Capitolo 16

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Amore. Una parola composta da cinque lettere ma con svariati significati. Esite l'amore che una madre prova verso i propri figli, un amore infinito, che non si può provare per nessun altro.
L'amore fraterno, quello che si prova generalmente per i fratelli o le sorelle di sangue ma che, in realtà si può provare anche per chi non ha un legame di sangue. Per esempio per un amico che è stato molto più presente di un fratello.
Esite l'amore che si prova per una persona a noi cara, comunemente chchiama,affetto. Quel sentimento lo si prova in genere per un amico stretto, per la parentela, quindi legami di sangue e anche per un animale. C'è chi dice di amare più un cane che una persona. Io personalmente, non ho mai avuto un animale ma, forse se lo avessi avuto, lo avrei amato con tutta me stessa. Infine, esiste l'amore che si prova nei confronti di una persona che si ritiene possa essere, la nostra o il nostro compagno di vita. È difficile da trovare, ci sono persone che prima di trovarlo sono cadute tante volte, fino a rialzarsi e tornare a camminare per raggiungere quella persona. L'amore che si prova per quella persona, non lo si può provare per nessun altro al mondo. È insostituibile.  Solo quella persona può capire quando soffri, quando sei felice, quando ti manca qualcosa. È capace di farti sanguinare e al stesso tempo di curarti fino a farti cicatrizzare quelle ferite. L'amore per quella persona è un qualcosa di cui tutti noi abbiamo bisogno, presto o tardi, tutti cerchiamo quella persona e a volte siamo disposti anche a pagare per poterlo avere. Ma l'amore non è qualcosa che si può comprare, è una di quelle cose chiamate valori che o possidi oppure no. Infatti, non sempre siamo disposti ad amare qualcuno ma, quando quel qualcuno è la metà che completa il nostro cuore, viene facile riuscire a farlo. O almeno così credevo, per tutto questo tempo, ho sempre pensato che l'amore fosse un qualcosa che, si possiede e che viene trasmesso a tutti ma, ero e sono ingenua. Kyle per esempio, non lo conosce. Non sa cosa significhi amare qualcuno, credo che non glielo abbiano mai insegnato o forse ha dimenticato come si fa. Conosce le buone maniere anche se non sempre le adopera, conosce le leggi, e tante altre cose che si, possono essere utili per la vita, ma non conosce quella più importante: saper amare e farsi amare. Mia nonna mi diceva spesso 'se non sai amare te stessa allora non sei in grado di amare nessun altro'. Aveva ragione, quando melo diceva io non lo capivo, pensavo che gli altri dovessero amarmi e non che io dovessi amarmi ma adesso capisco cosa voleva dirmi. Kyle non voleva amarsi, provava schifo per se stesso, per la vita e per il mondo. Di conseguenza, non era in grado di amare nessuno. E non esisteva niente di più triste al mondo del non saper amare qualcuno.
Una mattina dopo aver fatto la nostra passeggiata al parco, avevo chiesto a Kyle se avesse mai conosciuto qualcuno per cui valesse la pena soffrire. Mi aveva risposto di no. Quando mi aveva raccontato dell'incidente, aveva accennato a qualcosa riguardo una ragazza e, spinta dalla curiosità gli avevo chiesto di parlarmi di lei. "Lei com'era?" "lei chi?" aveva chiesto. "La tizia con cui stavi prima dell'incidente "  "oh, lei era una bella ragazza, ma non abbastanza da potermene innamorare"avevo annuito. "Immagino quindi che fosse una di quelle tutte rifatte, tette e culo da paura, soldi alla mano e borsette costose. Una disgraziata insomma" aveva spalancato gli occhi per lo stupore. Che avevo detto? "Lei non era disgraziata, ricca forse.." "e io che ho detto?" avevo chiesto con ingenuità. "Che è una disgraziata" avevo riso. In effetti, non potevo pretendere che un ragazzo cresciuto tra le ricchezze, sapesse che i ricchi venivano chiamati disgraziati da noi poveri della società. "È la stessa cosa.  Si dice che i ricchi siano anche disgraziati o almeno così mi ha insegnato mio padre." avevo risposto spostandomi una ciocca di capelli dietro la spalla. "E tu?" mi aveva chiesto. "Io non ho mai avuto un ragazzo a meno che non ti riferisci ai tempi delle medie, allora si lo avevo. Era un ragazzo un tantino bruttino, pieno di brufoli che sembravano dei vulcani in eruzione in tutta la faccia, i capelli pieni di gel e per finire, aveva un buonissimo odore di sudore. Infatti, la nostra storia non era durata per più di due ore." avevo iniziato a ridere da sola sia per i ricordi che erano tornati a galla e sia perché in venti cinque anni, non avevo mai avuto una vera storia d'amore. Era triste forse, ma io volevo amare qualcuno tanto quanto, quel qualcuno amasse me e proprio adesso che pensavo di averlo trovato, mi ritrovavo ad un passo dal perderlo.

Non Lasciarti MorireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora