo cosa fare, dove andare o ancora peggio cosa pensare. In quel momento mi sentì ferito, deluso da tutti e furioso.
Quindi decisi di andare in un posto a me ben conosciuto. Anche se può sembrare un posto abbastanza triste, devo comunque andarci.
Dopo poco mi trovai nel cimitero della città. Non avevo alcun fiore con me, ma raccolsi da terra una piccola margherita.
Camminai in mezzo ai morti. E dopo poco mi trovai davanti alla rompa di una persona a me importante. Mia madre..
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Wallflower
RomanceDicono che il tempo guarisca le ferite, non credo sia vero. Con il tempo il dolore dell'assenza diventa abitudine, non diminuisce, forse aumenta, semplicemente però trovi il modo per convivere con esso, semplicemente diventi consapevole che non ti...